martedì 19 maggio 2009

Pranzo al museo

Non pensavo che la caffetteria di un museo potesse essere un luogo di delizie, tutt'al più mi vedevo un posto anonimo in cui tacitare rapidamente i morsi della fame, ecco. Considerando poi la non esaltante fama che un tempo circondava l'Inghilterra mangereccia, mi sarei aspettata al massimo un posto in cui trovare, ben che andasse, la solita monotona sequela di lugubri piatti preconfezionati da self service aziendale serviti in tristi ciotole di plastica. Mi sbagliavo, ovviamente. D'altra parte, come ho già detto più volte, mi sbaglio sovente. Alla caffetteria ristorante del Victoria and Albert Museum di Londra non ci sono ciotole di plastica e niente ma proprio niente ha l'aria triste della mensa aziendale. Tutto in un raffinato bianco e nero studiato fin nei minimi dettagli, nulla è lasciato al caso, nemmeno il tappo delle bottigliette di acqua. e nemmeno le bustine del sale e del pepe E i grandi banconi illuminati da una cascata di eleganti cilindri candidi sono letteralmente traboccanti di piatti seducentissimi che fanno venire una fame del diavolo a chiunque già alle dieci di mattina quando il museo sta appena aprendo i battenti.

4 commenti:

artemisia comina ha detto...

magnifico, ci fare un salto dallo schermo.

e il ristorante della tate ritratti? la fine del mondo. c'era anche una signora con il cappello di paglia a larghe tese, tenuto in testa. il massimo.

Anna ha detto...

Spettacolare,certo che della mensa aziendale non ha proprio niente. Mi vien voglia di partire e vedere di persona.Ciao.

Antonietta ha detto...

...alla faccia degli inglesi che sono famosi x il non-cibo

nishanga ha detto...

Straordinario, confortante esempio di evoluzione planetaria!
Resoconto e foto straordinari, as usual ..ma di più.

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