mercoledì 30 aprile 2008

Incontri per caso


Ci sono persone con cui non ho mai scambiato una parola, di cui non so assolutamente niente di niente, e che nonostante questo un po' fanno parte della mia vita.
Persone incontrate per caso, come la cassiera del supermercato che ho visto poco a poco diventare brizzolata e che adesso si tinge i capelli troppo di rado, o lo spazzino che passa a lavare il bidone della spazzatura ogni tre giorni da non so quanto tempo: era un ragazzino, è diventato adulto e ora è un ometto di mezza età con la pancia e quelle borse sotto gli occhi che lasciano indovinare una certa assiduità con la bottiglia. La signora scicchissima che da almeno quindici anni siede due file davanti a me ai concerti dell'Unione Musicale, non ha mai risposto ad un mio cenno di saluto e se ne va regolarmente via di scatto senza applaudire ancora prima che sia risuonata l'ultima nota, manco la sua poltrona stesse andando a fuoco. O il bambino che vedevo uscire dalla scuola elementare con le scarpe da ginnastica e le merendine in tasca e adesso, lampadato e griffato dalla testa ai piedi, fa il cassiere nella mia banca.
Anni e anni durante i quali ci siamo incrociati con tanta regolarità da diventarci reciprocamente familiari pur senza conoscere nulla gli uni degli altri.
Persone con le quali non credo di avere granchè in comune e che non vorrei mai dover intrattenere per penuria di argomenti di conversazione, ma a cui, nel corso delle mie elucubrazioni di psicologa faidate, ho attribuito una famiglia, un carattere, delle abitudini e perfino dei difetti. Ho dato loro un'identità fittizia a cui mi sono quasi affezionata, e non mi andrebbe proprio di dovermi ricredere.

Magie a buon mercato

martedì 29 aprile 2008

Dronero in provincia di Cuneo














Un giorno o l’altro mi piacerebbe stilare la hit parade della toponomastica. Così, tanto per soddisfare la curiosità di conoscere il nome di strada più gettonato in Italia. Per dire, non c’è paese, per minuscolo che sia, che non sfoggi una sua via san Rocco. Ieri siamo stati a Dronero, una bella cittadina in provincia di Cuneo che non si sottrae alla consuetudine: anche qui via san Rocco c’è, eccome.
Come ci sono Piazza Martiri della Libertà, via Piave, via Trento e via Giolitti. Non ho potuto appurare se sia dotata anche di una via Matteotti, ma ci metterei quasi la mano sul fuoco.
Mi è piaciuta, Dronero con il suo centro storico ben curato ma vissuto,


il Teatro Comunale (in restauro, purtroppo è tutto transennato e di visibile per ora resta soltanto il frontone),





il monumento eretto
A RICORDO PERENNE
DI GUSTAVO PONZA
CONTE DI S. MARTINO

....che leggo esser stato ....
UOMO DI TEMPRA ANTICA
DI DOMESTICHE E CITTADINE VIRTÚ
SINGOLARE ESEMPIO
AMMINISTRATORE A NIUNO SECONDO
RIORDINÓ LE OPERE PIE DI SAN PAOLO
INSTITUÍ IL CREDITO FONDIARIO
DEPUTATO SENATORE MINISTRO
STRENUO PROPUGNATORE DELLE LIBERTÁ STATUTALI
FU DELLA CORONA NON CORTIGIANO IN CORTE
SCHIETTO E IMPARZIALE CONSIGLIERE
eccetera eccetera.

Dronero possiede anche il foro frumentario: una loggia a base ottagonale risalente al XIV secolo, in cui in passato si svolgeva il mercato del grano,





e un pregevole ponte merlato risalente al 1400 circa, detto Ponte del Diavolo.





