Quasi sicuramente non avrei messo piede a Dakar se non per dormire in qualche albergo uguale a mille altri in attesa del volo per tornare a casa, e dopo una bella vacanza avventure nel mondo sarei tornata a casa convinta di avere visto tutto quello che c'era da vedere, e aver capito tutto quello che c'era da capire.
Certamente non avrei immaginato fino a che punto può essere caotico il traffico
tra macchinoni dai vetri oscurati e vecchie carrette arrugginite
calessi di cavalli che attraversano allegramente l'autostrada senza che nessuno trovi di che ridire e autobus con grappoli di viaggiatori appesi alle porte
in mezzo ad un'infinità di venditori con le braccia cariche di setacci da cucina, detersivi e carte telefoniche.
Non avrei visto tutte le attività fermarsi e decine e decine di uomini con il tappetino sotto il braccio
accorrere alla moschea per la preghiera del venerdi
occupando tutte le strade intorno,
Non avrei saputo che per boutique non si intende il negozio della moda prêt-à-porter ma il microscopico bugigattolo vicino a casa
in cui le donne vanno a comprare la baguette, il latte in polvere, il sacco di riso o i fiammiferi
E soprattutto non avrei capito che, in realtà, il Senegal io non arriverò mai a conoscerlo davvero.
3 commenti:
ciao Dede, sì è vero un qualsiasi luogo, paesino o metropoli lo si conosce solo vivendo e mangiando in loco...tu x tua figlia sei scesa nel sud + sud del mondo...il tuo amore materno ti ha fatto scoprire un paese nuovo e forse di una bellezza nuova x noi del nord che a volte abbiamo gli occhi chiusi dal troppo avere. CIAU!
Quanto tempo occorra per capire un paese è difficile dirlo, ma credo che, rivedendolo più volte, si divenga almeno testimoni più o meno consapevoli dei loro mutamenti, piccoli o grandi che siano.
che bello rileggere le tue cose! Che ci fa tua figlia nel Senegal? Alcune foto mi hanno riportato in India...
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