Leggo dal sito della Polizia di Stato (Italiana)
"Per alzare il livello di sicurezza sulle strade ci vuole un cambiamento
culturale, costruito anche attraverso un linguaggio adeguato soprattutto
se
i destinatari della comunicazione sono i giovani. Attraverso le proprie
campagne di sicurezza sulle strade, la Polizia Stradale si impegna ogni
giorno nelle scuole ed in altri eventi rivolti ai giovani perché si
diffonda la consapevolezza dei rischi e in modo che la sicurezza diventi
uno stile di vita.
Per la tutela della sicurezza stradale la Polizia Stradale ha sviluppato
una rete di collaborazioni con istituzioni, enti, associazioni e
privati."
A giudicare di come si viaggia sulle strade in Senegal, di lodevoli campagne in collaborazione con istituzioni e associazioni non hanno mai, ma proprio mai nemmeno sentito parlare.
Suv grossi come un autobus, automobili di Barbie
e vecchie carrette sgangherate che stanno insieme per miracolo
furgoni bianchi ben tenuti e un numero infinito di car rapide
tutti col loro bravo bigliettaio (o forse controllore o chissàcosa) appeso alla porta, che fa salire e scendere i passeggeri e strilla il nome della prossima fermata. Quando il bus non straripa di gente, tra una fermata e l'altra il bigliettaio (o controllore o chissàcosa) si siede nel posto libero e accavalla le gambe lasciando un piede alla mercè della porta che sballonzola e rischiando allegramente l'amputazione ad ogni curva.
Secondo la figlia emigrante il fatto che nonostante ciò i morti per incidente
stradale siano tutto sommato pochi è una prova inconfutabile che Dio
esiste, e secondo me ha pure un sacco da fare.