Il taxi è il mezzo più utilizzato e tutto sommato più veloce per muoversi a Dakar. Ce ne sono tantissimi, sono gialli come i taxi di New York anche se un po' più sgarruppati, e come a New York girano in continuazione.
Basta mettersi sul bordo della strada e alzare il braccio,
in meno di un minuto sicuramente uno di loro si ferma e ti chiede dove devi andare. Il tassametro non esiste e l’errore più grosso che può fare l’ingenuo turista è salire a bordo senza aver prima contrattato, infatti il tassista spara sempre una cifra sconsiderata e bisogna essere ben preparati per fronteggiare l'attacco. Di solito, se il passeggero è sufficientemente agguerrito e disposto a rischiare di essere lasciato a piedi (ma succede raramente, e in ogni caso un secondo taxi è sempre in arrivo), l’accordo si raggiunge abbastanza in fretta.
Come in tutte le grandi città, ma forse nelle città africane ancora di più, il traffico è caotico e rumoroso
Come in tutte le grandi città, ma forse nelle città africane ancora di più, il traffico è caotico e rumoroso
e i tempi di percorrenza si allungano di parecchio, ma d'altra parte la puntualità qui non è considerata un imperativo categorico, e poi questa è anche un'ottima maniera per osservare da una postazione privilegiata tutto il baillamme colorato che si srotola lungo la strada.
Infatti sembra che ogni singolo abitante abbia qualcosa da vendere, e visto che soltanto pochi possono disporre di un vero negozio, il commercio si può svolgere tranquillamente sullo spartitraffico senza che nessuno trovi qualcosa da ridire.
Viaggiando per i quartieri ci si rende conto anche che gli artigiani non sono una razza estinta
e si capisce anche che, se non si vuole puzzare di gas di scarico, è buona norma non portare il bucato in certe lavanderie
3 commenti:
Post colorato e colorito, proprio come s'addice a certa Africa.
Ecco dov'eri sparita....grazie per avermi fatto conoscere un posto nuovo...
Gracie è stata una battuta d'arresto, una pausa di riflessione, un ripensamento o chissà cosa. Ma ora sono ritornata
Posta un commento