martedì 26 gennaio 2010

Di banche, di regolamenti edilizi e di giovani architetti che hanno fatto carriera.

La pagina che vedete qui sopra appartiene ad un libro di cui ho già parlato. Mi è tornato in mente  perchè  spiegando come costruirsi da soli una bella poltrona in cartone pressato il libro cita un giovane architetto californiano che a detta degli autori  pare dotato di una  buona  creatività.
Bisogna riconoscere che  non avevano preso cantonate, il giovane architetto californiano ha fatto  proprio una bella carriera e oggi il suo nome è conosciuto in tutto il mondo,  anche da chi non si è mai sognato neanche lontanamente di farsi in casa una   poltrona in fibra ondulata. Parliamo di  Frank Gehry,   progettista non solo dello strafamoso  museo Guggenheim di Bilbao ma anche di molte altre architetture sparse qua e là per il mondo. Correggo. Una cantonata l'hanno presa: Gehry non è californiano per niente, visto che nasce a Toronto. (A meno che all'epoca del  libro Toronto non fosse in California.....) e dopo questa patetica  battuta torniamo ad essere seri
 A Berlino una Banca gli ha dato incarico di restaurare la sua sede. Una sede molto  prestigiosa al numero 3 di  Pariser Platz, a due passi dalla Porta di Brandeburgo. Come dire il cuore del cuore della nuova  Berlino riunificata.



Ma c'è un ma: il  regolamento edilizio nella zona è rigidissimo e  le facciate possono essere  realizzate soltanto in pietra,  le finestre devono essere soltanto verticali e  vetrate al massimo per il 49 per cento della superficie della facciata, sono ammesse soltanto linee rette e  geometria rigorosa. Quanto di più distante dalla architettura di Gehry. Il quale accetta l'incarico senza fare una piega, si adegua alla normativa ferrea e  progetta l'edificio  qui sotto.




Ma visto che  il regolamento edilizio può dettare  legge soltanto sull'aspetto esterno dei fabbricati e  non può permettersi di mettere il  becco su quello che succede dentro, il Nostro  si prende beffardamente una bella   rivincita progettando la corte interna, dove realizza questo inquietante coacervo di  linee curve e  bagliori metallici  che ricordano  una mostruosa bocca spalancata  dalla quale ti aspetti da un momento all'altro di veder uscire un esercito di alieni in assetto da guerra
















2 commenti:

Rita e MImmo ha detto...

Ne ho visto l'opera a Bilbao e ci sono andato apposta, ne è valsa la pena. In altre opere mi pare si sia ripetuto, deludendomi. Certamente no in questa di Berlino e ti ringrazio di avermela fatta conoscere.

Gracie ha detto...

Non ha disegnato anche la cupola delle Poste o qualcosa del genere anche? Ho visto le foto di mia figlia (anche della banca, erano in viaggio-studio con il prof. di architettura)ma non ricordo bene....o era Piano? Boh!

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