I Senegalesi, che sono quasi tutti musulmani, non bevono alcolici. Sono invece grandi consumatori di succhi di frutta e se li preparano in casa con ingredienti freschi
I più amati sono il bissap- succo di ibisco e il buy (o bouie) - succo di baobab.
Il bissap è ricavato dai fiori dell’ibisco che le donne preparano mettendo a macerare nell’acqua una cospicua quantità di fiori essiccati
Dopo parecchie ore, l'ideale sarebbe una notte intera, l’acqua, che si è colorata di un bellissimo rosso scuro ed ha assunto una consistenza sciropposa e un sapore agro e pungente, viene filtrata e molto zuccherata: i Senegalesi in fatto di zucchero vanno giù pesante.
Il bissap si beve freddissimo e io l'ho trovato assolutamente delizioso. Non mi spiego perchè invece il karkade, che si prepara con gli stessi fiori ma con una concentrazione molto più diluita e si beve caldo, mi sia sempre sembrato repellente, ma tant'è.
L’ibisco ha un sacco di buone qualità: è ricco di vitamina C e di sostanze antiossidanti, è diuretico, facilita la digestione, abbassa la pressione sanguigna e la tensione arteriosa ed è pure blandamente sedativo. Non ho potuto appurare se guarisce anche il ginocchio della lavandaia ma ho letto che può essere congelato e consumato a mo’ di ghiacciolo, oppure mescolato a pari quantità di prosecco e servito come aperitivo. Se volete aumentare il tocco esotico, accompagnatelo con una ciotolina delle loro arachidi, che sono un altro prodotto senegalese doc.
Il buy è il succo del baobab, l’albero sacro degli Africani,
intorno a cui fioriscono infinite leggende. Un tempo era l’albero dell’abbondanza: sempre carico di frutti e foglie, era venerato dagli uomini come una divinità fino a che gli dei, ingelositi, non decisero di punirlo capovolgendolo, e così oggi il baobab mostra le sue radici in alto.
Rinomato per le infinite proprietà benefiche, dicono possa raggiungere anche cinquemila
anni, arriva ad un’altezza di 15 metri e può
immagazzinare nel tronco fino 120 mila litri d’ acqua, quanto gli basta per vivere centinaia
di anni. Per questo lo chiamano l’albero della vita.
Il suo fiore dura una
notte sola, dal tramonto all’alba, e in quella notte si popola di animali
attratti dalla dolcezza del nettare e, dicono, si popola anche di spiriti.
Per preparare un succo come si deve occorre lasciare per una notte in ammollo in acqua la polpa disidrata, poi passarla al setaccio per rimuovere tutti i semi. A questo denso e aromatico succo le donne senegalesi aggiungono zucchero, qualche cucchiaio di latte in polvere per stemperare l'acidità, e talvolta aroma di vaniglia ma un metodo meno rigoroso e più sbrigativo prevede di acquistare la polvere di baobab già pronta
e scioglierla nell'acqua in proporzione di uno a dieci: un grammo di polvere per ogni dieci di acqua, poi zucchero latte e vaniglia a piacere.
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