Non c'è proprio pace per questo enorme centro commerciale a due passi dal Centre Pompidou.
La sua storia comincia da lontano, molto lontano, diciamo intorno al milletrecento e qualcosa, quando Luigi VI detto Le Gros dà il via alla realizzazione di un mercato di frutta e verdura. Una cinquantina di anni dopo al mercato si aggiungono due padiglioni coperti in cui si sistemano venditori di stoffe e merciai, conciatori e pescivendoli.
Verso la fine del 1700 una nuova halle coperta prende il posto di un cimitero abbandonato e viene destinata al commercio della verdura. Quando a metà del milleottocento il barone Haussmann ottiene carta bianca per rivoltare Parigi come un calzino, anche les Halles cambiano faccia grazie ai bellissimi padiglioni in ferro creati da Victor Baltard
Les Halles diventano il Ventre di Parigi, brulicano di gente e di commercio ma anche di immondizia e soprattutto, di topi. E' necessario provvedere ad una bella ripulita, e i mercati generali vengono spostati fuori città. Siamo intorno agli anni settanta e i padiglioni che ai nostri giorni sarebbero stati ripuliti, recuperati e accuratamente restaurati vengono invece rasi al suolo nonostante le proteste degli abitanti.
Viene approvato il progetto di una grande piazza a cielo aperto intorno a cui si affacceranno non soltanto negozi, ma anche palestre piscine cinema e giardini.
Si tratta di un intervento ambizioso e faraonico che si inaugura nel 1988.
Sulla carta avrebbe tutti i numeri per piacere ai parigini, e invece niente. Portando via i mercati generali la zona è stata ripulita non soltanto dalla puzza e dal rumore ma anche dal viavai dei commercianti e molte delle trattorie aperte giorno e notte sono costrette a chiudere gettando nello sconforto nottambuli e viveurs per cui la notte poteva finire soltanto davanti ad un bicchiere di vino e una scodella di soupe d'oignon intorno alle Halles.
E' un disastro, e la piazza in breve diventa luogo di ritrovo per spacciatori, tossici e barboni. Dopo vent'anni l'amministrazione si rassegna ad una nuova demolizione.
Al concorso indetto per un nuovo progetto vengono selezionati quattro famosi architetti: Rem Koolhaas Jean Nouvel Winy Maas e David Mangin. Tra le quattro proposte, variamente articolate e molto diverse tra loro, vince la meno coraggiosa: la grande tettoia di Mangin.
Chi può dire se stavolta funzionerà, per adesso siamo soltanto alle demolizioni.
2 commenti:
Noooooooooo me le abbattono? A me il posto piaceva tantisimo! C'è un localino che una volta era gestito dalla cognata della mia amica dove siamo andate almeno 3 volte (che io ricordi) a mangiare soup e escargots.....
Les Halles veramente non hanno pace.Chissà cosa succederà adesso con la tettoia. Vedremo...Intanto è bello leggerti dall'altra parte del mondo !
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