La porta dello Zodiaco con l'osservazione dei suoi fantastici capitelli ha permesso al povero viandante di riprendere un briciolo di energia, e meno male, dal momento che le scale non sono ancora finite,
quello che si para davanti ora è un altro ripido scalone in pietra verde, sormontato da quattro archi rampanti. Non sono antichi, li ha fatti costruire intorno al 1930 l'architetto Alfredo D'Andrade per evitare che la Sacra, strutturalmente dissestata, si aprisse come una scatola rotta. Certe volte tocca fare di necessità virtù.
Il terrazzo a cui si arriva invece risale ai primi anni del 1000, e conduce al portale romanico attraverso cui si accede finalmente!! alla chiesa vera e propria.
Molto luminosa per le grandi finestre che si aprono sui lati, la chiesa appare subito un miscuglio di stili e l'abside, realizzato con una volta a botte in mattoni di stile romanico, è orientato nella direzione precisa in cui sorge il sole il giorno di san Michele, 29 settembre. Le navate hanno volte a crociera e archi a sesto acuto di scuola gotica.
Curiosamente gli archi che si susseguono a scandire le navate sono alternati: un arco acuto ed un arco romanico. Questa la spiegazione della guida, ascoltata per caso mentre parlava ad un gruppo di turisti: nella costruzione della chiesa operavano diverse squadre di maestranze. ce n'erano di cultura lombarda, e dunque gotica, e di tradizione romanica. Non andavano d'accordo e ciascuno spingeva per seguire la propria tradizione costruttiva, fino a che l'Abate, stufo di sentire discussioni, tagliando la testa al toro decretò: se ne farà uno per ciascuno.
Capitelli a profusione, pare se ne contino 139
e naturalmente, stupende opere d'arte, come il preziosissimo Trittico di Defendente Ferrari.
e il grande Affresco dell'Assunzione, un'opera dai colori bellissimi alta più di sei metri
All'esterno della Sacra, oltre a godere di un panorama niente male sulla valle, si possono ammirare le rovine del Monastero Nuovo, che era stato costruito tra il XII e il XIV secolo. La piccola casetta in pietra risale alla fine del 1800, venne utilizzata dal genio Militare come stazione per il telegrafo ottico (a quanto ho capito, una maniera di comunicare con emissioni di luce usando l'alfabeto morse)
Nella facciata ad Ovest del complesso sono stati alloggiati gli impianti dell'ascensore. Un lavorone notevole e impegnativo realizzato con grande rispetto dell'edificio.
Il muraglione del Monastero Nuovo termina con una torre affacciata sulla vallata. E' la Torre detta della Bella Alda, di cui alle elementari mi hanno raccontato la leggenda almeno cento volte. Pare che questa bella Alda, giovinetta, fosse salita alla Sacra per pregare. Era tempo di guerra e alla Sacra stazionava un manipolo di soldati. La ragazza è carina, i soldati non sono dei milord, è facile capire che non ci mettono nè A nè Ba a correrle dietro, e non certo per fare conversazione. Alda non ha molte alternative: o sottostare alle voglie innominabili dei soldati, o fare la Maria Goretti ante litteram. Sceglie la seconda opzione e si lancia nel burrone pregando Maria Vergine e san Michele. Che la ascoltano, hanno pietà di lei e la fanno atterrare sana e salva. Incredibile! E infatti, tornata a casa, racconta la sua avventura e non viene creduta. Allora si inalbera, non accetta che si mettano in dubbio le sue parole e chiama a raccolta la gente: salirà di nuovo sulla torre e si butterà giù un'altra volta, e gli increduli resteranno con un palmo di naso perchè ha i suoi santi in paradiso, lei!
Ma stavolta Alda non è in pericolo, e i suoi santi in paradiso non muovono un dito.
4 commenti:
Che belli questi monumenti dove si intrecciano storie diverse, di arte, di storia e anche della povera Alda,simbolo del fatto che i miracoli non si ripetono.
Ancora degli stimoli in più per una visita e guarda che la progetto davvero!
Un abbraccio
Cosa succede a voler fare gli angeli!
Povera, piccola Alda.
Significativa la decisione salomonica che ha portato all'assetto gotico /romanico dell'interno della basilica...
Bellissimi luoghi. Sei in un nido d'aquila, praticamente.
Grazia guarda che ci conto sul serio
giacy.nta è proprio vero, Torino praticamente è in un nido d'aquila
Ma che meraviglia, sicuramente da mettere sulla lista delle cose da vedere della nostra bella Italia!
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