giovedì 22 gennaio 2009
I cancelli del cielo
Andando per la prima volta a vedere un paese sconosciuto di solito noi ci compriamo una guida, ce la leggiamo con cura per farci un'idea dei posti che meritano una visita, e ci facciamo un bell'elenco delle cose da vedere e una scaletta del tempo che prevedibilmente servirà per vederle. Altrettanto di solito questo elenco è anche la prima cosa che perdiamo immediatamente, prima ancora di chiudere le portiere e avviare il motore, ma questo è un altro discorso. Stavolta però l'itinerario era demandato al cugino romeno, che sapeva benissimo dove portarci e che posti attraversare per non perdere nemmeno uno dei monumenti nelle città e dei paesaggi naturali più interessanti. Tutto studiato per filo e per segno, percorsi e prenotazioni, tenendo conto delle strade, del traffico e perfino delle previsioni del tempo: una roba da vero professionista, e infatti ci ha spiegato in seguito di aver fatto in gioventù la guida turistica. Poi sulla nostra strada si sono frapposti villaggi su villaggi di casette piccine dai bellissimi cancelli di legno intagliato. Che io sappia, nessuna guida parla di questi cancelli e prima di capitare da quelle parti non mi sarei manco immaginata che dei normalissimi cancelli di normalissime case senza pretesa meritassero attenzione. Abbiamo cominciato a fare una foto. Che sono diventate due, poi tre, poi non le abbiamo più contate. E la tabella di marcia come da copione è andata a farsi benedire anche stavolta
venerdì 16 gennaio 2009
L'annaffiatoio di Colombo
giovedì 15 gennaio 2009
Kurtos colac
Era cominciato tutto con un regalo della mia amica Cristina che di ritorno dalla Romania (lei è un'esperta nel ramo, io al confronto sono solo una modesta apprendista) mi aveva portato un lungo bastone di legno con un manico ad un estremo e un ingrossamento cilindrico all'altro estremo. Spiegazione: serve per cuocerci un dolce di origine ungherese. Stop. Spiegazione interessante anche se eccessivamente stringata e molto carino il pensiero, entrambi però del tutto insufficienti ad illuminarmi sull'uso del suddetto aggeggio. Avevo letto in seguito un accenno al dolce e all'attrezzo con cui viene prodotto su un interessante blog, che mi aveva fornito illuminanti ragguagli in un post che adesso ovviamente non so più da che parte cercare (Aiuto Artemisia!!!), per cui continuavo sì a restare incapace di passare alla pratica ma ero, come dire, informata dei fatti , e quindi quando quest'estate il destino mi ha fatto incontrare un banchetto di kurtos colac ho potuto fare la mia porca figura di fronte ai cugini romeni non solo riconoscendo il dolce alla prima occhiata, ma perfino dimostrando di conoscerne le lontane origini ungheresi. Oggi, girando in rete un tutt'altre faccende affacendata mi sono casualmente imbattuta nella ricetta autentica del dolce, corredata da una idea veramente brillante (guardate le fotografie dalla prima all'ultima e ditemi se non è vero) per poterlo preparare a casa propria senza dover correre in Romania a comprare il diabolico attrezzo. Non mi sfiora neanche da lontano l'idea di mettermi all'opera, questo è poco ma sicuro. Ne parlo soltanto per informare qualche amica volonterosa in vena di esperimenti
mercoledì 14 gennaio 2009
la gita a Superga
venerdì 9 gennaio 2009
Di padiglioni, di architetti e di apostrofi
giovedì 8 gennaio 2009
E nevica, vedessi come nevica
lunedì 5 gennaio 2009
L'Astronave Che Arriva
Bella vero? è la nostra nuova centrale per il teleriscaldamento