giovedì 2 maggio 2013

Lione


Alla confluenza tra Rodano e Saône i celti avevano fondato un villaggio: Lugodunon.

















Sull'etimologia del nome ho trovato spiegazioni non del tutto chiare: c'era un dio celtico di nome Lug, e questo dio   aveva come messaggero un corvo, in latino lugus, per cui non si capisce bene se il villaggio abbia preso il nome dal dio o dal suo messaggero. Per quanto riguarda il dunon finale invece, sappiamo che in gallico significava fortezza e almeno questo è certo  per cui, ricapitolando: che sia  la fortezza del dio Lug oppure  la fortezza del corvo del dio Lug, sempre di fortezza si tratta.

I Romani che arrivano in zona al seguito di Cesare cominciano a costruire le strade che ancora oggi formano gli assi di collegamento tra l'Europa occidentale, Lugodunon si latinizza in Lugdunum e diventa una importante città dell'impero romano, seconda soltanto a Roma.  Darà anche i natali a due imperatori: Claudius (Germanico) e Caracalla.
Nel medio Evo, i potentissimi Arcivescovi di Lione danno un grande  impulso alla realizzazione  di  abbazie e monasteri 



















e la città diventa un crocevia culturale ed economico sempre più importante, tanto che è, proprio qui che si costituisce la prima banca di Francia, l'attuale Crédit Lyonnais. 
Nella prima metà del cinquecento Francesco I di Valois, figlio di Luisa di Savoia, trascorre lunghi periodi a Lione, molti cortigiani lo seguono  e si fanno costruire palazzi superbi, 


































arrivano librai e scrittori e, tanto per dirne una, proprio a Lione nel 1532 Rabelais darà alle stampe il suo Gargantua e Pantagruel. 
A partire dal sedicesimo secolo e fino al dopoguerra,  l'industria   manifatturiera dei tessuti, e della seta in particolare, è l'attività  predominante 












che  incide fortemente  non solo sul'economia della città, ma  anche sulla sua architettura,  infatti, per  la necessità di riparare dalle intemperie filati e tessuti negli spostamenti tra i laboratori durante le fasi della lavorazione, si costruisce  una fitta serie di passaggi e collegamenti coperti tra un edificio e l'altro: i traboules































Stranamente non è  granché gettonata come meta turistica ed è considerata soprattutto una città di affari ma dal momento che anche gli uomini d'affari mangiano, e di solito anche parecchio bene,


questa  non soltanto è la città col più alto numero di ristoranti per metro quadro di tutto il mondo, ma è anche la patria di alcuni tra i più stellati chef   della terra.
Per quanto riguarda chef e ristoranti famosi vi affido ai giudizi molto più autorevoli del mio della mia amica Sandra, (amica per davvero e non solo di blog).




 












Di altri due  o tre argomenti  interessanti parleremo in seguito.

5 commenti:

Grazia ha detto...

adoro i viaggi eno- gastronomici. Mi sa che Lione sarà una prossima meta. Grazie del suggerimento!

giacy.nta ha detto...

Quindi ci sei stata! Vedo che anche per te Lione è stata una piacevole sorpresa :)

dede leoncedis ha detto...

Grazia, se ami i viaggi enogastronomici Lione è una meta che ti calza a pennello.
giacynta, non è stata una sorpresa ma una vecchia conoscenza a cui da troppo tempo non rendevamo omaggio

ivana ha detto...

Proprio interessante!
Poi perché catalogare le città con pregiudizi così poco logici...grazie della bella visita che ci descrivi sempre così bene!
E anch'io mi fido del parere di Sandra!

Un abbraccio!

Sandra ha detto...

cara Dede, bellissimo il tuo post, tanto ricco di storia e di nozioni interessanti.
Grazie della citazione amica mia, quando riusciamo a bere un bicchiere di vino assieme? ;)
A presto e W Lyon!

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