Una caratteristica singolare di Lione sono i suoi traboules, passaggi pedonali coperti
che permettono di andare da una strada ad un'altra passando attraverso case e cortili privati.
Niente a che vedere con i passages parigini, che sono eleganti gallerie commerciali: i traboules sono stretti budelli che si percorrono in fila indiana e sono nati con il solo scopo di offrire un riparo dalla pioggia e di attraversare la città molto più velocemente.
L'etimologia del termine proviene dal latino volgare trabulare, a sua volta derivato dal latino classico transambulare (attraversare).
Difficile dire quando siano comparsi i primi traboules nei quartieri di St Jean, St Paul e St Georges nella vecchia Lione, quello che invece si sa con certezza è che nel quartiere della Croix Rousse sono stati costruiti tra la fine del diciottesimo e l'inizio del diciannovesimo secolo per riparare dalle intemperie i filati e le pezze di tessuto che i lavoratori della seta, i Canuts, dovevano trasportare da un laboratorio all'altro durante le varie fasi della lavorazione.
Pur essendo di proprietà privata, molti durante il giorno sono aperti al pubblico e passando tra una casa e l'altra si risparmia parecchia strada buttando nello stesso tempo un occhio all'interno dei cortili che sovente sono di notevole bellezza
Impossibile capire dall'esterno dietro quali portoni si celino i traboules, che proprio per questo hanno fornito più di una volta una via di fuga a partigiani, ma anche a gangsters inseguiti dalla polizia.
L'Ufficio turistico ne fornisce una cartina dettagliata, ma bisogna avere l'accortezza di arrivare prima dell'orario di chiusura.....
Nel caso contrario, segnatevi almeno questo indirizzo: Rue Juiviere n° 8, Hotel Bouilloud. La elegantissima galleria progettata nel 1536 da Philibert de L'Orme è assolutamente I-M-P-E-R-D-I-B-I-L-E.
Prima di tutto, visto che De L'Orme al di fuori degli addetti ai lavori non è personaggio conosciutissimo, diciamo due parole su di lui: figlio di uno scalpellino lionese, ha studiato architettura ed è un tipo geniale e pieno di interessi, conosce Vitruvio e le opere del Rinascimento italiano, a Roma ha studiato i monumenti dell'età classica facendo anche compiere scavi a sue spese. Tornato in Francia diviene amico di Rabelais, ottiene il titolo di Ispettore delle Fortezze di Bretagna e dal momento che è un tipo scrupoloso e intransigente, si procura un bel po' di nemici. Salito al trono, Enrico II lo nomina Architetto del Re e gli affida la direzione di tutte le fabbriche reali, ad eccezione del Louvre. Alla corte parigina De L'Orme entra in contatto con gli umanisti italiani, tra i quali molto probabilmente c'è anche Leonardo. Oltre a realizzare opere come il castello di Diana di Poitieres ad Anet, gallerie e saloni a Fontainebleau, e la tomba di Francesco I nella Basilica di Saint Denis a Parigi, scrive due trattati: uno sull'Architettura ed un altro dedicato i suoi studi in materia di carpenteria lignea, nel quale dà indicazioni applicative sull'uso dei materiali e dei nuovi procedimenti costruttivi, e le sue sono scoperte innovative, tanto che De L'Orme è considerato l'inventore di quello che, riveduto corretto e migliorato, diventerà l'attuale legno lamellare
Contemporaneamente, De L'Orme approfondisce l'aspetto metodologico della progettazione tracciando i fondamenti del disegno geometrico, l'arte del tracciato geometrico, e al proposito rivela di aver messo a punto questa tecnica nel 1536, proprio
per il disegno di due trompes della galerie sul cantiere dell’hôtel Builloud a Lione.
Feci realizzare questa opera nell’anno 1536, al mio ritorno da Roma e dal soggiorno in Italia, che avevo intrapreso per seguire i miei studi e le mie invenzioni d’Architettura. Le due trompes furono realizzate per il generale di Bretagna Builloud in rue de la Juiverie a Lione.
Antoine Builloud, il proprietario, aveva incaricato De L'Orme di realizzare un collegamento tra due edifici adiacenti ma non comunicanti, ma il cortile molto angusto non poteva venire ulteriormente ristretto da nuove strutture di sostegno, e allora
visto lo spazio esiguo in cui sono collocate e che una è obliqua, rampante, ribassata e tonda in facciata, l’altra, all’angolo opposto, fu realizzata in tutta la sua freccia, rotonda in facciata e con grande aggetto.
Su ognuna delle trompes furono innalzati dei cabinets accompagnati da gallerie da una trompe all’altra: il tutto sospeso in aria, al fine di unire i due corpi di fabbrica ed accomodare i cabinets per le camere.
Questo rende i due appartamenti molto agevoli e comodi, che altrimenti sarebbero scomodi e disagevoli, non potendo costruire niente a causa della corte strettissima e lunga: come l’appartamento altissimo che mi permise di rinvenire tale invenzione.
Ma soprattutto molti potrebbero chiedersi cosa voglio dire ed intendere con la parola trompe, non essendo in uso che tra gli operai, e di conseguenza nota a pochi e persino a non tutti gli operai. Perciò voglio ben confidare ed assicurare il lettore che il nome trompe, che usiamo qui, deriva, o meglio è stato preso e adottato dalla similitudine che la sua struttura ha con la tromba, chiamata in molti paesi trompe. Poiché entrambe, larghe davanti, vanno restringendosi verso l’interno a forma di volta
Inventai l'artificio nell'anno 1536 grazie alla Geometria ed al grande lavoro d'ingegno che non ho dovuto più affrontare in seguito, così ho invece lodato immensamente Dio, poichè con un solo trait e da una sola forma di trompe si possono ricavare tutte le altre.
6 commenti:
quante scoperte sulle orme di De L'Orme:) ( battuttaccia: pardon! ) :)
giacy.nta :) :) :)
Per questo post il mio voto è 110 e lode con bacio accademico!
Ciao
troppo buono Leo Piero!
Centodieci e lode, bacio accademico e abbraccio d'amica!
Sto già organizzando con Thomas una gita a Lione.
Grazie!
WOW decisamente da vedere...
Posta un commento