domenica 7 ottobre 2018

Parigi - primi rudimenti per aspiranti flâneurs

Chi cammina lungo le strade senza meta viene colto dall'ebbrezza. Ad ogni passo l'andatura acquista una forza crescente; la seduzione dei bistrot, delle donne sorridenti diminuisce sempre più e sempre più irresistibile si fa, invece, il magnetismo del prossimo angolo di strada, di un lontano gruppo di foglie, del nome di una strada. (Walter Benjamin) 

E Parigi dà veramente l'ebbrezza di camminare. Senza una  meta precisa, solo per il piacere di guardarsi intorno, di  vedere  cosa c'è dietro l'angolo,


 di scoprire un balcone. 


Per questo, Varie ed Eventuali si propone di dare i primi rudimenti all'aspirante flâneur in trasferta parigina

Parigi città ha una forma  vagamente arrotondata, è  contornata  completamente dal Boulevard Phériphérique che la separa piuttosto drasticamente dalle banlieue  e ha dimensioni tutto sommato contenute se è vero, come ho letto, che la sua superficie è quindici volte meno estesa di Roma. E' attraversata dalla Senna che scorre da est a ovest e che la divide in rive droite, la più grande, a nord, e rive gauche a sud.
E' costruita su un terreno per la gran  parte  pianeggiante  con alcuni  dislivelli che possono prendere il nome di MONTS, come
Montmartre


Montparnasse


o di BUTTES
come la Butte aux Cailles



o ancora di  MONTAGNES
ad esempio la  Montagne Saint Geneviève nel 5° Arrondissement, dove sorge il Quartiere Latino


Tutta la città è suddivisa in venti arrondissements che, per complicare la vita,  non corrispondono perfettamente  ai quartieri e infatti, tanto per dire,  Pigalle si trova  un po' nel nono e un po' nel 18esimo, Belleville  si divide addirittura  tra decimo, undicesimo, diciannovesimo e ventesimo. A questo proposito è interessante notare, e se guardate la cartina lo noterete subito,   che i numeri degli arrondissement non sono disposti da sinistra a destra nè da destra a sinistra ma si diramano a spirale partendo dal centro.
Le strade  si chiamano rues o avenues ed è facile distinguerle perchè la avenues hanno gli alberi e le rues no.
Quindi,  per  intricare un po' le cose, i parigini si sono inventati i  boulevards,


che sono sempre strade, ma possono avere gli alberi oppure no


I boulevards sono  strade ampie fiancheggiate da marciapiedi. Sono un po' l'equivalente dei nostri corsi e sono stati  costruiti al posto di antiche mura di difesa preesistenti,



la parola infatti deriva da un termine olandese traducibile con roccaforte. Molti sono opera del barone Georges Eugène Haussman, il prefetto della città  che a partire dal 1853   rade praticamente al suolo la città  e la ricostruisce quasi di sana pianta.

Poi ci sono i Faubourg, (secondo wikipedia: termine arcaico traducibile con "sobborgo") che hanno andamento vagamente concentrico e corrispondono ad ampliamenti successivi della città


Tutto nasce dal fatto che Parigi, costantemente  in pericolo di invasioni e assedi, si è sempre  circondata  di un sistema di  mura difensive, che costruiva lasciando un ampio spazio vuoto   tra le mura e l'abitato. Spazio che, con l'aumento della popolazione,  veniva ben presto riempito di nuovi edifici. Quando la densità abitativa  arrivava al limite,  le mura venivano abbattute e ricostruite più lontano ed il sobborgo si ritrovava inglobato nella città.
 
Filippo Augusto imprigiona Parigi entro una catena circolare di grosse torri alte e massicce. Per più di un secolo le case si accalcano, si ammassano e salgono di livello in quel bacino come l'acqua in un serbatoio..... La via s'incava e si restringe sempre più; ogni piazza, stipata, scompare. Le case infine scavalcano il muro di Filippo Augusto e si sparpagliano allegramente nella piana senza seguire alcun ordine..... A partire dal 1367 la città si espande a tal punto che si rende necessaria una nuova recinzione, soprattutto sulla riva destra. La edifica Carlo V ma una città come Parigi è perennemente inondata. La cinta di Carlo V ha quindi la medesima sorte della cinta di Filippo Augusto. A partire dalla fine del quindicesimo secolo è scavalcata, superata, e il sobborgo corre oltre.  (Victor Hugo - Notre Dame de Paris - 1831).

Per aiutare l'aspirante flâneur a prendere confidenza con Parigi, Varie ed Eventuali suggerisce inoltre  alcuni punti panoramici per un primo colpo d'occhio.

Il più conosciuto, che ve lo dico a fare, è a  Montmartre, davanti alla Basilica del Sacre Coeur. E' talmente noto che non sarebbe nemmeno il caso di citarlo e  lo facciamo soltanto per completezza di informazione




Un po' meno noto  ma altrettanto suggestivo è  il panorama che si gode dal parco di  Belleville


Tra i punti panoramici costruiti dall'uomo poi,  il più ovvio sarebbe il terrazzo più alto della Tour Eiffel, ma se non volete sprecare tempo prezioso in lunghe ed esasperanti code, suggerisco la  Tour Montparnasse in cui la coda per salire è almeno dieci volte più breve e la vista altrettanto emozionante, col vantaggio che  da lì si vede anche la Tour Eiffel

E sempre  in materia di panorami mozzafiato,   anche la terrazza dell'Institute du Monde Arabe non scherza.







4 commenti:

Mari ha detto...

che piacere rileggerti dopo molto tempo!!!

Parigi va camminata. Nella mia ultima visita ho cercato di prendere la metropolitana il meno possibile e di godermi ogni angolo.
A parte questo, io mi immagino la trasformazione della parola "sobborgo" in "faubourg" ad opera di qualche nobile dalla pronuncia bizzarra...

Nela San ha detto...

Interessante questa storia sulla numerazione a spirale degli arrondissements, non la sapevo.
Sapevo invece che, tornando a pubblicare nel blog, ci sarebbero state nuove "chicche"!

Unknown ha detto...

Faubourg:forse perr contrazione di faux bourg?

Mari ha detto...

In realtà ho trovato che viene da "fors de", "hors de" > "forsbourg" sarebbe dunque all'origine di faubourg. Chissà quali passaggi intermediari fra il francese e l'italiano sono stati necessari nel frattempo...

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