San Salvario, uno dei quartieri centrali di Torino, si trova tra la stazione di Porta Nuova, corso Vittorio Emanuele, il Po e la zona degli ospedali.
Leggo sul sito della città che conta una popolazione di dodicimila abitanti mentre Marco mi dice che secondo altre stime i SanSalvariesi sono addirittura quarantamila. In un caso come nell'altro si tratta sempre di un bel tot di persone: tanto per fare un confronto, a Givoletto, il paese in cui abito io, siamo meno di quattromila. In effetti,San Salvario è parecchio esteso e anche piuttosto articolato: infatti è vero che si tratta di un quartiere soprattutto residenziale, ma non ha niente a che spartire con i famigerati
quartieri dormitorio di antica memoria, e per capirlo basta pensare ai suoi molti edifici storici, tra cui il
Castello del Valentino, il
Borgo Medievale e
il
Museo della Frutta sono
soltanto i pochi di cui ho già accennato,
e soprattutto al Valentino, il parco più bello di tutta la città.
E' anche uno dei quartieri con la più alta percentuale di cittadini stranieri, il che lo rende un posto particolarmente vivace e interessante
anche se non sono state sempre rose e fiori; nei primi anni novanta la fama di San Salvario era dovuta soprattutto a episodi di cronaca nera legati allo spaccio di droga ma le cose stanno cambiando e da qualche anno in qua una miriade di nuovi ristoranti pizzerie localini localetti
ha dato un robusto contributo alla rinascita di tutto il quartiere.
Che è fatto di case modeste e di bei palazzi signorili
di negozi vecchi e polverosi
che ti offrono fodere per pistole a prezzi stracciati o maschere per schermidori lievemente acciaccate.
Segnatevelo, non si può mai sapere.
Tante le botteghe di artigianato
Questa è è la Chiesa
E c'è perfino il teatro
Qui, anche il parrucchiere è poliglotta e nei negozi etnici si trova veramente di tutto
compresi i limoni in salamoia che non avevo visto nemmeno a Porta Palazzo