giovedì 17 novembre 2011

Parigi - Les Halles



Non c'è proprio pace per questo enorme centro commerciale a due passi dal Centre Pompidou. 
La sua storia comincia da lontano, molto lontano, diciamo intorno al milletrecento e qualcosa, quando Luigi VI detto Le Gros dà il via alla realizzazione di un mercato di frutta e verdura. Una cinquantina di anni dopo al mercato   si aggiungono  due padiglioni coperti in cui  si sistemano  venditori di stoffe e merciai, conciatori e pescivendoli.
Verso la fine del 1700 una nuova halle coperta prende il posto di un cimitero abbandonato e viene destinata al commercio della  verdura. Quando a metà del milleottocento   il barone Haussmann   ottiene carta bianca per rivoltare Parigi come un calzino,  anche  les Halles cambiano  faccia    grazie ai bellissimi padiglioni in ferro creati da  Victor Baltard 

(La foto è presa da wikipedia)
Les Halles diventano  il Ventre di Parigi, brulicano di gente e  di commercio ma  anche  di immondizia  e soprattutto, di  topi. E' necessario provvedere ad una bella ripulita, e  i mercati generali vengono spostati fuori città. Siamo intorno agli anni settanta e i padiglioni che ai nostri giorni  sarebbero stati ripuliti,  recuperati e accuratamente restaurati  vengono invece rasi al suolo nonostante le proteste  degli abitanti.  
Viene approvato il progetto di una grande piazza a cielo aperto intorno a cui si affacceranno non soltanto negozi, ma anche palestre piscine cinema e giardini. 

Si tratta di un intervento  ambizioso e faraonico che si inaugura nel 1988. 
Sulla carta avrebbe  tutti i numeri per piacere ai parigini, e invece niente. Portando via i   mercati generali  la zona è stata ripulita non soltanto dalla puzza  e dal rumore ma  anche dal viavai dei commercianti e molte delle  trattorie  aperte  giorno e  notte sono costrette a chiudere gettando  nello sconforto   nottambuli e viveurs per cui la notte poteva finire soltanto davanti ad un bicchiere di vino e una scodella di soupe d'oignon intorno alle Halles.

E' un disastro, e la piazza   in breve  diventa  luogo di ritrovo per spacciatori, tossici e barboni.  Dopo  vent'anni l'amministrazione si rassegna ad una nuova demolizione. 







Al concorso indetto per un nuovo progetto  vengono selezionati quattro famosi architetti: Rem Koolhaas Jean Nouvel Winy Maas e David Mangin.  Tra le  quattro proposte,  variamente articolate e  molto diverse tra loro,   vince la meno coraggiosa: la grande tettoia di Mangin. 

Chi può dire se stavolta funzionerà, per adesso siamo soltanto alle demolizioni.



2 commenti:

Gracie ha detto...

Noooooooooo me le abbattono? A me il posto piaceva tantisimo! C'è un localino che una volta era gestito dalla cognata della mia amica dove siamo andate almeno 3 volte (che io ricordi) a mangiare soup e escargots.....

Grazia ha detto...

Les Halles veramente non hanno pace.Chissà cosa succederà adesso con la tettoia. Vedremo...Intanto è bello leggerti dall'altra parte del mondo !

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