domenica 31 ottobre 2010

Halloween



Halloween nella mia vita  è arrivato fuori tempo massimo.  Ero ormai troppo avanti con gli anni quando ha preso piede  anche da noi la moda delle zucche intagliate e delle feste novembrine in abito da strega. Già avrò partecipato in tutta la mia vita a quattro massimo cinque feste di carnevale,  e   l'unico ricordo che mi  è rimasto  stampato nella testa è  il  disagio al pensiero che ci  dovevamo  divertire per forza.  Quando poi  ero nell'età  giusta per giocare a  dolcetto o scherzetto, dalle mie parti  era ancora in piedi l'usanza di preparare la sera del primo novembre  un coperto in più a tavola per i defunti, altro che pensare a far feste in maschera. La tradizione   era abbastanza  grottesca e   per fortuna a casa nostra  non è mai stata in voga, ma rende bene l'idea dell'atmosfera che si  respirava  quando ero bambina: facce compunte, abiti scuri  e il   massimo della trasgressione epicurea era rappresentata da un vassoietto di ossa dei morti  , che poi altro non  erano che i  soliti dolci fatti di albume e nocciole che negli altri trecentosessantatre giorni dell'anno venivano chiamati   brutti e buoni
Ma noi italiani  siamo esterofili osservanti, e in ogni caso  col passare del tempo  le abitudini cambiano, che ci piaccia oppure no,   e così  da un bel  po' di anni Halloween è diventato familiare  anche qui. Familiare, nel senso che sappiamo di cosa si tratta, ma  nella realtà resta un qualcosa di estraneo che non ci appartiene.  Tanto per dire,  non hanno mai suonato  alla  mia porta  i nugoli  di  bambini che   nei film americani sciamano festosi  per  tutto il circondario ad esigere  dolcetti, e  per quanto riguarda le   zucche intagliate,  non è che  in Italia io  ne abbia  poi viste tante, come non credo che sarebbero in molti qui a sognarsi  di usare  sacchi dell'immondizia  speciali  per l'occasione.
Siamo dei dilettanti, ammettiamolo:    gadget tristanzuoli a forma di zucca  in qualche  vetrina,  nella buca   un paio di  volantini con l'offerta  per   streghe ed aspiranti vampiri di una notte degli zombies  in pizzeria-con-musica-dal-vivo-trenta-euro-bevande-comprese,   qualche pasticceria  in vena di esotismi che sforna due o tre  pumpkin pie per l'occasione.  Tutto qui.
Niente a che vedere   con il tripudio esuberante  del  Chelsea  Market di  New York.  








12 commenti:

Paula Feldman ha detto...

Il Halloween della mia gioventù tra maschere, feste e trick or treat! Però erano altri lidi piu ponentine e altri tribù...ormai le consuetudini fantasmatici di Halloween sono sbarcati anche sui lidi del Belpaese e mi sa che anche se noi siamo 'fuori tempi', possiamo certmente godere la bellezza, le bellezze delle tue foto, il pensiero delle ricette con le zucche che faremo quando fa freddo...mica male però! un abbraccio da ponente, P

dona ha detto...

Come sempre mi rivedo in tutto e per tutto nelle considerazioni di vita vissuta. Bellissime le foto di New York in cui (e mi cospargo il capo di cenere) non sono mai stata. Quando si viaggiava sul serio c'era sempre qualche meta che ci affascinava di più, ma non è mai troppo tardi.

Carla ha detto...

D'accordissimo come sempre: è una festa che non ci appartiene ed è una fortuna che sia così, perché altrimenti ogni luogo sarebbe uguale all'altro e invece le tradizioni "globalizzate" ancora faticano a diffondersi, nonostante lo sforzo delle industrie a esportare abitudini non nostre come anche San Valentino... bellissime le zucche al mercato!

ivana ha detto...

Sì, quoto...
In casa mia Halloween non viene considerato...mi sembra troppo forzato...io ho stampata nella memoria infantile la "vecchia" che arriva sangheratamente solcando i cieli con la scopa...centrando i camini dove ci sono i bambini nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, a portare doni o carbone, Non ho la Santa Lucia o il San Nicola Vescovo, che portano i doni, ma ho il ricordo della schiera di bambini, che si è assottigliata fino a sparire, che il primo dell'anno venivano a porgere gli auguri...e aspettavano il soldino a ricompensa!!

Grazie per il bel racconto e le foto splendide!!!

Ciauuu!!!

Antonietta ha detto...

