giovedì 30 maggio 2013

Parigi - Il Palais de Tokyo


Il Palais de Tokyo di Parigi è un palazzone grigio  costruito per l'Esposizione Universale del 1937.




Il grande piazzale antistante è una magnifica palestra  per  skaters e pattinatori 




che si allenano ad ogni ora del giorno, e questo contribuisce non poco  a bilanciare quell'aspetto  tristanzuolo da edificio di regime che la gran quantità di statue colonne e bassorilievi gli vorrebbero dare.








La parte destra dell'edificio,  di proprietà del Comune di Parigi, è un po' il fratello minore del Centre Pompidou, che è di proprietà dello Stato. 
Fratello minore si, ma di tutto rispetto visto che anche qui  Matisse 





















Braque 


















Modigliani 


















e i coniugi Delaunay sono di casa.




























L'ala sinistra invece, di proprietà dello Stato, dal 2002 ospita il Site de Création contemporaine, un centro per l'arte  sperimentale.
La nostra precedente visita risaliva a  un paio di anni fa, quando le grandi sale avevano pareti bianche  illuminate da ampi finestroni





Quando siamo tornati a Parigi, poche settimane fa, era stata da poco  completata la ristrutturazione ed il Palais aveva riaperto  i battenti dopo una lunga pausa. 
Le foto qui sotto documentano il cambiamento.
A mio nipote, giovane architetto entusiasta, la nuova veste del museo è  piaciuta  molto. 
Io ho avuto la prova inequivocabile  di essere diventata vecchia. 





















giovedì 23 maggio 2013

Con la testa sotto il braccio

A pagina 35 della Stampa di oggi,

Dionigi, vescovo di Parigi, deve essere decapitato per ordine dell’imperatore Domiziano durante una delle persecuzioni dei cristiani. L’esecuzione sarà eseguita su una collina. I soldati romani sfaticati gli mozzano la testa a metà del percorso. Si rialza, prende la testa sotto braccio e raggiunge la cima. Il filosofo ed epistemologo francese Michel Serres, uno dei pensatori più acuti del contemporaneo con i suoi (Minuit), pubblicati negli Anni Settanta, racconta questo apologo nel suo libro Non è un mondo per vecchi: oggi la nostra testa intelligente fuoriesce dalla testa ossuta e neurale, e come il santo la teniamo sotto braccio. Possibile? Sì. È la scatola-computer, smartphone o tablet, cui deleghiamo facoltà che un tempo erano totalmente nostre: memoria potentissima ed estesa, immaginazione ricca di milioni d’icone, ragione che ci serve per risolvere decine di problemi. Cosa ci resta sulle spalle? L’intuizione innovatrice, dice l’epistemologo: «Caduto nella scatola, l’apprendimento ci lascia la gioia incandescente di inventare. Fuoco: siamo condannati a diventare intelligenti?

Sul libro non posso dire nulla dato che non l'ho ancora letto, ma dal momento che sul martirio di Dionigi avevamo già scritto
Pare che Montmartre debba l'origine del suo nome al martirio di Denis, apostolo della Gallia e primo vescovo di Parigi, a cui i Romani proprio su questo colle tagliarono la testa intorno al 250. L'avevano tagliata anche ad altri due cristiani: Eleuterio e Rustico, ma mentre questi ultimi si erano rassegnati docilmente al loro destino, cadendo a terra e restandoci, Denis, raccolta la capa mozzata,camminò e camminò verso nord fino a crollare nel posto esatto in cui i fedeli gli costruirono svariati anni dopo, la cattedrale a lui intitolata.  
(lo trovate qui)

mi sembra interessante  mostrare almeno  le foto di questa benedetta cattedrale, sul cui altare, il  13 settembre 1429,  Giovanna d'Arco depose solennemente le armi. 







La  costruzione inizia nel 1136, cioè soltanto qualche decina d'anni dopo la Cattedrale di Chartres, la prima chiesa al mondo costruita in stile gotico. La asimmetria dovuta alla presenza di una sola  torre è del tutto involontaria, la torre mancante è crollata.

 






















I tre portali di ingresso fittamente scolpiti e il rosone  che sovrasta il portone centrale, che in Saint Denis  compaiono  per la prima volta, diventeranno un motivo ricorrente di tutta l'architettura religiosa gotica.

 


All'interno si resta immediatamente colpiti   dalle sue dimensioni enormi, infatti  la  navata centrale è circondata da un  deambulatorio doppio,  lungo il quale si dipanano a raggiera sette cappelle su ciascuna delle quali si aprono due grandi finestroni che inondano di luce tutta  la basilica.







Molti  i monumenti funerari, come quello di Enrico II e Caterina de'Medici  la cui triste storia  abbiamo raccontato qui 

e il grandioso ed elaborato  monumento funebre  di Luigi XII e Anna di Bretagna,  in cui i due reali sono ritratti inginocchiati in  preghiera  sopra il sarcofago su cui  giacciono seminudi i loro stessi cadaveri 




La chiesa è anche il sacrario dei re di Francia e  l'elenco dei sovrani sepolti nella cripta è lungo come la Quaresima.


Sono  qui anche i resti di  Luigi XVI e Maria Antonietta



E  chi in gioventù ha cantato almeno una volta    questa canzone 


sarà contento di fare conoscenza  con questo  nobile viso barbuto.






Un consiglio: se decidete di visitare saint Denis, andateci  di mattina per  non perdervi il viavai di uno dei mercati più variopinti e allegri  di Parigi 













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