lunedì 20 maggio 2013

Vivre en travaillant ou mourir en combattant




















Il signore dalla lunga palandrana, lo stesso che abbiamo già incontrato qui



 è Joseph Marie Jacquard, l'inventore del telaio che,  utilizzando schede perforate,


















in pratica le prime antenate  dei primissimi calcolatori, ha reso possibile intrecciare automaticamente  fili di vari colori  















per   realizzare tessuti con i  disegni più disparati. 





Non che prima di Jacquard non esistessero tessuti disegnati, soltanto che prima,  per tessere  venticinque centimetri di stoffa,   quattro operai dovevano lavorare quattordici ore al giorno per tre giorni, mentre con l'arrivo del nuovo telaio, per lavorare quegli stessi venticinque centimetri bastava  il lavoro di una giornata di  una sola persona. 
Era indubitabilmente  un grande salto in avanti, peccato che il vantaggio fosse tutto a beneficio dei padroni, i quali  continuavano a pagare agli operai  gli stessi miseri salari di sempre, nonostante si trovassero  tra le mani  una quantità dodici volte  maggiore  di tessuto pregiato.
Gli operai lionesi della seta, i Canuts,  non se la passavano molto bene: in ogni famiglia,  per un salario da fame,   padre madre e  figli dovevano lavorare almeno 14 ore al giorno, vivevano in  stamberghe fatiscenti, vedevano tre quarti dei loro bambini morire prima di diventare adulti, e, ça va sans dire,  ogni forma di sciopero era vietatissima.


Nell'ottobre 1831 si rivolgono al prefetto per chiedere una riduzione dell'orario di lavoro e paghe più alte. Si sentono rispondere che   Gli operai si devono mettere in testa che per loro non c'è che la pazienza e la rassegnazione
Inevitabile la rivolta, e dalla  Croix Rousse, il loro quartiere, scendono verso il centro 


agitando la bandiera nera "color miseria" e scandendo  Vivre en travaillant ou mourir en combattant 


cantano 
Nous tissons pour vous, grand de la terre
mais nous pouvres canuts
sans draps on nous enterre
c'est nous les canuts
qui allons tout nus
nous tissons pour vous, grand de l'Eglise
mais nous pouvres canuts
n'avont pas des chemise
c'est nous les canuts
qui allons tout nus

(Tessiamo per voi, grandi della terra, ma noi poveri canuts siamo seppelliti senza sudario
tessiamo per voi,  grandi della chiesa, ma noi non abbiamo camicia
siamo i canuts che vanno nudi)

Si impadroniscono delle armi di una caserma, innalzano barricate con l'aiuto di una parte della Guardia Nazionale che si rifiuta di far fuoco sui compagni della Croix Rousse,  combattono una battaglia   cruenta e sembrano averla vinta, tanto che sindaco e generale se la danno a gambe. Da Parigi però, in capo a pochi giorni, arrivano  trentamila soldati guidati dal duca d'Orleans, il figlio del re, e la ribellione viene domata in un bagno di sangue e anche gli  operai che si erano  rifugiati nella chiesa di Saint Nizier,




le cui campane annunciavano la chiusura notturna delle porte della città, vengono   massacrati senza pietà.
Tre anni dopo, una seconda tragica rivolta costerà alla città almeno milleduecento morti. Il generale Bugeaud aveva detto alla truppa: "Uccideteli tutti, non abbiate pietà. Dovete abbattere tremila faziosi".

Oggi i  canuts non sono spariti, semplicemente non sono più a Lione perchè  sono quasi tutti cinesi o coreani o bengalesi. A parte questo trascurabile  dettaglio geografico, non mi sembra che le loro condizioni di vita dopo quasi duecento anni siano migliorate poi tanto




2 commenti:

Grazia ha detto...

Impressionante! Hai ragione: praticamente le stesse condizioni di certe fabbriche cinesi e lì non c'è nemmeno la possibilità di una rivolta. Ce lo divremmo ricordare quando ci capita di vedere una camicia venduta a tre euro.

Nela San ha detto...

Verrebbe da commentare: "corsi e ricorsi storici (ed economici)".
Lo so è banale, ma oggi sono un po' "off".

LinkWithin

Related Posts Widget for Blogs by LinkWithin