Anch'io 20 anni fa ero fissata x Halloween, a scuola ne parlavo x 1 mese intero fino a coinvolgere tutta la scuola nella festa finale con zucca al seguito...poi, vuoi l'età, vuoi che sono ITALIANA, ora ne parlo solo la settimana finale e bramo se il 31 è domenica come oggi così non mi devo sobbarcare lavoro di costumi ecc.Ma davanti a casa mia c'è la zucca...non si sa mai se Jack stanotte passasse.
Baci!

Phivos Nicolaides ha detto...

Ciao Dede. Very nice post. Se avete tempo date uno sguardo al giornale mio figlio è la modifica. Grazie. PULSEmagazine

dede leoncedis ha detto...

Puddin tu sei fuori concorso! sei l'unica che in materia ha ricordi d'infanzia autentici
Dona non è mai troppo tardi per scoprire New York
Carla verissimo, certe tradizioni non si possono globalizzare, per fortuna. se no che gusto ci sarebbe a viaggiare?
Ivana davvero tu hai ricordi di bambini e soldini? qui da noi non ne ho mai sentito parlare
Antonietta tienimi informata, caso mai arrivasse davvero, farei in tempo a pensarci per l'anno prossimo
Phivos Nicolaides: thank you, very interesting fashionable magazine!

FrancescaV ha detto...

che belle queste foto di un mercato stracolmo di zucche. Mi hai ricordato Halloween a Toronto e a Dublino. Nei paesi dove questa festa è nata si percepisce il suo significato di festa, la gente va in giro per la città mascherata in modi molto truculenti, ridono e si divertono. Sembra una specie di ritorno contro il buio e pauroso inverno.

Ester ha detto...

A Venezia, non so altrove, fra pochi giorni si festeggerà San Martino e i bambini delle scuole escono con le maestre e vanno in giro per le calli con gran frastuono di pentole e coperchi. SI piazzano davanti ai negozi e non smettono il fracasso finché non saltano fuori caramelle e dolcetti. Cantano anche un San Martino campanaro che è andato in soffitta a trovare una siora di cui non ricordo il nome, tutto in puro veneziano. Le vetrine delle pasticcerie e dei panifici sono stracolme di Sanmartini di pasta frolla o di cotognata di tutte le misure e per tutte le tasche. L'anno scorso con grande imperizia, siamo riusciti, il nipote e io, a cuocere un San Martino a cavallo.

Germana ha detto...

Un paio di anni fa si parlava di Halloween con amici di differenti città e, scavando tra memorie, libri ed internet, abbiamo scoperto che molti dei tratti tradizionali di questa festa d'oltreoceano appartenevano un tempo anche alla nostra tradizione. La zucca per esempio http://it.wikipedia.org/wiki/Jack-o%27-lantern#Lo_zozzo.
O i dolci per i bambini che non erano solo fave ed ossa dei morti ma tutto quello che si riusciva a raccogliere di goloso (dolci pani dei morti, biscotti a forma di dita, torrone dei morti,pupi di zucchero e frutta di marzapane)
Per non parlare dei fantasmi e delle streghe: basta farsi un giro nel beneventano e le vecchiette vi racconteranno mille aneddoti e strani riti di fine Ottobre.
Molte usanze si sono perse nel tempo, un po' per incuria e molto, per il forte influsso della chiesa cattolica che non tollera retaggi pagani.
In fondo non è una coincidenza che la nostra festa dei defunti cada prossima al 31 Ottobre:la parola "Halloween" ha lo stesso significato di "ognissanti", festa istituita dalla Chiesa per sostituire gli antichi festeggiamenti pagani in Italia.

dede leoncedis ha detto...

Leggere che anche qui in Italia abbiamo avuto solide tradizioni di feste e riti per Ognissanti mi conferma il sospetto di aver vissuto l'infanzia in una sorta di bolla sospesa, senza ricordi e senza storia. Un po' triste, ma questo l'ho capito dopo.

Gracie ha detto...

Certo, non sono una professionista, ma a casa mia Halloween è entrato anni fa per fare qualcosa di diverso con mia figlia e i suoi amici di scuola.....ero molto popolare tra i bambini devo dire, con tutte le decorazioni appese, la zucca con il lumino, i copriporta con i fantasmi a cui si illuminavano gli occhi.....facevo una fatica a reperire tutto l'armamentario (spendendo una fortuna peraltro....), il menù a base di zucca e cibi americani. Quando la cosa ha preso piede anche da noi, mia figlia era diventata troppo grande nel frattempo, mannaggia........sì perchè forse mi divertivo più io di lei!

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