Più di una volta mi è capitato di tornare a cercare il posto carino, segnato scrupolosamente sull'agenda con tanto di indirizzo menu e commenti vari, e di non trovare più nulla. Sparito, cancellato dalla faccia della terra come se non fosse mai esistito.
Alcune volte, come nel caso del glorioso FLORENT RESTAURANT al Meatpacking District,
che per anni era stato, secondo la mia fidata guida ... un locale in cui ci si reca per guardare la gente e per farsi vedere, un locale alla moda che serve ottima cucina da bistrot... aperto 24 ore è uno dei locali favoriti dei tiratardi e delle piccole celebrità...
si era trattato di una morte annunciata con un malinconico arrivederci affisso in vetrina e una lunga teoria di clienti afflitti in coda per l'ultimo brunch.
Da quando poi, oltre alla compulsiva fregola di novità dei newyorkesi si sono aggiunte anche le conseguenze devastanti della crisi economica, anche i locali storici più blasonati non se la passano granché bene, e leggere gli elenchi delle vittime illustri è come leggere un bollettino di guerra.
Non è più tra noi, per citarne uno, il CAFE DES ARTISTES
elegante ristorante nell'Upper West Side dall'appeal amabilmente demodè, che fu tanto caro alla gente di spettacolo negli anni ruggenti e che aveva annoverato tra i clienti affezionati gente del calibro di Isadora Duncan e addirittura il grande sindaco Fiorello la Guardia
un carrozzone lungo e stretto come un vagone ferroviario in Midtown West al 411 Ninth Ave in cui per quasi settant'anni (poco meno di un'era geologica, da queste parti) tassisti e poliziotti, come personaggi del sempre rimpianto e mai dimenticato Hill Street Blues,
e ci ha lasciati in gramaglie pure Cento Vini.
Localino molto più trendy e molto meno datato dei precedenti di cui abbiamo appena detto,
più che un ristorante, Cento Vini, il quale stava di casa al 25 di W Hudson Street ai margini con il modaiolo quartiere di SoHo che si autodefinisce the biggest little village in the world, era soprattutto una vineria.
Sorseggiando il vino, ottimo, si poteva cenare e anche il cibo non era niente male, dal momento che il locale si era aggiudicato il riconoscimento per i migliori cavatelli del 2009.
E' un vero peccato che ormai nessuno li potrà più assaggiare.
Ultima ferale dipartita annunciata, letta da poco e non ancora metabolizzata: perfino il bellissimo EMPIRE DINER
dalle luccicanti superfici cromate, che a Chelsea, al numero 210 di 10th Ave, restava aperto tutta la notte
deliziando frotte di artisti e nottambuli con hamburgers e patatine ma anche con salutistici frullati alla frutta, ha annunciato che dopo una onorevole carriera durata più di trent'anni, il 15 maggio 2010 servirà il suo ultimo pasto. I clienti saranno i benvenuti per condividere ancora un momento di allegria, è scritto sul sito, ma c'è da scommettere che sarà un'allegria condita dalle lacrime di molti inconsolabili aficionados.
8 commenti:
Una lacrimuccia ho rischiato di versarla anch'io, nonostante non abbia avuto l'occasione di conoscere questi locali...
che tristezza!
allora il 15 proveremo ad andare in questo diner...
sai qualcosa sull'architettura di queste scatole di metallo? ne vedo tantissimi, ma non so perché li hanno fatti cosí strambi.
ciao!!
carla ed erika è vero, è una storia po' triste ma così va il mondo, come diceva la cara vecchia Scarlett: domani è un altro giorno.
Mari tu che puoi farlo, vai e poi raccontaci l'evento! In quanto ai Diners, credo che i primi siano stati nati riciclando vecchi vagoni ferroviari in disuso, e di sicuro l'Empire ne ha tutta l'aria. resto in attesa del reportage neh!
amen, x chi ha fame venite a Mondavio, paesino marchigiano, si mangia da Dio!!!
recitiamo un Requiem e guardiamo avanti, a caccia di nuovi locali trendy che, in meno di due anni, chiuderanno i battenti e verranno sostituiti da altri locali, altrettanto trendy, ecc.ecc.ecc.
peccato, a me fa piacere se ci sono dei punti fermi....ma che ci possiamo fare...... ci sarà comunque l'imbarazzo della scelta, guardiamo sempre avanti ;-)
Finita un era di colazioni e pranzi seduti appollaiati vicino al bancone. I DINER mericani sono stati un modo di mangiare tutto particolare. Adoravo l'odore del caffe appena percolato e il toast con cannella e burro...grazie per le reminiscenze. P
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