Come tanti altri ponti del Diavolo costruiti nello stesso periodo in giro per l’Italia, deve il suo nome alla leggenda secondo la quale, per paura di possibili crolli, nessuno aveva il coraggio di disarmarne la struttura. Accettò la sfida soltanto il diavolo, che pretese però in cambio l’anima di un uomo. In realtà, a Dronero doveva trattarsi di un buon diavolo, perchè alla fine della fiera risparmiò l’uomo e si accontentò di un cane affamato, che fu mandato sul ponte a correre dietro ad una forma di formaggio. La leggenda non chiarisce che fine abbia fatto il cane, ma se tanto mi da tanto, non mi stupirei che la corsa fosse finita a tarallucci e vino. E formaggio.







Sulla strada del ritorno ci si è fatta incontro anche questa casa dai garbati caratteri Liberty.
L'avevo detto che Dronero è proprio una cittadina carina.





lunedì 28 aprile 2008

giornata mondiale per la sicurezza su lavoro






Oggi è la giornata mondiale per la sicurezza sui luoghi di lavoro.
Le fotografie si riferiscono a due cantieri molto diversi tra loro, ma in una certa maniera entrambi emblematici: Torino 2006, il cantiere di Medals Plaza, e Taskent (Uzbekistan) la costruzione di una nuova moschea, che noi abbiamo fotografato in qualità di turisti.
Fa una certa impressione pensare che da una parte si lavora equipaggiati di caschi, cinture di sicurezza e calzature antiscivolo, e dall'altra ci si deve considerare già fortunati se alla sera si torna a casa tutti interi. E fa moltissima impressione pensare che tra un gruppo di foto e l'altro sono passati pochi mesi, e non secoli.

IGLOO di Mario Merz

L’igloo di Mario Merz è stato costruito all’interno di una grande vasca delle dimensioni di più di ottanta metri per venti. E' una scultura fatta da una semisfera in acciaio inossidabile di 12 metri di diametro sulla quale poggiano, in maniera apparentemente casuale, lastre di porfido del Trentino su cui quattro scritte luminose al neon indicano i punti cardinali. Nella vasca è stata collocata una serie di getti d’acqua, mentre altre lastre di marmo bianco danno l'impressione di grossi blocchi di ghiaccio alla deriva. Questa, detta in quattro parole, è una delle grandi installazioni realizzate a Torino nell'ambito del progetto Arte Città, e il mio è il racconto per immagini di tutte le fasi della sua costruzione.

sabato 26 aprile 2008

Incontri ravvicinati







Ieri pomeriggio lo abbiamo trovato a mollo, dentro ad una vasca troppo alta da cui non sarebbe mai riuscito ad uscire. Lo abbiamo tirato fuori e, dato che era piuttosto rintronato, lo abbiamo scortato fuori dalla recinzione per evitargli di far da merenda al nostro cane.
Nel frattempo lui riconoscente si è sottoposto di buon grado alla seduta fotografica, forse si aspettava il bacio di una principessa, ma in quel momento non ce n'era nessuna disponibile.

venerdì 25 aprile 2008

25 aprile

E' una data molto importante per noi Italiani, non dimentichiamocene mai. Buon 25 aprile a tutti

