venerdì 9 gennaio 2009
Di padiglioni, di architetti e di apostrofi
questo è lo Zaha Hadid's Chanel Pavilion a Central Park cito testualmente da qui Se una donna pensa a Chanel, quasi sicuramente il primo pensiero sarà associato a una borsetta o a un paio di scarpe “assolutamente da avere”. Certo, ottima associazione, ma non l’unica. Recentemente infatti, assieme all’iracheno Zaha Hadid, architetto e designer, e a Karl Lagerfeld, Chanel ha realizzato il suo “Chanel container”: un contenitore e un monumeto all’arte contemporanea, proprio nel cuore di Central Park a New York. Se l’esterno è opera del famoso architetto Zaha Hadid, che ha ideato il padiglione ispirandosi alla mitica borsetta 2.55, gli arredi interni si ispirano invece al tipico gusto Chanel e a quello d’avanguardia di Karl Lagerfeld. Ai visitatori sarà data l’opportunità di vedere gratuitamente le opere di 15 artisti tra i quali Loris Cecchini, Nobuyoshi Araki e Sophie Calle. Molto interessante, davvero. Devo fare un unico appunto al redattore dell'articolo: Zaha Hadid, è un'architetto iracheno con l'apostrofo, perchè Zaha Hadid è una donna
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9 commenti:
l'apostrofo ci vuole, brava! anzi due volte brava, una per la donna architetto e l'altra per la lingua,
l'apostrofo volatile accento è decisivo!
ma tu dici che non lo sa?
PS: il padiglione pare bellissimo.
i casi sono due: o non sa che è una donna o non sa l'italiano.
Con l'apostrofo e senza lo spazio dopo, jamais ^^
Baci sardonipponici
Veramente molto bello lo Chanel pavilion.
Ultimamente sto scoprendo l'architettura contemporanea di cui, fino a poco fa, non sapevo quasi nulla
capperi, ah però che meraviglia!
ma che bellooooooooo!
Dede è spettacolare, peccato che NY sia così lontanuccia!
bacioni
aaah, la Zaha, che genio!
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