giovedì 25 giugno 2009

Prossimamente su questi schermi

Una improvvisa crisi di astinenza da blog mi impone di dare un'anticipazione di quello che arriverà a breve su questi schermi. Un trailer, insomma, o come si diceva un po' di tempo fa, un prossimamente. Parleremo di: A presto!

mercoledì 17 giugno 2009

martedì 16 giugno 2009

Piobesi e l'IFSE

Il cartello dice la verità, della struttura originaria si è conservata integra soltanto una delle quattro torri, il resto dell'edificio è di molto posteriore e il suo valore architettonico non è inestimabile. Non è insomma un castello di quelli con la Ci maiuscola, però l'insieme è tutto sommato piacevole. Da un po' di tempo questo Castello è stato riconvertito a sede dell' I.F.S.E. sigla che sta per Italian Food Style Education, e che fino a pochi mesi fa mi era completamente sconosciuta. Poi per motivi professionali che nulla hanno a che vedere con il cibo (se non per il fatto che è grazie alla nostra professione che ce lo procuriamo), ho saputo che si tratta di una ............associazione senza scopo di lucro nata per la diffusione della filosofia di vita nella cucina italiana con particolare riguardo all’aspetto salutistico, intende portare nelle tavole del mondo un concentrato di piaceri che uniscono l’arte dello Stile Italiano, senza trascurare la tradizionalità, attraverso la collaborazione di eminenti nutrizionisti............. Ieri finalmente ho potuto vedere la sede di questa scuola nuova di zecca e ne sono rimasta affascinata. Per il momento la scuola occupa soltanto una parte dell'edificio, tutto il resto è ancora in fase di ristrutturazione. Ma dal momento che anche il cantiere ha un suo fascino, ho pensato che poteva essere interessante mostrarvelo.

venerdì 12 giugno 2009

Bob Dylan-The Times They Are A-Changin

Cambiano i tempi, eccome se cambiano.

Non sono poi tanti anni che gli studenti di sinistra manifestavano fuori dalle università contro gli USA imperialisti e guerrafondai, con grande scandalo della gente perbene e randellate di polizia. Ieri un pittoresco mattacchione dalla fama discutibile è stato accolto con tutti i salamelecchi dal nostro governo di destra, ha definito gli USA terroristi alla pari di Bin Laden e nessuno ha trovato nulla da ridire, soltanto gli studenti lo hanno contestato fuori dall'università.

giovedì 11 giugno 2009

L'eleganza del riccio

Non mi riferisco al libro che nonostante il successo planetario a me non è piaciuto per niente, io voglio parlare del riccio comune, un grazioso animaletto che molti conoscono con il nome di porcospino anche se, come leggo su wikipedia il termine è improprio perchè il vero porcospino d.o.c. in realtà è l'istrice. Leggo sempre su wikipedia che presenta caratteristiche morfologiche arcaiche come la formula dentaria e la conformazione del cervello che lo accomuna ai primi mammiferi comparsi sulla Terra al termine del Cretaceo, rispetto ai quali non si è differenziato di molto: nel corso dei millenni ha solamente evoluto il rivestimento di aculei che tanto lo caratterizza agli occhi dell'uomo. e da un'altra parte Leggo ancora che .... i ricci sono animaletti lunghi 20-30 cm, provvisti di una coda di 1-4 cm, corte orecchie, zampe con 5 dita; come le echidne, le istrici e gli ursoni, sono forniti di aculei, peli rigidi di color fulvo giallastro con bande scure all'estremità; hanno abitudini notturne. Abitano le campagne, i boschi, le zone cespugliose, le legnaie, costruendosi nidi di erbe o foglie secche, dove trascorrono l'inverno in letargo. Si tratta di animali sedentari, che si spostano per un raggio di poche centinaia di metri dalla loro abitazione. Si nutrono di insetti, anfibi, lucertole, piccoli roditori; sono nemici delle vipere, che uccidono con grande abilità; il riccio non è immune al loro veleno, ma il suo manto lo protegge egregiamente dai morsi. La femmina, due volte l'anno, fra aprile ed agosto, dà alla luce dai 3 ai 7 piccoli. L'animale trascorre l'inverno in letargo nella propria tana. La loro vita dura circa 6 anni; 10, se tenuti in cattività. Quello che non ho trovato scritto da nessuna parte è che i ricci sono animaletti lentissimi che hanno bisogno di qualche minuto per attraversare una strada, e per questa ragione ogni anno una bella fetta di loro è destinata a finire sfrittellata sotto le ruote di un'auto. Succede, sono incidenti che possono capitare e con tutto quello che avviene nel mondo non è il caso di fare una tragedia per un riccio. D'accordo. Però oggi ho ricevuto da mia figlia Elisa queste bellissime foto e ho pensato che magari tra i milioni di Schumacher che corrono sulle nostre strade ce n'è qualcuno che i ricci non li ha mai guardati negli occhi, e vedendoli potrebbe decidere di pestare un po' meno sull'acceleratore. Idea che comunque, porcospini a parte, non mi sembra da buttare via. Hai visto mai. P.S. credo sia necessaria una precisazione: queste non sono foto scattate da me, mi sono state spedite da mia figlia e io non ne conosco l'autore. Chiunque sia, lo ringrazio e spero non se la prenderà troppo a male se le ho pubblicate