mercoledì 23 aprile 2008

Di foto, di campagne elettorali e di contatti in alto loco

questa non me l'aspettavo proprio. Qualche giorno fa, un tizio sconosciuto ha postato un commento ad una mia foto su Flickr. Io sono abituata a trovare, quando proprio va bene bene bene, al massimo uno o due commenti da parte dei miei amici, e dunque questa firma nuova mi ha incuriosita. Ho cercato il profilo del gentile visitatore, e tra i suoi contatti ho letto un tal Barack Obama. Barack Obama? ma va là, sarà uno che vuol fare lo spiritoso, pensa tu se questo qui, con tutte le primarie e non primarie che ha da superare, va ancora a mettere le foto su Flickr. Invece mi sbagliavo. Mi sbaglio sovente, e dunque non mi sono sorpresa granchè quando ho visto le foto della sua campagna elettorale, messe lì nè più e nè meno nella stessa maniera in cui io metto le foto dei miei amici di pentola. Vorrei a questo punto fare una piccola puntualizzazione: io sono balenga sì, ma solo fino ad un certo punto, e non mi sono bevuta la storia che l'aspirante candidato presidenziale, alla sera nella sua cameretta d'albergo dopo un'estenuante giornata di campagna elettorale, si metta al pc a ridurre quattro foto da pubblicare in rete per la gioia dei suoi fan. L'ho trovata una mossa pubblicitaria piuttosto furba da parte del suo staff, ecco tutto. E naturalmente, mi è venuta voglia di vedere il seguito della storia. Morale: ho segnato Barack ( ormai siamo in confidenza, il cognome non serve) tra i miei contatti, e ogni tanto ho dato una sbirciatina al suo album. Bè, stamattina ho scoperto che mi ha restituito la cortesia. Incredibile ma vero, io sono l'ultimo dei 4010 contatti di Barack Obama su Flickr. A questo punto sono un po' preoccupata. Il ragazzo mi sembra smunto, lo vedo affaticato e temo che negli ultimi tempi dorma troppo poco, non vorrei che per guardare le mie foto rubasse ancora qualche ora preziosa al sonno. Per chi non crede alla storia, controllare qui

martedì 22 aprile 2008

Odissea Musicale - parte seconda

Odissea Musicale parte seconda. ( la prima parte è qui)

Il collaudo della struttura architettonica, la costruzione vera e propria della cancellata con l'assemblaggio dei bronzi, il lungo viaggio verso il teatro e finalmente, la posa in opera. Il nastro relativo al montaggio e costruzione della cancellata è aimè molto deteriorato. Ho pensato fosse ugualmente il caso di montare la parte meno malandata, perchè rimanesse almeno una traccia di tutto il lavoro.

lunedì 21 aprile 2008

Caro Diario



Caro Diario, ti voglio raccontare come ho passato la giornata di sabato. Come tu ben sai io ho un bel gruppo di amici di pentola.
Amici
, perchè la lingua italiana è maschilista: trenta flessuose fanciulle in tutù + un marcantonio in calzamaglia, e ti tocca definirli tutti indistintamente ballerini, al maschile.
Noi non siamo ballerine, lo dicevo solo per fare un esempio, e però, annoverando nel gruppo cuciniero un solo maschietto, eravamo per questa ragione definibili tutti, indistintamente, amici di pentola. La cosa ci sembrava ingiusta, e allora abbiamo tagliato la testa al toro e arruolato anche i nostri consorti, almeno adesso siamo in perfetta parità, ma per davvero.
Ti avevo già raccontato della cena del mio compleanno, e dunque non ti sorprenderai nell'apprendere che il gruppo si è prodotto in un'altra performance: una cena per un'ottantina di persone, oltre naturalmente alle cuciniere e ai sopra citati consorti.

Il menu era stato preparato per tempo, e quando ci siamo trovate (trovati) tutti in cucina, non è stato difficile prendere il via e filare avanti abbastanza spediti.
Giusi ha subito preso saldamente il comando dei pedali




Lucilla e Gabriele si sono sfidati in un duello all'ultima crepe



Daniela si è dedicata al difficile compito di assaggiatrice ufficiale, e lo ha svolto con encomiabile abnegazione: non un solo piatto è uscito dalla cucina senza la sua approvazione, non si è tirata mai indietro nemmeno di fronte alla necessità di ripetere il test.


Chiara lavorava un po' su tutti i fronti senza risparmio ma caro diario, ti confesso che ce la saremmo proprio vista brutta senza il contributo di fondamentale Paola e Maria Antonietta. Due new entries preziose, senza le quali dubito che ce l'avremmo fatta.











C'è stato addirittura il tempo per una pausa caffè
















E dopo i parfaits di Maria Antonietta, mooooooolto apprezzati, passerella finale con calorosi applausi.

Alla fine della serata, caro diario, abbiamo lavato i piatti e ce ne siamo andati tutti a casa, stanchi ma felici per la bella giornata trascorsa.

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