giovedì 30 giugno 2011

YEAAAAAAH !!


In fondo poteva andarci anche peggio: settimane di pioggia, un paio di svarioni del marmista,  qualche ritardo nella consegna dei materiali, la defezione di un manovale punto dalla nostalgia di casetta sua in Romania, e una colica renale del muratore capo ci hanno rallentati soltanto di un mese   ma oramai  è fatta
Quasi fatta
Be', proprio fatta fatta magari no, le finizioni che ancora mancano sono tantissime,  e  una persona appena di  poco più precisa e meno scarpona della sottoscritta e del suo degno consorte  si considererebbe ancora in pieno marasma da cantiere,   ma  per noi è stata già una enorme  soddisfazione sgomberare le macerie e veder  di nuovo svolazzare il bucato  all'aria aperta. 








Chissà se proverà la stessa nostra soddisfazione il signor Apple, che in questi giorni sta dando il via alla ristrutturazione del suo smagliante  cubo di vetro, 



 inaugurato appena qualche anno fa sulla Quinta strada,  subito diventato il monumento più fotografato di tutta Manhattan e  ora bisognoso di urgenti restauri. 


questa è l'autorizzazione:  sono previsti lavori per la rimozione dei dissuasori e la sostituzione delle  giunzioni delle vetrate. Una robina da niente, come potete facilmente verificare. 



I tempi sono strettissimi, entro novembre i lavori dovranno essere portati a termine  alla perfezione e non credo che ritardi o svarioni o  nostalgie o coliche  di chicchessia saranno accolti  con la stessa   nonchalance esibita da noi. E in ogni caso  il signor Apple non  può  sognarsi di stendere  nemmeno una delle sua camicie  al vento della V strada.
Ciapa lì. 












lunedì 27 giugno 2011

Di mancini, di parate e di commozione


Io sono andata a scuola dalle suore. Prima e  seconda elementare. Non essendo mai stati noi  praticanti, mi sono sempre domandata il perché di questa decisione dei miei e se fino ad oggi non ho  trovato una spiegazione logica devo rassegnarmi al fatto che non lo capirò mai. 
Ma ai fini di ciò che  mi è tornato in mente e che voglio raccontare,  che la mia   maestra  fosse  una suora, Suor Renata per la precisione,  non ha assolutamente nessuna rilevanza. 
Era solo per dare un incipit alla storia.   Classe mista, però con una  maggioranza schiacciante di bambine. Ma nemmeno questo ha molta rilevanza. La cosa di cui voglio raccontare è che una delle mie compagne, che se non ricordo male si chiamava Olimpia, era mancina: Usava la mano sinistra al posto della destra!
Ma dal momento che Suor Renata era un'insegnante moderna e preparata,  si guardava bene dal rimproverarla. Le toglieva semplicemente  la penna dalla mano sbagliata e con voce suadente raccomandava a noi bambini di fare altrettanto ogni volta che l'avessimo vista  prendere  la penna con la mano sinistra.  Devo dire che solo molto tempo dopo ho realizzato che per la poverina essere sottoposta al controllo di  tutta una  classe di spocchiosi bambinetti  deve esser stato un vero e proprio  incubo, e credo anche di aver capito solo molto tempo dopo le ragioni del suo repentino cambio di scuola a metà dell'anno. Fatto sta che  di Olimpia e della sua strana anomalia  mi ero completamente dimenticata.
Me ne sono ricordata, come in un flash,  al New York Gay Pride, un paio di anni fa, quando mi sono sfilate davanti agli occhi migliaia di persone, e in ciascuno di loro ho rivisto  Olimpia e il suo incubo di essere costantemente sottoposta al controllo e  al giudizio di  sciocchi spocchiosi,  convinti dalla suor Renata di turno  di stare dalla parte della ragione a prescindere








Un po' mi dispiace di non essere stata presente alla parata 2011,  capitata a così poche ore dalla storica approvazione della legge sul matrimonio omosessuale. E immagino anche quante felicità e quanta   commozione si saranno mescolate alla  rumorosa allegria di ogni anno.
Ma tutto sommato  è  meglio così,  mi sarei commossa anch'io e avrei di sicuro pianto come un vitello  e se c'è una cosa che io  detesto è proprio piangere in pubblico.

sabato 18 giugno 2011

DOCUSOUND premiato al Bellaria Film Festival 2011!...

Dite quello che volete, ma cuore di mamma non poteva lasciar  passare una notizia  del genere sotto silenzio


DOCUSOUND premiato al Bellaria Film Festival 2011!...: "Come sapete DOCUSOUND è stato ufficialmente presentato al Bellaria Film Festival. Il Bellaria Film Festival è famoso per l'apertura alle no..."

sabato 4 giugno 2011

Di sindaci, di donne e del nuovo direttore del New York Times

C'è una cosa su cui prima delle elezioni avrei scommesso la camicia, ed è un peccato che non lo abbia fatto davvero perché avrei di sicuro vinto: avrei giurato che chiunque fosse stato il sindaco  eletto,  per prima cosa avrebbe sparato   una banalità grossa come una casa:  la mia giunta sarà costituita per metà da donne.  Chiariamo:    non credo di essere antifemminista, per carità, però la storia delle  quote rosa mi  ha  sempre fatto venire l'orticaria, e  l'idea che si possa affidare   un qualsiasi incarico ad una persona soltanto  in base al fatto  che è nato donna, o uomo,   mi sembra  una  asinata che non sta nè in cielo nè in terra.  Uno nasce genio e un altro nasce balengo, a prescindere dall'apparato genitale che gli ha dato madre natura.
O no?
Ma non confondiamo le carte: mi lusinga  l'idea che una giunta possa essere  casualmente composta per la metà da donne, o  tutta di  donne.  Ma che siano intelligenti, competenti e  professionalmente preparate,  non certo le  oche arroganti che a decine oggi  ci affliggono.
Intelligente competente e professionale  certamente è  Jill Abramsom,  prima donna in centosessant'anni ad essere nominata direttore del New York Timesche  è arrivata fin dove è arrivata  non perchè è una donna ma perchè è una persona che sa fare bene  il suo mestiere. Punto.
Ma dal momento  che in materia di  banalità anche gli americani non si fanno mancare nulla,  uguali uguali ai nostri neo sindaci, Al Hunt, direttore di Bloomberg ha detto   che   ha più attributi lei dei giocatori di una squadra di baseball.  E magari è perfino  convinto di averle fatto un complimento.
















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