Chi cammina lungo le strade senza meta viene colto dall'ebbrezza. Ad ogni passo l'andatura acquista una forza crescente; la seduzione dei bistrot, delle donne sorridenti diminuisce sempre più e sempre più irresistibile si fa, invece, il magnetismo del prossimo angolo di strada, di un lontano gruppo di foglie, del nome di una strada. (Walter Benjamin)
E Parigi dà veramente l'ebbrezza di camminare. Senza una meta precisa, solo per il piacere di guardarsi intorno, di vedere cosa c'è dietro l'angolo,
di scoprire un balcone.
Per questo, Varie ed Eventuali si propone di dare i primi rudimenti all'aspirante flâneur in trasferta parigina
Parigi città ha una forma vagamente arrotondata, è contornata completamente dal Boulevard Phériphérique che la separa piuttosto drasticamente dalle banlieue e ha dimensioni tutto sommato contenute se è vero, come ho letto, che la sua superficie è quindici volte meno estesa di Roma. E' attraversata dalla Senna che scorre da est a ovest e che la divide in rive droite, la più grande, a nord, e rive gauche a sud.
E' costruita su un terreno per la gran parte pianeggiante con alcuni dislivelli che possono prendere il nome di MONTS, come
Montmartre
Montparnasse
o di BUTTES
come la Butte aux Cailles
o ancora di MONTAGNES
ad esempio la Montagne Saint Geneviève nel 5° Arrondissement, dove sorge il Quartiere Latino
Tutta
la città è suddivisa in venti arrondissements che, per complicare la
vita, non corrispondono perfettamente ai quartieri e infatti, tanto
per dire, Pigalle si trova un po' nel nono e un po' nel 18esimo,
Belleville si divide addirittura tra decimo, undicesimo, diciannovesimo
e ventesimo. A questo proposito è interessante notare, e se guardate la
cartina lo noterete subito, che i numeri degli arrondissement non sono
disposti da sinistra a destra nè da destra a sinistra ma si diramano a
spirale partendo dal centro.
Le
strade si chiamano rues o avenues ed è facile
distinguerle perchè la avenues hanno gli alberi e le rues no.
Quindi,
per intricare un po' le cose, i parigini si sono inventati i boulevards,
che
sono sempre strade, ma possono avere gli alberi oppure no
I boulevards sono
strade ampie fiancheggiate da marciapiedi. Sono un po' l'equivalente dei nostri corsi e sono stati costruiti al posto di antiche mura di difesa preesistenti,
la parola infatti deriva da un
termine olandese traducibile con
roccaforte. Molti
sono opera del barone Georges Eugène Haussman, il prefetto della città che
a partire dal 1853 rade praticamente al suolo la città e la ricostruisce
quasi di sana pianta.
Poi ci sono i Faubourg, (secondo
wikipedia: termine arcaico traducibile con "sobborgo") che hanno
andamento vagamente concentrico e corrispondono ad ampliamenti successivi della città
Tutto nasce dal fatto che Parigi, costantemente in pericolo di invasioni e assedi, si è sempre circondata di un sistema di mura difensive, che costruiva lasciando un ampio spazio vuoto tra le mura e l'abitato. Spazio che, con l'aumento della popolazione, veniva ben presto riempito di nuovi edifici. Quando la densità abitativa arrivava al limite, le mura venivano abbattute e ricostruite più lontano ed il sobborgo si ritrovava inglobato nella città.
Filippo
Augusto imprigiona Parigi entro una catena circolare di grosse torri
alte e massicce. Per più di un secolo le case si accalcano, si ammassano
e salgono di livello in quel bacino come l'acqua in un serbatoio.....
La via s'incava e si restringe sempre più; ogni piazza, stipata,
scompare. Le case infine scavalcano il muro di Filippo Augusto e si
sparpagliano allegramente nella piana senza seguire alcun ordine..... A
partire dal 1367 la città si espande a tal punto che si rende necessaria
una nuova recinzione, soprattutto sulla riva destra. La edifica Carlo V
ma una città come Parigi è perennemente inondata. La cinta di Carlo V
ha quindi la medesima sorte della cinta di Filippo Augusto. A partire
dalla fine del quindicesimo secolo è scavalcata, superata, e il sobborgo
corre oltre. (Victor Hugo - Notre Dame de Paris - 1831).
Per aiutare l'aspirante flâneur a prendere confidenza con Parigi, Varie ed Eventuali suggerisce inoltre alcuni punti panoramici per un primo colpo d'occhio.
Il più conosciuto, che ve lo dico a fare, è a Montmartre, davanti alla Basilica del Sacre Coeur. E' talmente noto che non sarebbe nemmeno il caso di citarlo e lo facciamo soltanto per completezza di informazione
Un po' meno noto ma altrettanto suggestivo è il panorama che si gode dal parco di Belleville
Tra i punti panoramici costruiti dall'uomo poi, il più ovvio sarebbe il terrazzo più alto della Tour Eiffel, ma se non volete sprecare tempo prezioso in lunghe ed esasperanti code, suggerisco la
Tour Montparnasse in cui la coda per salire è almeno dieci volte più breve e la vista altrettanto emozionante, col vantaggio che da lì si vede anche la Tour Eiffel
E sempre in materia di panorami mozzafiato, anche la terrazza dell'Institute du Monde Arabe non scherza.