Se rientrate nella categoria che la mia guida definisce i più radicali esploratori della città, quelli che vanno a caccia di angoli inusuali e poco gettonati, una passeggiata nel 20esimo arrondissement è ciò che fa per voi.
Quartiere Charonne, che tra i villaggi annessi alla città nel 1860 è forse quello che ha mantenuto più degli altri la propria identità di villaggio bucolico. Non ci sono grandi monumenti e i turisti da tutta-Parigi-in-un-solo-week-end difficilmente ci mettono piede. Chi resta qualche giorno al massimo si spinge fin qui per un fotosafari tra le tombe illustri del Père Lachaise, attività a cui è praticamente impossibile resistere.
Questo post però è per chi a Parigi rimane ancora qualche giorno in più.
Quartiere Charonne, che tra i villaggi annessi alla città nel 1860 è forse quello che ha mantenuto più degli altri la propria identità di villaggio bucolico. Non ci sono grandi monumenti e i turisti da tutta-Parigi-in-un-solo-week-end difficilmente ci mettono piede. Chi resta qualche giorno al massimo si spinge fin qui per un fotosafari tra le tombe illustri del Père Lachaise, attività a cui è praticamente impossibile resistere.
Questo post però è per chi a Parigi rimane ancora qualche giorno in più.
Prendete la metro, linea 3 e scendete a Porte de Bagnolet, la stazione è a poca distanza dalla piazza dedicata a Edith Piaf.
Dirigetevi a nord, verso rue Chavez e vedrete un quartiere di deliziose casette con giardino che pare siano state edificate con l'intenzione di rendere stanziale un gruppo di gitani,
Dirigetevi a nord, verso rue Chavez e vedrete un quartiere di deliziose casette con giardino che pare siano state edificate con l'intenzione di rendere stanziale un gruppo di gitani,
e che sono distanti anni luce da quell'immagine di periferia triste e desolata che un po' tutti abbiamo in mente, soprattutto quando pensiamo ad un quartiere costruito per dare un tetto agli zingari.
camminando di buon passo in una decina di minuti arriverete alla place saint Blaise
con la severa chiesa di Saint Germain de Charonne e il suo minuscolo e suggestivo cimitero dove si respira ancora l'atmosfera tranquilla e sonnolenta di un cimitero di paese.
in mezzo alle tombe vedrete la statua in bronzo di un gentiluomo con cappello a tricorno e abiti del settecento
Si tratta di François Bègue detto Magloire, che l'iscrizione definisce imbianchino, patriota, poeta, filosofo e segretario di Robespierre.
In realtà assai probabilmente questo signore non ha lavorato nemmeno un giorno per l'Incorruttibile ma è stato di sicuro una figura eccentrica e leggendaria per tutto il quartiere e sul quale l'unica certezza è che fu un autentico ubriacone. Nel 1833 aveva acquistato il terreno per la tomba e si era fatto costruire il monumento e il suo fu un funerale allegro: aveva lasciato a ciascuno cinque franchi per bere alla sua salute, e la richiesta di essere sepolto in compagnia di una bottiglia. Scrissero in suo onore
Il nous faut chanter à la gloire
De Bègue François-Eloi
Ami rare et sincère
Fit mention dans son testament
Qu’il fût enterré en chantant
Pour le fêter en bon vivant
Il nous laissa chacun cinq francs
En vrais disciples de Grégoire
Versons du vin et puis trinquons
Buvons ensemble à sa mémoire
C’est en l’honneur de son trépas
Qu’il a commandé ce repas.
Usciti dal cimitero avete due possibilità. O imboccate l'acciottolato della piacevole rue st. Blaise, un tempo la strada principale del villaggio di Charonne, dove nel sei e settecento i parigini ricchi avevano la loro residenza di campagna,
scendete verso rue Vitruve e andate a bere una birra a la Flèche d'Or a la Petite Ceinture
oppure, se avete ancora forza e voglia di camminare, risalite verso rue Stendhal dove, posto che la cosa vi interessi, potrete ammirare Villa Stendhal, bell'esempio di edilizia popolare inizi novecento
prendete per rue des Rondeaux
ed entrate al Père-Lachaise, il cimitero dove una tomba su due appartiene a qualche personalità famosa, da Abelardo ed Eloisa ai giorni nostri.
4 commenti:
J'adore!
Ben venga essere esploratori radicali se si trovano angoli così pieni di tranquillità; poi, se non sbaglio, è l'arrondissement dove c'è anche la libreria del merlo...
Attilio siamo in due
hai ragione Nela San, la libreria del merlo è proprio da quelle parti, e io me la sono persa
Ho capito che mi ci vorrebbero almeno 100 viaggi per vedere Parigi come si deve.
Adoro esplorare le città, soprattutto al di fuori delle cosidette vie turistiche, ma il tempo è tiranno.
Grazie per la tua guida impeccabile!
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