Dedicato a Georges Brassens, che abitava al numero 42 della vicina Villa Santos-Dumont, il parco
nasce sulle ceneri di un vecchio mattatoio, il mattatoio Vaugirard per la precisione.
E' una informazione interessante che tutte le Guide di Parigi forniscono, anche se a mio modesto parere non è che ci voglia un'intelligenza superiore per arrivarci da soli: tori e cavalli campeggiano ad ogni ingresso e per i più duri di comprendonio c'è anche la statua di un forzuto lavorante che trasporta una mezzena di bue macellato. Più chiaro di così.
Della vecchia struttura però sopravvivono intatti soltanto la torre dell'orologio e il grazioso laghetto che la lambisce, tutto il resto è diventato un parco studiato in particolar modo per far felici i bambini. Ci hanno messo dentro un teatro a forma di piramide
giostre, ruscelli, arnie e anche una piccola vigna.
Le aiuole emanano profumi di salvia e rosmarino e ogni singolo cespuglio è etichettato in latino ed in braille
Sotto le belle tettoie di Baltard (l'autore di quelle Halles mai abbastanza rimpiante di cui oggi purtroppo non ci resta che il ricordo ) dove in origine si svolgeva il mercato dei cavalli, il sabato e la domenica si tiene il mercato dei libri antichi e d'occasione.
Verrebbe da pensare che un posto tanto grande da aver contenuto un mercato di bestiame sia spropositato per alloggiare qualche banchetto di libri usati, e invece non c'è un buco libero, bancarelle a perdita d'occhio.
Parafrasando un vecchio slogan, qui non si trova di tutto ma proprio TUTTO: introvabili preziosissime prime edizioni ancora intonse e volumi da due lire vecchi come il cucco, unti e bisunti e che si disfano solo a guardarli. La gente sfoglia, consulta, chiede consiglio in mezzo a un gran via vai di termos di tè bollente. E' chiaro come il sole che, a parte noi due, sono quasi tutti habitué ma tutto sommato, a parte qualche inevitabile eccezione, non sembrano tirarsela troppo.
Quel che è sicuro è che qui i turisti ci vengono raramente, e i bouquinistes dei lungosenna, con le loro foto finte antiche e le tour eiffel di plastica sembrano lontani anni luce.
10 commenti:
Dopo mia figlia, che ha usato i tuoi post precedenti come guida per Parigi, indovina chi impiegherà questo come Dizionario Viatorio quando andrà nella Ville Lumière?
Bye&besos
accipicchia che responsabilità mi dai Nela San, vuol dire che mi devo spicciare a mettere nero su bianco la montagna di cose che mi sono appuntata!
che meraviglia di réportage Dede! Grazie di cuore....in mezzo a quei libri ci perderei settimane....
sono felice di ritrovarti anche qui...
un caro saluto
Giuli
Bello l'ex-macello, e una vera chicca il mercato. Ma sul serio perchè, di tutte queste preziose informazioni, non provi a fare una vera Dede-guida di Parigi?
Concordo: una Dede- guida di Parigi si impone .Avvertimi non appena ti decidi.Saluti transoceanici
una guida? magari!!!
ecco un mestiere che mi piacerebbe fare da grande .....
Che invidia! Qui è pieno di mercatini di libri che non posso leggere, grrr!
vorrei tuffarmi in quel mare di libri!!!!!!!!!!!!
Ho trovato qualcosa di molto simile vino al Blackfriars Bridge a Londra, indovina di cosa sarà piena la mia valigia al ritorno?
splendido post...nel prossimo viaggio a parigi non me lo farò mancare....ciao e grazie della tua condivisione...
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