La nostra Guida CLUP, che è piena di indicazioni curiose e giudizi spiritosi, e pienissima di indirizzi sbagliati (e per questo colpevole di averci fatto scarpinare inutilmente per chilometri AAARGH!!), diceva trattarsi di un'opera di Jean Marais: Le Passe-Muraille.
Sembrava interessante, e ci siamo fiondati di corsa, pensando che si trattasse di un caso di omonimia
visto e considerato che l'unico Jean Marais che avessimo mai sentito nominare era l'attore.
Il bellissimo, e se ricordo bene anche simpatico, protagonista della Bella e la Bestia e per anni compagno di Jean Cocteau.
Non era un caso di omonimia, Jean Marais è stato attore e scultore, e questa realizzazione è un omaggio a Marcel Aymé , lo scrittore a cui è intitolata la piazza. Le Passe-Muraille è Dutilleul, un anonimo travet a cui la natura ha fatto dono della facoltà di passare attraverso i muri. Un bel giorno, stufo delle angherie dell'odioso capufficio, decide di usare finalmente questo potere, mai sfruttato prima, per vendicarsi. Compare nella stanza all'improvviso, sbeffeggia e provoca finchè il capufficio finisce in casa di cura. Nel frattempo però Dutilleul ha preso gusto ad attraversare i muri e ne approfitta per diventare il più famoso ladro di gioielli di Parigi. Diventa un eroe, la gente lo ammira e lo applaude e finalmente arriva anche per lui il momento di notorietà sempre sognato. Fino al giorno in cui, inghiottito per errore l'antidoto, non resta imprigionato per sempre dentro una parete.
La storia, che ero certissima di non aver mai letto, mi era stranamente familiare anche se non riuscivo a ricordare dove caspita l'avessi potuta sentire. Ci sono arrivata solo quando ho letto che nel 1950 o giù di lì dal racconto era stato tratto un film: é lì che si è accesa la lampadina: Garou Garou! Il travet che attraversava i muri era il Garou Garou del film.
Avevamo in soggiorno un catafalco grosso come un armadio che bisognava accendere con almeno un quarto d'ora di anticipo perché si scaldasse, e noi lì davanti, seduti in religioso silenzio ad aspettare l'immagine che si materializzava lentamente, come in una sorta di arcano miracolo. In quanto a programmi, non c'era granchè da scegliere: il canale era uno solo, le trasmissioni duravano si e no quattro ore al giorno compresa la tivù dei ragazzi, e si prendeva quello che passava il convento. Che era comunque tutta roba di gran lunga migliore di tante ignobili schifezze che ci infestano oggi. Il lunedi ad esempio, davano il film, ed è così che ho potuto conoscere monsieur Hulot, l'Alec Guinness nella Signora Omicidi, e anche Garou Garou.
E dopo questa digressione arcaico-nostalgica che immagino priva di interesse per chiunque, a parte la sottoscritta, ricominciamo a zigzagare.
Tralascio di citare il Lapin Agile, lo conoscono tutti e non c'è bisogno che ne parli anch'io, e cito soltanto per dovere di cronaca l'insegna della Bonne Franquette, nel cui giardino Van Gogh dipinse uno dei suoi centomilioni di capolavori ( ma come avrà fatto a sfornarne così tanti).
Basta girare l'angolo e si entra in un altro mondo, che sembra lontano anni luce dalla ressa chiassosa di Place du Tertre,
C'è la piccolissima Allée des Brouillards, ad esempio. E' una stretta viuzza pedonale,
una passeggiata disseminata di aiuole, una ininterrotta cortina verde che protegge le case dalla curiosità dei passanti (come noi, sigh)
Dietro questo cancello blu dove il numero 6 e si legge a malapena
Auguste Renoir ha abitato abbastanza a lungo, almeno per il tempo di far venire al mondo suo figlio Jean.
E appena un portone prima, al numero 4, ha abitato Jean Pierre Aumont, attore un tempo notissimo anche alla cronaca rosa. Anche se metterei la mano sul fuoco che a lui piaccia di più esser ricordato per i suoi film, e uno tra tutti Effetto Notte di Truffault
Continuando a scendere per rue d'Orchampt si arriva a Place Dalida. Jolanda Gigliotti ha abitato per venticinque anni nella casa in fondo alla via dove ora c'è una targa ricordo. C'è anche un brutto busto, una specie di maschera mortuaria pettoruta che non ha niente a che vedere con i lineamenti androgini della donna affascinante che è stata Dalida.
Sulla Rue Lepic si incontra Le Moulin de la Galette, ultimo rimasto dei tanti mulini che costellavano la collina all'epoca di Toulouse Lautrec,
e proseguendo sulla stessa via, al numero 54 c'è la casa in cui Van Gogh visse per un paio d'anni, ospite del fratello Theo.
Se dopo essere andati su e giù per tutta Montmartre i vostri piedi non sono ancora scesi in sciopero, non lasciatevi sfuggire Avenue Junot. Le case sono tutte molto belle ed eleganti, ma al numero 15 ce n'è una particolarmente notevole, ed è la casa cubista che nel 1926 Adolf Loos progettò per Tristan Tzara il fondatore del dadaismo.
9 commenti:
Eh bien, come si suol dire, prendo nota: abbandonare la guida Clup e stampare i post di Dede prima di partire per Parigi. Questi post sono una delizia e quasi quasi potrebbe essere citato nel mio blog fra le Statuae Manent. Bye&besos
Ha ragione Nela: altro che guide ! I tuoi post biosogna stamparli: e chissà che a forza di leggerti non finisca per amare anche Parigi (per ora sono vittima del pregiudizio belga sui francesi). Ti segnalo che a Ferrara c'è una mostra sulla Parigi degli anni folli che forse ti potrebbe interessare.Un abbraccio
Credo che viaggiare con voi è la parte della giornata che piace di più! Grazie, P
Grazie per il giro, Dede! Bellissimo l'edificio Dada :-)
Cara Dede si deve solo seguirti...sei una guida capace, amante del bello e del piccolo senza chiasso...una cosa rara oggi...pensa ho iniziato da una settimana la scuola e già sono senza voce...perchè l'urlare, purtroppo è brutta usanza a scuola...i bimbi tra loro urlano e io cerco di calmarli con il regolare il respiro...ma dura 10 secondi e poi URLA...non si è + capaci di parlare piano e di osservare il piccolo che ci circonda...Baci
Affascinante, compresa la digressione sulla TV che condivido e sottoscrivo. Io, anche se arrivata qualche anno dopo, sono comunque venuta su col bianco e nero, le Kessler, e i romanzi sceneggiati.
Quelli della Clup dovrebbero assumerti!
Divertentissimo il video!!! e ancora altre belle scoperte...continuo la visita della mia adorata Parigi in tua compagnia...
Bisognerà che ci torni presto a Parigi, perchè questa passeggiata me la sono persa.....
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