mercoledì 31 ottobre 2012

Midnight in Paris, tra Rodin, Camille e Carlà



E' passato su Sky in queste settimane  Midnight in Paris, un distillato di pura delizia per una come  me che ha da  sempre  un debole per Woody Allen e che a partire dai tempi del liceo ha letto e riletto non so quante volte  questi due libri


fino a ridurli a brandelli. Non scherzo.

La trama del film la conoscono tutti, così  come tutti sanno che tra gli interpreti era stata arruolata anche la mia concittadina Carlà,  ex prèmiere dame e, se tanto mi dà tanto, a quest'ora  probabilmente in procinto di diventare  anche  ex madame Sarkozy, la quale  incarna,  nemmeno così male come malignamente ci saremmo aspettati,  il ruolo di  guida al  Museo Rodin 
Il Museo è ospitato nell'ultima casa in cui Rodin ha abitato,  che era stata  costruita in origine per un parruccaio, e tralascio ogni considerazione sulle disponibilità economiche dei parruccai dell'epoca, in cui abitarono anche Rainer Maria Rilke, che di Rodin fu  segretario, Jean Cocteau, Henri Matisse ed Isadora Duncan. Va da sé che si tratta di un museo interessantissimo perché  oltre a molte  delle opere più famose raccoglie anche quadri e disegni di Monet, Renoir, Van Gogh e molti  lavori  della bellissima  e sfortunata  Camille Claudel,


che dopo esser stata sua modella,  amante,  discepola, collaboratrice e  co-autrice di tante sculture (mani e piedi, ad esempio,  erano modellati   da lei o derivavano da studi che lei aveva preparato per lui), ispiratrice e chi sa quante altre cose  ancora, quando dovette rendersi conto  che Rodin non avrebbe mai  lasciato Rose, la moglie semianalfabeta da cui aveva avuto un figlio, finì  internata in manicomio. Ci rimase per trent'anni  e fino alla morte,  rifiutata anche dalla madre e dal fratello, nonostante avesse ripetutamente implorato
  
Se tu mi concedessi soltanto la stanza della signora Régnier e la cucina, potresti chiudere il resto della casa. Non farei assolutamente nulla di riprovevole. Ho sofferto troppo...  



Mi sono sempre chiesta come sia possibile che in uno stesso individuo possano convivere  grandezza artistica e  grettezza umana e finora non sono riuscita a capacitarmene. Ma considerando lo   scultore, bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare, e riconoscere che Rodin,  grande,  lo è davvero.





  








Nel grande giardino, il  terzo giardino privato di Parigi   per grandezza, sono  collocati alcuni dei  suoi capolavori più conosciuti,  tra cui lo straordinario   Balzac che, ritratto in una ruvida veste da camera e con la folta capigliatura scarmigliata, aveva suscitato tanto scandalo presso Société des Gens de Lettres che lo  aveva commissionato


l'ancora più famoso Pensatore 


e il gruppo dei Borghesi di Calais,  

(copio da wikipedia) .........celebrativo dell'eroica resistenza opposta dalla cittadina agli invasori inglesi nel XIV secolo. Il gruppo rappresenta i cittadini nel momento in cui decidono, uno dopo l'altro, di darsi volontariamente come ostaggi agli inglesi per salvare la città. Rodin, rifuggendo dalla retoricità, rappresenta i singoli cittadini laceri tormentati e in ceppi. La collocazione su un piedistallo venne decisa dall'autorità pubblica di Calais, mentre l'artista pensava ad una soluzione che coinvolgesse i passanti in modo teatrale; egli stesso scriverà: 
io volevo [...] far cementare le mie statue, una dietro l'altra, davanti al municipio di Calais, proprio nel mezzo al selciato della piazza, come una corte vivente di sofferenza e sacrificio. Sarebbe sembrato così che i miei personaggi si ergessero dal Municipio al campo di Edoardo III; e gli attuali abitanti di Calais, quasi sfiorandoli nel passare, avrebbero meglio sentito l'antica solidarietà che li lega a questi eroi. Sarebbe stato, credo, di grande effetto. Ma rifiutarono il mio progetto e mi imposero un piedistallo tanto deforme quanto inutile. Hanno sbagliato, ne sono certo.













7 commenti:

Antonietta ha detto...

ciu! non conoscevo questa storia...andrò al cinema...tutto Ok??

Grazia ha detto...

Ho visto il film di Woody Allen ma forse non ero di umore giusto e non mi è piaciuto. Gli darò una seconda possibilità.
Invece mi piace- e molto- il tuo itinerario alla scoperta del grande Rodin. Lo seguirò la prossima volta, in cui andrò a Parigi, indossando scarpe da ginnastica, ovviamente!

giacy.nta ha detto...

carampane in tiro in Paris...

Non conoscevo questo luogo, grazie!

Paula Feldman ha detto...

il racconto, le foto...il viaggiare con te dopo...grazie

Unknown ha detto...

Adoro Woody Allen eh ho visto Midnight in Paris prima di andare a Parigi per la prima volta e quando sono tornata.
Purtroppo non sono riuscita ad andare al museo Rodin, ma conto di rimediare perchè mi è venuto il mal di Parigi e già non vedo l'ora di tornarci. :)

dede leoncedis ha detto...

@ Antonietta grazie, tutto abbastanza OK
@ Grazia credo fosse inevitabile che il film mi piacesse "a prescindere", ma, come ho detto altrove alla nostra amica Duck, io sono un caso a parte
@ Giacy.nta allora è necessario colmare subito la lacuna! quando parti?
@ Puddin prima o poi riusciremo a fare un viaggio insieme?
@Chandana il mal di Parigi è una patologia che condividiamo, piacere di fare la tua conoscenza

Carla ha detto...

Quanto devo viaggiare ancora!

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