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L'Arredamento mobile, una pubblicazione del 1977 che somiglia più a un fumetto che non ad un libro vero, è invece un'opera dagli intenti più che seri di James Hennessey e
Victor Papanek, due professori di
design.
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Parlare di design oggi può far venire l'orticaria tanto se ne è detto a sproposito. Il design industriale, per definizione, studia la maniera migliore, più razionale e più economica di produrre oggetti di uso comune destinati ad una diffusione la più larga possibile.
In parole povere, cerca di ottenere il massimo con il minimo dello sforzo. E della spesa.
Esattamente il contrario di ciò che è successo negli ultimi decenni, durante i quali l'oggetto di design è diventato uno status symbol per happy few, lussuoso, costoso,
bello (e su cosa intendiamo per
bello ce ne sarebbero di cose da dire) e chi se ne frega che sia anche razionale, basta che tutti possano capire alla prima occhiata quanto è stato pagato, perchè è questa l'unica ragione per cui lo si è comprato.
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In realtà nel libro i due professori non si occupano di design e non insegnano a fabbricarsi da sè un frullatore o una radio, ma molto più terra terra danno una miniera di indicazioni per costruirsi, questi sì da soli e senza bisogno di grandi attrezzature e grandi capacità manuali, una casa confortevole, pensata sulle proprie esigenze, senza spendere un capitale e per di più nel pieno rispetto dell'ambiente. Materiali riciclabili per suppellettili economiche, da buttare via all'occorrenza senza rimorso e senza danni per vivere la propria casa in maniera meno legata alle apparenze e un pochino più consapevole.
L'uovo di colombo, per dirla in breve, e difatti era troppo semplice, troppo logico e troppo alla portata di tutti perchè fosse preso sul serio e le cose hanno preso tutta un'altra piega.
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E' un vero peccato che siano rimasti in pochi a farsi i mobili da soli, è un esercizio altamente utile per il miglioramento della propria autostima oltre che molto ma molto ma molto salutare per le finanze
4 commenti:
se dovessi comperare e usare io questo libro ce ne vorrebbe un altro dal titolo COME RIPARARE I MIEI GUASTI
non mi mettere ALTRI grilli per la testa :)
- Antonietta, non esistono guasti ma interpretazioni personali, variazioni sul tema.
- Artemisia, mai dire mai
Ma quanto piacerebbe a Gregorio questo libro e pure al nonno e anche al mio amico Sandro. E a me?. Un sacco.
Bellissimo davvero, Dede.
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