martedì 22 luglio 2008

Chiuso per ferie

da domani mattina vacanza! non partiamo per la Merica, stavolta si va nell'altra direzione. Ci vediamo tra un paio di settimane, buone vacanze a chi parte e buon tutto a chi resta a lavorare e soprattutto mi raccomando, in mia assenza fate molta attenzione perchè qui si reclina ogni responsabilità

DINERS

Il diner, niente in comune con il Diner's Club, è un tipo di locale che non ha omologhi a casa nostra. Ristorantini a buon mercato in cui con pochi dollari ci si poteva abboffare di sandwich e caffè, sono ancora frequenti nelle cittadine di provincia o ai bordi delle autostrade ma nelle grandi città sono pressocchè scomparsi. Sono spesso ricavati da vecchi carrozzoni o vagoni ferroviari in disuso, e a New York ne rimangono pochi, però se capita di trovarne uno sulla propria strada vale la pena andarci almeno una volta: la cucina non sarà quasi certamente il meglio del meglio, ma è l'atmosfera che conta. Qui l'elenco dei Diners a New York, per parte mia io vi segnalo i miei preferiti: la foto in alto si riferisce al Cheyenne Diner, 411 Ninth Ave., dove con il conto, al posto del digestivo dovrebbero offrire una dose da cavallo di farmaci anticolesterolo, visto che una omelette monoporzione deve contenere come minimo una dozzina di uova. Se passate per Brooklyn invece, dalle parti di Williamsburg, c'è il Broadway Diner, dove una graziosa cameriera in grembiulino si siederà vicino a voi e vi scriverà il menu direttamente sulla tovaglia di carta. Ambiente molto friendly e alla mano e grandi sorrisi vi aiuteranno a dimenticare che la quantità di grassi saturi che state allegramente ingurgitando sarebbe sufficiente a far sopravvivere un cammello per un mese nel deserto. Al 210 10th Ave invece c'è l'Empire Diner, un vecchio vagone restaurato tutto luccicante di cromature come una moto. Camerieri in T shirt bermuda e occhiali neri servono sorbetti di frutta coloratissimi ed enormi piramidi di club sandwich Non è un ristorante, è una star che si lascia ammirare, conscia del suo fascino e con un po' di puzza sotto il naso, ma è una piccola civetteria che si perdona. La foto qui sotto risale al 1986, e sul tetto una miss liberty formato mignon brandisce impavida la sua fiaccola, ma ..... .... ma nel duemilaeunpo', foto dei nostri giorni, sorpresa! Miss Liberty è andata in pensione

venerdì 18 luglio 2008

Greenpoint

In questo quartiere, che sembra stare a mezza strada tra Manhattan e il centro dell'Europa, è nata Mae West. Non che la cosa abbia molta rilevanza, se non l'avessi letto sulla guida di certo non ci sarei mai potuta arrivare, visto che nessuna lapide lo segnala. Dicevo così, solo per informazione. Di Mae West dunque nessun ricordo, mentre invece c'è una piazza dedicata al sacerdote Jerzy Popieluzko: e questo la dice lunga su Greenpoint, che infatti è il quartiere dove vive la più vasta comunità di polacchi a New York. Su Manhattan Avenue, dove si arriva con la linea G (G come Greenpoint, per questo mi è rimasta impressa) a quest'altezza è tutto un fiorire di ristoranti e negozi in cui la lingua inglese è molto poco praticata. Non molti parlano inglese, però cucinano secondo i canoni del paese di origine, e perciò, se vi scappa di farvi una scorpacciata di Pierogi e non sapete dove andare, compratevi un dizionarietto polacco e venite qui: pare che da queste parti li facciano ancor meglio che a Varsavia, o per lo meno, loro dicono così. Se avete caldo e cercate una bibita fresca, evitate di chiedere una coca cola, perchè non ce l'hanno. Evitate anche di chiedere un tè freddo, anzi, già che ci siete, evitate di chiedere qualsiasi altra bevanda che non sia la birra, perchè tanto non troverete niente altro. E se siete come me e la birra proprio non la potete soffrire, accontentatevi di un bel bicchiere di acqua fresca che costa niente e disseta uguale, la signorina ve la porterà accompagnandola con una frase gentile che voi non capirete, e tutto finirà con un reciproco sorriso. Dopo la pausa ristoratrice degna di Epicuro e Lucullo messi insieme, proseguite la vostra passeggiata andando verso Mc Carren Park, che si trova più o meno sul confine tra Greenpoint e Williamsburg, e dal parco vedrete la grande cupola della Russian Ortodox Church of the Transfiguration. Dimenticavo: se durante la passeggiata avevate messo in conto anche di farvi tagliare i capelli, fate pure, The Barber Is In.

mercoledì 16 luglio 2008

Moonstruck - Stregata dalla Luna

Nel 1987 Cher vinse l'Oscar con un filmettino in cui, complice la luna piena, lasciava un brav'uomo uomo, che però non amava, e trovava finalmente l'amore vero. Filmettino, ho detto, non capolavoro, però ebbe molto successo e credo che da qualche parte in televisione continui a girare. Perchè ne parlo? Semplice: la storia si svolge a Brooklyn, il fidanzato abbandonato si chiamava Johnny Cammareri, e alcune scene sono state girate proprio in questo panificio Panificio che si trova a Carrol Gardens, il quartiere di cui avevo promesso di raccontare qualcosa in più. Quartiere di brownstones, case di mattoni rossi a due o tre piani con un piccolo giardino sul davanti. Erbetta rasata, cespugli di fiori e qualche pianta, di solito è così che gli abitanti abbelliscono il loro fazzolettino di verde, ma in qualche caso la fantasia del padrone di casa riesce a superare perfino la più fervida immaginazione. Alcune strade potrebbero con pochi aggiustamenti fungere da set per un film western Si trovano perfino ancora vecchi empori stile Casa nella Prateria, che vendono veramente un po' di tutto, e si incontrano maestre coraggiose che portano tranquillamente a spasso nugoli di scolaretti il salone di parrucchiere promette di regalare il vero Italian Look, ed effettivamente si esce di lì con una testa che non ha niente da spartire col cuscino cotonato che altri parrucchieri amano infliggere alle clienti Abbondano i ristoranti italiani, come il Marco Polo, che ha festeggiato i suoi venticinque anni omaggiando i passanti con un'orchestra d'archi ma ci sono localini piacevoli che offrono ogni tipo di cucina Molti ristorantini economici, ma c'è anche l'ultima creatura di uno chef famoso e acclamato come Mario Batali. Personaggio televisivo debordante, molto amato ma anche molto discusso, di quelli che si amano o si detestano. Io non avevo opinioni in merito, ma le persone del mio giro lo trovavano tutti antipaticissimo, e allora sulla cucina di Po' a Brooklyn non credo avrò mai modo di dare un giudizio personale E si può gironzolare per librerie e negozietti a misura d'uomo La tintoria offre lavaggio a secco e lavori di sartoria con consegna in giornata e naturalmente, anche qui si va a fare il bucato nelle lavanderie a gettone dove per ingannare l'attesa si dà un'occhiata agli avvisi in bacheca. Per farsi un'idea di dove andare a prendere lezioni di piano, o dove andare a rivedere per la trentesima volta Benigni e il suo Johnny Stecchino

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