venerdì 5 giugno 2009

Obama discorso università Il Cairo 4 giugno 2009 sub ita

un altro discorso di Obama destinato a passare alla storia. su Youtube ce ne sono parecchie versioni, io ho scelto di pubblicare questo estratto, non solo perchè sottotitolato in italiano, ma perchè oltre ai sottotitoli scorrono le notizie di casa nostra. Da leggere con attenzione, confrontare e meditare.

giovedì 4 giugno 2009

ago e filo

Mia nonna era sarta. Doveva essere anche piuttosto in gamba, credo, visto che  tra le  clienti aveva  avuto  alcune delle dame più in vista dei suoi tempi. Quando ero bambina  lei era  in pensione già  da tempo, ma  continuava  a cucire toilettes eleganti  per la mitica marchesa Balsamo, una signora  con un forte accento tedesco, molto  alta, che si faceva copiare i modelli di Dior e li spacciava  poi ai cocktails come pezzi autentici. Ho fatto i compiti per anni in compagnia del mannequin della marchesa Balsamo  su cui mia nonna imbastiva quegli abiti e ricordo ancora la leggerezza impalpabile di certi voiles  a fiori bellissimi. 
A me  ha cucito un solo abito, e non di  voile che  non era roba per bambine. Era un  prendisole  di cotonina a righe bianche e blu, cominciato quando   avevo cinque anni e  terminato che ne avevo sette. Nel frattempo io ero cresciuta di un palmo, e così si dovette aggiungere  una balza all'orlo  ma,  dal momento  che di cotonina a righe non ce n'era più, la balza venne fuori di un blu tutto diverso.  Non mi piaceva per niente, si capiva lontano un chilometro che era stato allungato alla bell'e meglio, e a me faceva venire un gran  nervoso pensare che  era stato allungato  ancora prima che potessi indossarlo almeno una volta, ma mia nonna non era tipo a cui poter esprimere dissensi e mi toccò indossarlo. Alla festa di compleanno di una ragazzina che detestavo,  a cui erano state invitate tutte le ragazzine più spocchiose del circondario.  Per fortuna  continuai a crescere e  nel frattempo   era finita anche la scorta di stoffa blu,  oppure la marchesa Balsamo si fece rifare il guardaroba, fatto sta che il prendisole fu archiviato e di cucirmi altri abiti non si parlò mai più.
Penso sia questa la ragione per cui non ho mai imparato a cucire e se  proprio sono con le spalle al muro arrivo al massimo a riattaccare un bottone, di solito dopo aver creato sulla stoffa  un grosso bubbone di filo  ed essermi conficcata più volte l'ago dentro il pollice.
Le foto sono state fatte nella sartoria del Teatro Regio

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