In occasione della Giornata della memoria 2012 ripubblico ancora una volta il post già pubblicato negli anni precedenti. Voglio sottolineare che la ripetizione non è casuale, come purtroppo non è casuale continuare a leggere articoli, commenti e giudizi ispirati da un razzismo che non è soltanto odioso e vergognoso, ma è anche, e forse soprattutto, molto molto preoccupante.
Fino a oggi non avevo ancora mai pubblicato foto di Auschwitz.
Mi sembrava un'operazione scorretta, da paparazzo di bassa lega alla ricerca di scoop. Oggi che è il giorno della memoria ho cambiato idea, e mi sono convinta che sia invece opportuno renderle pubbliche perchè anche un blog che di solito si occupa di inconsistenti amenità può portare il suo modesto contributo.
Non voglio titillare il vouyerismo di nessuno e non metto le fotografie più impressionanti, preferisco mostrare le foto della zona in cui il lager appare simile ad un ordinato villaggio di campagna perché é fondamentale che tutti teniamo sempre molto bene in mente che il Male ama nascondersi dietro una faccia rispettabile
4 commenti:
Non Auschwitz, ma Dachau...cambia il nome ma non la sostanza...sono contenta che ognuno abbia ricordato a proprio modo...ricordare è condividere un abbraccio anche tra lacrime e dolore...importante è continuare a farlo e trasmettere questa importanza. Ale con i suoi compagni ha visto il film "Il bambino con il pigiama a righe" pochi giorni fa, è tornato a casa con tante tante domande, tanti sguardi...io son di lacrima facile eh, ma piangere mentre parlava ne valeva la pena...scusami se son partita per una delle mie tangenti.
Un abbraccio
io preferisco il silenzio oggi, anche se ho visitato Auschwitz e ancora ho nelle orecchie il silenzio della morte
..un blog che di solito si occupa di inconsistenti amenità..??!
hai un´altro blog e non ne sapevo niente?? ..joke..alleggeriamo.
anche perche´..sempre sentimentalona la nostra Fabi, mi commuove.
anyway..tu sai che non sono Mai entrata tra i cubi di cemento ma da quando ho visto lo spettacolo di Marco Paolini e mi addormento (sic) con Kaputt, io non faccio che pensare. Anche perche´e´da un po`che qua tra italians se ne discure un giorno si´e l´altro pure. L´argomento e´spinoso e vasto ne riparliamo, per adesso c´e´il post di stamattina: spread up/spread down..che di questo anche si tratta
Hai ragione, non ci si dovrebbe mai stancare di ripetere certe cose. La mia paura più grande è che quando gli ultimi vecchi sopravissuti se ne andranno non rimarrà più nessuno come nostra globale e collettiva memoria storica. E allora?
P.S. dopo 5 giorni a Londra e 10 a letto con una brutta influenza, finalmente ho trovato un pò di tempo per leggerti, e come sempre devo dire che è stato un piacere.
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