Washington Square è il cuore del West Village
sono oramai diventate sede degli uffici amministrativi della NYU, la New York University
e tutta la piazza, parco compreso, una volta all'anno viene monopolizzata dalla cerimonia delle lauree
Parco che, non dimentichiamo, è fonte di grande orgoglio per noi italiani grazie alla statua di Giuseppe Garibaldi,
ai limiti dell'area verde, sull'estremità meridionale della V Ave, spicca l'Arco trionfale
che Stanford White progettò nel 1892
per il centenario della nomina a presidente di George Washington.
Washington Square è anche il titolo di un romanzo di Henry James che i critici hanno definito un romanzo minore. A me è piaciuta questa storia crudele, e James tratteggia secondo me molto bene la psicologia della protagonista, arrendevole e vessata da una educazione autoritaria.
Catherine è la timida figlia unica del dottor Austin Sloper, facoltoso medico newyorkese rimasto precocemente vedovo. Sloper non è una figura simpatica, vive nel rimpianto della bellissima moglie e rimprovera alla figlia, che ritiene anche ottusa, di essere viva mentre è morto il giovane fratello così tanto più brillante e promettente di lei. Con queste premesse non è difficile capire che Catherine cresce timida e insicura, e quando la sorte la porta a incontrare il bello e nullafacente Morris Townsend, che vede in lei una comoda maniera per attaccare il cappello al chiodo, se ne innamora perdutamente. Il dottor padre vede come girano le cose e disapprova, capendo benissimo che il bellimbusto vuole solo i soldi di Catherine.
Però santo cielo, c'è modo e modo di dire anche le cose più spiacevoli, e Sloper naturalmente adopera il peggiore: diretto e senza mezzi termini, rendendo chiarissimo a Catherine che sulla faccenda non aveva mai voluto aprire gli occhi, che il padre la disprezza.
Decide di rinunciare a tutto e fuggire con Townsend, il quale però all’idea di legarsi per la vita a una Catherine che non ama e senza un picco in tasca, se la dà a gambe e la poverina la notte della fuga lo aspetta invano con la valigia pronta.
Passano gli anni, il padre muore e Catherine resta sola nella grande casa di Washington Square. Townsend, imbolsito e indebitato, si rifà vivo con la speranza di ricucire le cose, e in Catherine sembra rinascere la fiamma, ma non si tratta che di una vendetta.Townsend suona alla porta, Catherine fa' chiudere le tende e si siede a ricamare. Fine.
Sono due le versioni cinematografiche, una per la regia di William Wyler negli anni quaranta, con una Olivia De Havilland bruna e bellissima che ha poco a che vedere con la sbiadita Catherine che se non ricordo male nel romanzo è bionda, e un Montgomery Clift dalla bellezza talmente smagliante che manco nella scena finale riesce ad apparire invecchiato e imbolsito
e un'altra alla fine degli anni novanta per la regia di Agnieszka Holland con Albert Finney e Maggie Smith