venerdì 17 febbraio 2012

Rue Campagne Premiére - 14° Arr.
















Ci sono un sacco di buoni motivi per dedicare un rispettoso  pellegrinaggio a  Rue Campagne Première, in questa strada hanno abitato o hanno lavorato  Matisse e Chagall, Satie e Milhaud, Rimbaud e Kiki de Montparnasse, Picabia e Tristan Tzara, Jean Cocteau, Aragon e pure Vladimir Majakovskij, perfino  la prima retrospettiva  di Modigliani è stata organizzata qui.
Il fatto è che negli anni precedenti la Grande Guerra molti artisti avevano cominciato ad abbandonare Montmartre per cercar casa e studio a Montparnasse, dove si stavano costruendo  edifici  progettati  appositamente per le esigenze di artisti e artigiani: grandi superfici e ampi finestroni per dare agli ambienti   tanta, tantissima luce. E a  prezzi contenuti, anche perché in molti casi, come  l'edificio al numero 9 progettato dall'architetto Taberlet, venivano usati i materiali di recupero  provenienti dalla Grande Esposizione del 1889.  


















































Nascono qui i primi lavori Fauves  di Othon Friesz, ispirato da Gauguin e Van Gogh,.  
















Qui Giorgio De Chirico incontra  Apollinaire e Picasso. 



E sempre qui, Reiner  Maria Rilke, giunto a Parigi  nel 1902, conosce la miseria che racconterà poi nelle sue opere. In seguito  incontrerà Rodin, il famoso scultore, ne diventerà segretario e le cose per lui cambieranno. Ma questa è un’altra storia.
Purtroppo per noi turisti  e fortunatamente per gli happy few che ci abitano,  l’edificio ora è un condominio privato e non è aperto al pubblico. Ma gli inquilini sono persone gentili, e permettono di entrare a dare un’occhiata al cortile.  


Proseguendo lungo la stessa strada, al numero 31 c'è un altro Atelier, 




è stato progettato da André Arfvidson  ed esibisce un  bizzarro e sovraccarico rivestimento in gres che di sicuro  non passa inosservato. Lo disse anche Marcel Duchamp a Man Ray che aveva qui il suo studio.  





E alla porta accanto si trova l'Hotel Istria, 



un bell'albergo che in quanto ad ospiti illustri non ha niente ma  proprio niente da invidiare al mitico Chelsea Hotel di New York, almeno a giudicare dalla sfilza dei nomi che si leggono sulla lapide.

Ultima chicca: al fondo di questa strada  Michel Poiccard alias Laszlo Kovacs/Jean Paul Belmondo esala il suo famoso Ultimo Respiro


11 commenti:

pinguino ha detto...

mi stai facendo dei bellissimi regali dato che andro' a Parigi il mese prossimo e avendola vista già altre volte mi servivano degli spunti nuovi ;-)

dede leoncedis ha detto...

sono contenta!

giacy.nta ha detto...

anch'io considero i tuoi post dei regali e dunque ti ringrazio.;)

Grazia ha detto...

Un altro ringraziamento da me per farmi amare una città che forse per eccesso di vicinanza non mi è mai entrata nel cuore.Ma ora piano piano , grazie a te, comincio a guardare Parigi con nuovi occhi, non ancora quelli di un'innamorata, ma chissà...

Nela San ha detto...

Quanti scorci, bellissimi ed insoliti, ci fai scoprire! Grazie di questi tuoi posti! Bye&besos di buon fine settimana

Glu.fri cosas varias sin gluten ha detto...

Midnight in Paris....dei post da sogno...

Antonietta ha detto...

wow! al tuo occhio esperto non sfugge nulla, sei meglio di una guida, grazie, cara!

dona ha detto...

Un altro bel giro. Prima o poi dovrò tornarci, ma non intendo portarmi dietro una carrettata di stampe dei tuoi post, quindi, per favore, vedi di raccoglierli in un'entità organica (libro?). Grazie. :)

Nishanga ha detto...

La tua generosita´mi commuove, Bravissima !! Anche a me stai facendo venire una voglia...la primavera non e´lontana e mi sa che..
AAAbbracci

Mav ha detto...

Li-bro, li-bro!!!

Giuliana ha detto...

solo grazie Dede, i tuoi réportages sono insostituibili..


à bout de souffle, un film bellissimo.....

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