lunedì 3 ottobre 2011

Montmartre - prima puntata


Pare che Montmartre debba l'origine del suo nome al martirio  di Denis, apostolo della Gallia e primo vescovo di Parigi, a cui i Romani proprio su questo colle tagliarono la testa intorno al 250. L'avevano tagliata  anche ad altri due cristiani: Eleuterio e Rustico, ma mentre questi ultimi si erano rassegnati docilmente al destino, cadendo a terra e restandoci,  Denis,   raccolta  la  capa  mozzata, camminò e camminò verso nord fino a crollare nel posto esatto in cui i fedeli gli costruirono svariati anni dopo, la cattedrale a lui intitolata.


















E direi che sull'omaggio non c'è proprio nulla da eccepire,  saint Denis  se l'è ampiamente meritato.

Sulla collina (di Montmartre, come già detto) c'era un piccolo villaggio circondato da vigneti.  Ne restano ancora alcuni da cui si produce tuttora  qualche centinaio di bottiglie di un vino che  a detta degli intenditori è abbastanza mediocre, ma che  offre un ottimo pretesto  per  una   festa di quartiere assai partecipata.  Intorno al 1860 il piccolo villaggio viene  annesso alla città di  Parigi. Offre  aria buona ma soprattutto case a buon mercato, e tra la fine dell'800 e l'inizio del 900 cominciano ad arrivarci pittori e  artisti.
Renoir per primo vi  installa il suo studio, e via via seguono tutti gli altri. Ma tutti veramente, non uno escluso.
Inevitabile che con queste credenziali  Montmartre sia diventata una meta turistica  imprescindibile anche per chi a Parigi ci resta soltanto ventiquattr'ore.



E' un peccato che  la maggior parte di loro   tornerà a casa convinto che Montmartre sia soltanto l'affollata  piazzetta  zeppa di ristorantini, venditori di souvenir e  attempati pittori che,  in uniforme con camicia a sbuffo e  fiocco,   per pochi euro sfornano a getto continuo   ritratti tutti uguali e  caricature che mettono  una enorme  tristezza.  Mi chiedo sempre se, una volta rientrati, questi ritratti verranno davvero appesi, debitamente incorniciati, nel soggiorno di casa, o più probabilmente finiranno nell'oblio di qualche cassetto per poi riemergere casualmente, suscitare qualche appannato e commosso  ricordo e venire infine  definitivamente  archiviati nel cestino della carta straccia. Che sarebbe  la  soluzione più onorevole per tutti. 


Peccato davvero, perchè Montmartre offre moltissimo. E' sufficiente non farsi catapultare sulla piazza da un  tourist bus ma arrivarci piano piano a piedi per accorgersene. 


Meglio partire da basso, da  place des Abbesses


 che conserva  la più bella delle stazioni Metro di Guimard


un grazioso  giardinetto dove, sotto  una  Gilda 

che non riesce ad esser conturbante  quanto l'originale, ma apprezziamo le buone intenzioni del pittore, 

su un muro blu qualcuno ha scritto  la parola amore  in tutte le lingue del mondo


e dove c'è la Chiesa di St Jean de Montmartre, 



che fu costruita nel 1904 ed è   uno dei primi  edifici con  struttura    in cemento armato. 
Salendo dal place des  Abbesses  si raggiunge  place Emile Goudeau 



dove, nel mitico Bateau Lavoir 

Picasso aveva dipinto Les Damoiselles d'Avignon.  E' particolarmente   interessante la vicenda  di questo ex laboratorio di pianoforti, che fu   trasformato dal proprietario  in minuscoli appartamenti dove  si sbronzarono più o meno tutti,  da Modigliani a  Braque ad  Apollinaire e Rousseau e chissà quanti altri. Ma è  un'altra storia e  ne riparleremo.
Noi continuiamo a salire, per arrivare fino a  place Aymé, dove un uomo di bronzo emerge  correndo da un muro


C'è una storia abbastanza curiosa anche su questa scultura,  ma se mi mettessi a divagare il post diventerebbe troppo lungo. Però la storia è davvero carina e prometto che prima  o poi  la racconto. 

5 commenti:

Grazia ha detto...

Meno male che c'è scritto "prima puntata":mi hai stuzzicato l'appetito e ora aspetto con ansia gli altri racconti.E intanto quello che dici dei ritratti fatti dai pittori di strada è verissimo. Mi hanno sempre fatto tristezza e l'unico ritratto che mi sono fatta fare è da più di venti anni nel cestino della carta straccia:oltre tutto non mi somigliava nemmeno.
Un abbraccio
g

Gracie ha detto...

Quanti bei ricordi......grazie!

Nela San ha detto...

Ecco perché hanno messo in sconto la Lonely Planet su Parigi!!! E questo è solo l'inizio, eh? Promette molto bene.

giacy.nta ha detto...

L'ho raggiunta come te a piedi e ritornarci così, con le tue belle foto e la tua guida non mi dispiace affatto... Non farci sostare troppo in place Aymé! :-)

Mav ha detto...

Io l'ultima volta la visitai sotto una tale pioggia che fu come non vederla... meno male che ci sono le tue foto1

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