venerdì 18 settembre 2015

Parigi, 40 Cours Albert I, Casa Lalique


Come scrivevo nel post precedente, su istigazione di questa  guida


sono andata alla ricerca dell' Hôtel particulier di Lalique, che si trova  al numero 40 di cours Albert I alla confluenza di due strade di grande traffico,  con auto che sfrecciano da tutte le parti tanto che sulle prime uno si domanda se è proprio il caso di suicidarsi  per scattare quattro  foto ad una casa.





L'edificio ha sette piani, e   riuniva la residenza privata,  l'atelier e i locali di esposizione della ditta.  E' il febbraio 1901 quando il progetto a firma dei   due fratelli  Louis Eugene e Albert  Feine viene presentato per l'approvazione, ma a differenza di altri edifici parigini


costruiti in quegli stessi anni,  nessuna targa riporta i loro nomi e sulla sinistra del portone d'ingresso si nota appena il nome del proprietario  "R.LALIQUE",


Ho cercato  di sapere qualcosa in più sui  due architetti, ma sembra proprio  che  il loro lavoro più significativo sia  stata la casa di  cours Albert I.
L'edificio è senza dubbio elegante e molto gradevole ma non è un capolavoro e, particolare curioso, non è nel puro stile Art Nouveau  che ci si potrebbe aspettare. E' invece una costruzione  per certi versi eclettica, dove  le linee sinuose che sottolineano  le logge













e le ringhiere dei balconi



convivono con elementi in  stile rinascimento francese e   pinnacoli di gusto neogotico, aguzzi come parafulmini,


Insomma, non ci sarebbe niente di particolare per cui entusiasmarsi,  se non fosse per lo sbalorditivo portone di ingresso in cui Lalique esibisce tutta la sua maestria incorniciando l'ingresso con due alberi frondosi   





carichi di foglie che si rincorrono  sulla facciata  e  si protendono senza soluzione di continuità fin dentro la vetrata





che sembra velata da uno strato  di brina





Pare che il custode sia persona gentile e permetta ai turisti di entrare ad ammirare lo scalone principale, ma quando io sono passata di lì era domenica e nessuno mi ha aperto. Anche i custodi gentili la domenica vanno a spasso, ragion per cui  lo scalone l'ho dovuto cercare  in rete 



venerdì 11 settembre 2015

René Jules Lalique


René Jules Lalique nasce nel 1860,  a sedici anni bazzica già come apprendista nella bottega di un gioielliere parigino, frequenta il liceo artistico a Londra, poi torna a Parigi dove lavora come designer free lance per alcuni tra i più importanti gioiellieri del tempo, gente del calibro di Fouquet, Cartier, Boucheron.
A venticinque anni è pronto per aprire una sua gioielleria e tra il 1897 e il 1898 presenta le sue opere alle grandi esposizioni universali, ma è all'Expo del 1900 che arriva la consacrazione ufficiale.  I suoi gioielli Art Nouveau

si ispirano agli animali, insetti e pavoni, ma la vera  novità sta nell'utilizzare materiali nuovi e non obbligatoriamente preziosi: vetro, smalto, madreperla, ma anche corno e cuoio.
Il successo è grandissimo, Lalique piace alle grandi dame dell'aristocrazia e alle attrici più in voga. Disegna costumi di scena per Sarah Bernhardt e stringe amicizia con Calouste Gulbenkian, ricco magnate turco che lascerà in eredità al Portogallo la sua splendida collezione d'arte



















con  una consistente sezione dedicata  proprio alla produzione di Lalique






















Lalique usa molti materiali ma è la duttilità del vetro ad intrigarlo,  e non soltanto nella   fabbricazione di gioielli.   Installa una sua  vetreria e comincia a sperimentare. Sono  elegantissime  fusioni  di vetro e metallo,  calici in cristallo decorati con tralci d'uva e, prima per  il profumiere  François Coty e poi via via per molti altri,  una serie di bottiglieuna più bella dell'altra.
Con la prima guerra mondiale  converte la produzione in articoli più consoni al momento: siringhe e barattoli per medicinali, ma in seguito torna a creare gioielli e oggetti.
Il gusto è cambiato e i rigorosi  geometrismi dell'Art Deco  anni venti  si uniscono alle  sinuose lineee  dell'Art Nouveau di inizio secolo. Nascono le famose  lampade










(foto da qui

ma anche i  vasi, le  ciotole, i candelieri, perfino il  tappo per  radiatori di automobili












(foto da qui

Nel 1929 cura    le decorazioni della sala da pranzo della prima classe nel transatlantico Normandie  e  l'allestimento del  vagone ristorante dell'Orient Express


















(in mostra  l'anno scorso all'Institut du Monde Arabe, ma ad un prezzo talmente esagerato  da farmi passare la voglia)


Muore nel 1945 e  viene sepolto al  Père Lachaise in una tomba decorata da un crocifisso, inutile dirlo,  di cristallo opalescente


Su istigazione di questa  guida

 sono andata alla ricerca del suo  Hôtel particulier al numero 40 di cours Albert Ier.









Ma della casa parleremo la prossima volta

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