mercoledì 21 novembre 2007

privacy?



Siamo sotto l'occhio di inesorabili telecamere piazzate dappertutto, i tabulati dei nostri cellulari sanno dire per quali strade siamo transitati e a che ora anche se non abbiamo telefonato a nessuno, e il computer registra per quanto tempo e dove e come e con chi abbiamo navigato. Ho dato uno sguardo alle foto di un mio amico su Flickr, e ho visto che aveva comprato una macchina foto nuova: di ogni foto c'è scritto quando è stata scattata e con quale tipo di camera. Non puoi dire che l'hai scattata ieri se è vecchia di un mese, ti sgamano subito. Il che se vogliamo può essere un vantaggio per gente con poca memoria come me: dovessi fornire un alibi sono tranquilla, è già tutto registrato e catalogato.
Se appartieni ad un ordine professionale o ad una associazione qualunque, chiunque può sapere la tua data di nascita, l'indirizzo, e quali incarichi professionali hai svolto, o a quali gare hai partecipato. Dico subito che a me la cosa non crea nessun problema, non li ritengo segreti da difendere e preferisco postare le mie fotografie su un sito pubblico piuttosto che farmele carpire proditoriamente, però mi chiedo a che pro continuare a mantenere in piedi una noiosissima serie di inutili adempimenti per autorizzare ad esempio un via vai di materiale pubblicitario di nessunissima importanza.
E a mio parere sarebbe ragionevole e non mi scandalizzerebbe per niente depositare in un archivio le mie impronte digitali o il mio gruppo sanguigno. Preferisco pensare che in caso di incidente un ospedale possa sapere che tipo di sangue mi serve o avvertire uno dei miei parenti, piuttosto che trascorrere qualche mese in una cella frigorifera prima di essere tumulata in una fossa comune come persona ignota

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