mercoledì 20 ottobre 2010

Chelsea Hotel Vendesi



Era un pezzo che se ne sentiva parlare  ma ora che la notizia è stata battuta anche  dall'ANSA  è diventata  ufficiale:  l'Hotel Chelsea è in vendita. Costruito nel 1883, questo  casermone vittoriano in  mattoni rossi di  dodici piani  nel cuore del quartiere di Chelsea è stato il primo edificio ad esser dichiarato patrimonio culturale della città.  Era nato come cooperativa di appartamenti nel quartiere dei teatri e per una quindicina di anni fu anche l'edificio più alto di New York. Poi i teatri furono ad uno ad uno spostati altrove, la crisi economica fece il resto e la cooperativa Chelsea andò in fallimento. A partire dal 1905 fu trasformato in albergo dalla nuova proprietà e  cominciò ad annoverare  tra i suoi ospiti il meglio del meglio degli artisti in circolazione,  scrittori  musicisti  pittori, tutti soggiornarono più o meno a lungo nelle sue stanze e   parecchi ci abitarono addirittura stabilmente per un sacco di  anni. Fuori dall'ingresso una sfilza di targhe celebra soltanto  i più famosi, e sono tutti nomi da far tremare le ginocchia, mica mezze calzette: Arthur Miller, Thomas Wolfe e anche Dylan Thomas che ci morì pure per  avvelenamento da alcol, tanto per citarne solo  qualcuno. Per non parlare di Eugene O'Neill, o di  Allen Ginsberg, o di quell'Arthur C. Clarke che mentre era ospite dell'hotel aveva scritto  2001 Odissea nello Spazio. E poi  Andy Warhol e la sua corte, Bob Dylan e Leonard Cohen, Patti Smith, Jimi Hendrix,  ma la lista è lunga come la quaresima  e comprende anche Syd Vicious dei Sex Pistols che in uno degli  appartamenti   non aveva trovato di meglio da fare che accoltellare a morte la fidanzata. Di questo fatto però la direzione non è mai andata granchè fiera, e anzi si è premurata fin da subito di ristrutturare le stanze per evitare ambigui pellegrinaggi e si è anche ben guardata dall'apporre  targhe commemorative, perché a tutto c'è  un limite, anche al business. O c'era un limite,  nel 1978. Nel 2010, alla luce degli  ameni episodi  di cronaca nera  a cui ci è toccato di venire doviziosamente informati, non ci metterei più la mano sul fuoco.





Della hall ho fatto solo  un paio di foto la prima volta che ci sono passata davanti,  sempre ripromettendomi che ci sarei tornata ancora. Ma non  è più capitato





6 commenti:

Gracie ha detto...

Ho pensato subito che parlassi di Londra stavolta, non sapevo ci fosse un quartiere a NY con lo stesso nome.....Interessante comunque, pensa a quanta storia è passata da certi posti....
P.S. che rabbia! pensa che dovevo stare a Torino adesso.....

Carla ha detto...

Spero di riuscire a vederlo quando tornerò a New York, e che dopo la vendita non lo buttino giù... lì fanno presto!

dede leoncedis ha detto...

Che peccato Gracie, spero che la mancata venuta a Torino non dipenda da motivi gravi

Carla affrettati se puoi, anche se non lo demoliranno il restauro lo renderà irriconoscibile

Nishanga ha detto...

sono passata quasi a colpo sicuro...darling, magari ti farà piacere anche questo link
http://www.youtube.com/watch?v=Xk7DOe5EGgM
abbracci

Phivos Nicolaides ha detto...

Beautiful. Enjoy a gorgeous weekend!

Gracie ha detto...

Ho già programmato altri impegni e purtroppo Torino è dovuto slittare (sarei venuta senz'altro per il concerto di Bublè se l'avesse tenuto, ma con grande fatica e rinunciando ad altro)ma spero di farcela un'altra volta.

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