giovedì 4 ottobre 2012

A Torino - la Chiesa di San Lorenzo

In memoria della vittoria sui Francesi nella battaglia del 10 agosto 1557, giorno di san Lorenzo,  Emanuele di Savoia  decide di erigere un santuario. Ma le casse dello stato sono  vuote  e allora, al posto di una grande e costosa chiesa costruita ex novo, ripiega sul restauro di una piccola chiesa esistente in piazza Castello a ridosso di un palazzo di proprietà privata.  


I lavori iniziano nel 1563, l'anno in cui  la capitale del Ducato passa da da Chambery a Torino, ma evidentemente non vanno avanti con grande celerità visto che si arriva al  1634 con un niente di fatto e  l’Ordine dei Teatini si impegna,   con il consenso di Vittorio Amedeo I, ad edificare una nuova chiesa e finalmente  nel 1668,  Guarino Guarini viene incaricato  di redigere il progetto.
Guarini appartiene all'Ordine dei Teatini,   ha studiato teologia filosofia architettura e matematica a Roma, e giunge a Torino espressamente per occuparsi di questa costruzione. 
Non demolisce  ciò che già è stato costruito ma  utilizza le fondazioni esistenti che risalgono al primitivo progetto del Castellamonte, lo si deduce dal registro  dei pagamenti del Libro della Fabbrica da cui risultano per i cavaterra  spese molto ridotte in proporzione al volume dell’edificio.



E'  un tipo oculato e anche nel suo Trattato di architettura civile   insiste molto sulla necessità di contenere i costi “dovendosi fare il tutto colle minore spesa possibile, non debbosi pertanto adoperare què materiali, che non essendo nel paese non possono conseguirsi, se non con gravissima spesa” 



La nuova costruzione è collocata, come abbiamo già detto, a ridosso di un palazzo esistente e l'accesso può avvenire soltanto attraverso  l'ingresso del palazzo, dunque   dall'esterno sarà visibile  soltanto la cupola superiore.



(In realtà il prospetto di una facciata per San Lorenzo era stato disegnato ma non fu mai realizzato per non interferire con  l’omogeneità architettonica della piazza.)
Guarini concepisce una pianta centrale costituita da un grande spazio ottagonale inscritto in una forma quadrata  a cui le superfici ondulate identificate dalle cappelle laterali danno un effetto di grande dinamismo
A questo quadrato,  aggiunge un rettangolo in cui racchiude  il presbiterio ed il coro.


La geometria dell’ottagono imposta tutta  la struttura architettonica della chiesa: guardando la cupola vediamo una struttura di archi incrociati che formano un fiore di luce a otto petali.


Il numero otto è simbolico e  nella tradizione cristiana  indica il giorno perfetto, il giorno del ritorno di Cristo.
Nel lanternino al centro della cupola di luce Guarini raffigura lo Spirito Santo e  in corrispondenza sul pavimento mette una stella a otto punte che riprende i motivi della struttura soprastante. Il cornicione è composto da otto superfici curve che si congiungono.



L'intenzione del Guarini è di creare meraviglia  e stupore tramite l’architettura
l’architettura, che non si compiace, se non di piacere al senso…
e meraviglia, la chiesa di san Lorenzo la suscita eccome, con quella cupola di oltre 15 metri di diametro completamente inondata di luce.  Guarini infatti  non progetta  una  volta in muratura: la sua cupola è una struttura molto più leggera ma  resistente, fatta di archi e nervature. Per capirci  possiamo dire che svuota la cupola di tutto il peso inutile e lascia intatto solo lo scheletro su cui si scaricano le forze, ottenendo degli ampi vuoti in cui può collocare le bellissime  finestre a  serliana (si tratta di un elemento architettonico composto da un arco a tutto sesto affiancato simmetricamente da due aperture sormontate da un'architrave ciascuna delle quali poggia su due colonne)



che danno   alla costruzione una luce che ai suoi contemporanei  appare assolutamente miracolosa.
Entrando nella chiesa, la completa mancanza di finestre nelle cappelle e i marmi scuri alle pareti avvolgono il fedele nel buio, simbolo della sua condizione umana ed  esortazione a iniziare il suo  percorso verso l'Assoluto attraverso la luce che gli si svela man mano. 











E grazie ai suoi studi matematici Guarini riesce a stupire e a sorprendere in una maniera che ha dell'incredibile. Spiego.  Le  cappelle radiali non ricevono luce diretta dall'esterno,  ma ciascuna reca un oculo al di sopra,  mentre sotto la volta si nota una stella a sei punte con al centro un altro oculo, che come l'altro,  non riceve luce.

Ebbene per sole due volte l'anno,  il giorno dell'Equinozio di Primavera e d'Autunno,  il raggio di luce che entra a mezzogiorno dalla cupola va a colpire l'oblò della prima cappella accanto all'altare, dal quale filtra e illumina un affresco che altrimenti sarebbe completamente buio e invisibile. E l'affresco ha esattamente la dimensione dell'area colpita dal raggio di luce, non un centimetro di più.  Portentoso.


E le sorprese di san Lorenzo non sono ancora finite. infatti guardando la cupola da una particolare angolazione ci si sente osservati da una inquietante faccia con i denti digrignati.  La guida scrive che è un effetto casuale non voluto dall'architetto, ma  io in questa chiesa di casuale non ci ho visto proprio niente. 





11 commenti:

Duck ha detto...

Dà le vertigini rendersi conto di quanto lavoro di progettazione ci sia dietro ogni più piccolo particolare di una struttura tanto complessa e tanto bella come questa. E concordo con te: secondo me, nulla fu lasciato al caso, nemmeno quell'apparentemente casuale faccia che ci guarda dall'alto.
Grazie della visita guidata e saluti affettuosi

La Francese ha detto...

È bellissima, non si può che innamorarsene al primo sguardo! come mi mangio le mani di non esser venuta a torino prima del rogo della cappella della sindone, ancora mi ricordo come piangevo davanti alle immagini tv... tutti si preoccupavano della sindone, io di non aver mai visto quella cupola con gli incastri di travi all'infino!

Antonietta ha detto...

mi ha commosso leggere questo post ricordando i bei giorni ivi trascorsi in quel di Turin con te, cara Dede!

Grazia ha detto...

Meravigluiosa, vertiginosa, giochi matematici, sorprese, simboli... quando l'architettura diventa poesia. Grazie per la visita guidata!

Paula Feldman ha detto...

quanti viaggi virtuali ci hai fatto fare nella Grande Gianduia...bellissimo giro

Nela San ha detto...

Suscitare curiosità e stupore: così intendo io dovrebbero essere le visite guidate e tu, in queste tue visite per noi virtuali, riesci benissimo in questo proposito: a bocca aperta leggiamo, stupefatti nel guardare le foto. Bye&besos di buon fine settimana

dona ha detto...

Molto intrigante. Mi sono piaciute tantissimo le foto di Torino dall'alto!
P.S.: La prima foto andrebbe raddrizzata un po'... ;)

dede leoncedis ha detto...

Il guaio Dona è che non so come fare per raddrizzare le foto

Margot ha detto...

Sono letteralmente affascinata. Un caro saluto :-)

Gracie ha detto...

Ma che meraviglia! Un'altra cosa da mettere nella lista e da vedere assolutamente! Grazie

alma ha detto...

Ho sempre trovato bellissima la chiesa di San Lorenzo, ma la prossima volta che andrò a visitarla la guarderò ancora con più attenzione. Se dovessi organizzare un tour per Torino, mi piacerebbe tanto potermi aggregare. Dede sei superlativa non solo in cucina .
GRAZIE!

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