martedì 11 maggio 2010

Bebelplatz

Ripubblico questo post per dare conto della manifestazione  Un Posto per Leggereche si é svolta in questa piazza proprio ieri, e della cui notizia ringrazio la mia amica berlinese.
Cito testualmente le parole dell'articolo, che condivido in tutto e per tutto

.........“Passante, attiva un po’ l’intelligenza, attraversa la piazza, e se possibile anche il resto del mondo, con un po’ di attenzione” altrimenti il rischio è di finire come i tedeschi di quel lontano maggio, che lasciarono un po’ fare, un po’ correre, si finsero distratti, guardarono dall’altra parte (se proprio non erano in piazza a festeggiare il rogo con il braccio destro alzato).
Come racconta bene questo piccolo saggio online che a tutti consiglio….
…si celebrò quel giorno non tanto il trionfo dell’ignoranza che sconfiggeva l’intelligenza, quanto la vittoria di un’intelligenza perversa che sopraffaceva la libertà e la storia e cercava di riscrivere con lettere di fuoco il senso dell’una e dell’altra. I “buoni padri-padroni”, i gerarchi del partito, si proponevano di riplasmare le coscienze dei loro cittadini-sudditi, lavandole con l’eccitazione di un rituale collettivo di rinascita e preparandole a una ferrea riprogrammazione: una coscienza servile di massa. Che avrebbe seguito fedelmente il partito, finanche nel fuoco, come poi di fatti è successo........



Come poi difatti è successo, e come di questi tempi è molto facile che succeda ancora. Dovremmo tenerlo sempre  bene in mente.


Voluta da Federico il Grande e progettata dal suo grande amico architetto  Georg Wenzeslaus von Knobelsdorff, Bebelplatz era stata concepita come  Forum Fredericianum e secondo la visionaria ambizione del sovrano doveva costituire il nucleo centrale  della futura Atene sulla Sprea. Con la sistemazione della zona  intorno a Unter Den Linden  Federico intendeva prima di tutto celebrare la propria grandezza, ma anche costruire  un grande spazio monumentale a somiglianza delle piazze della  Roma classica. L'obiettivo non fu mai completamente raggiunto, anche se va detto che ai berlinesi questi palazzi piacquero fin da subito.
Oggi la piazza  non meriterebbe nessuna particolare attenzione se non fosse stata teatro di una delle pagine più buie della storia: il rogo dei libri avvenuto la notte del 10 maggio 1933 su ordine di Joseph Goebbels, famigerato gerarca nazista la cui  carriera in una folle escalation  passò via via  attraverso le tappe di  ministro della propaganda del terzo Reich,   ministro plenipotenziario della guerra,  generale della Wehrmacht e infine, dopo il suicidio di Hitler, anche  cancelliere del Reich. Perfino Hitler lo chiamava Herr Docktor dato che era laureato in filosofia e letteratura, evidente vistosa  eccezione alla regola secondo cui  la cultura apre le menti. Grazie al pieno   controllo su tutta l'informazione Goebbels applicò la morale nazista non solo alla stampa ma anche a cinema teatro radio e sport e le sue operazioni di arianizzazione contro l'arte degenerata e la scienza ebraica massonica e bolscevica costrinsero all'esilio o portarono alla morte le menti migliori della Germania.



Qui dunque vennero dati alle fiamme  migliaia e migliaia di libri, e vengono i brividi al pensiero di ciò che molti anni prima aveva scritto Heinrich Heine: Coloro che iniziano bruciando i libri finiranno per bruciar persone. 


A ricordo dell'episodio  nel mezzo della piazza è stata realizzata La Biblioteca Vuota. E' un monumento di Micha Ullmann  molto particolare, una semplice stanza interrata con le pareti ricoperte di scaffali bianchi  completamente vuoti. La si può vedere soltanto  attraverso una lastra di vetro che la sera manda bagliori di luce gelida davanti ai quali non si può passare avanti come se niente fosse. Ci si ferma per forza. E si riflette.



















9 commenti:

marinella ha detto...

Ciao Dede, ho fatto un po' di pulizie sul mio blog, potresti vedere se ti appare sempre il messaggio? grazie
M

Rita e MImmo ha detto...

Efficace, complimenti.
Dopo New York ci fai conoscere Berlino, grazie

a.o. ha detto...

Gelida, sì, una luce parlante. Sorprendente l'effetto degli scaffali vuoti: una forte emozione.
Grazie, Dede.

Gracie ha detto...

Diamo per scontate un sacco di cose vero? Forse fermarsi a riflettere ogni tanto non può fare altro che bene......

Nishanga ha detto...

lo so, lo so, commento - assai - poco - vado sempre di fretta...acc.. - ma: i tuoi post mi rimangono dentro.
Stamattina - in ritardo - leggo questo
http://www.berlinandout.eu/2010/05/un-posto-per-leggere-bebel-platz-10-maggio-1933-2010/

e ti penso.
Abbracci

Carla ha detto...

Grazie Dede! :)

Nishanga ha detto...

Gira e rigira..
Bel posto Berl in&out, no?
grazie per i links e..abbracci!!

simoff ha detto...

cara dede, non riesco a leggere in tempo reale i post delle persone come te che seguo e dalle quali c'è sempre da imparare...Questo mi è sembrato così attuale..l'imbavagliamento dei giornalisti...ha qualcosa che mi porta a questi brutti pensieri... e dato che si scrive per pensare ...e condividere mi sono permessa di linkare il tuo articolo sulla mia pagina di fb..
lo puoi vedere su simonetta felli. ciao

dede leoncedis ha detto...

cara Simonetta, ti ringrazio di avermi linkato. ho cercato la tua pagina di facebook ma non riesco ad accedere e nemmeno ad inviarti un messaggio, spero che tu legga qui la mia risposta

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