In fondo poteva andarci anche peggio: settimane di pioggia, un paio di svarioni del marmista, qualche ritardo nella consegna dei materiali, la defezione di un manovale punto dalla nostalgia di casetta sua in Romania, e una colica renale del muratore capo ci hanno rallentati soltanto di un mese ma oramai è fatta.
Quasi fatta.
Be', proprio fatta fatta magari no, le finizioni che ancora mancano sono tantissime, e una persona appena di poco più precisa e meno scarpona della sottoscritta e del suo degno consorte si considererebbe ancora in pieno marasma da cantiere, ma per noi è stata già una enorme soddisfazione sgomberare le macerie e veder di nuovo svolazzare il bucato all'aria aperta.
Chissà se proverà la stessa nostra soddisfazione il signor Apple, che in questi giorni sta dando il via alla ristrutturazione del suo smagliante cubo di vetro,
inaugurato appena qualche anno fa sulla Quinta strada, subito diventato il monumento più fotografato di tutta Manhattan e ora bisognoso di urgenti restauri.
questa è l'autorizzazione: sono previsti lavori per la rimozione dei dissuasori e la sostituzione delle giunzioni delle vetrate. Una robina da niente, come potete facilmente verificare.
I tempi sono strettissimi, entro novembre i lavori dovranno essere portati a termine alla perfezione e non credo che ritardi o svarioni o nostalgie o coliche di chicchessia saranno accolti con la stessa nonchalance esibita da noi. E in ogni caso il signor Apple non può sognarsi di stendere nemmeno una delle sua camicie al vento della V strada.
Ciapa lì.