Coperti di slogan islamici e con le foto degli Imam sul parabrezza, una quantità inverosimile di Car Rapide
sciama ininterrottamente nel traffico di Dakar, la porta posteriore sempre aperta (anche quando viaggia) e un paio di giovanotti appesi. Quando il minibus arriva alla fermata i due giovanotti saltano giù gridando il nome della via e la prossima fermata (almeno, questo è quello che mi sono immaginata) Se
ci sono più Rapides ferme allo stesso angolo le grida si incrociano e capire dove ci si trova e soprattutto dove si sta andando può rappresentare un problema.
Dal
1960 questi minibus colorati di giallo e blu e personalizzati con dipinti vivaci e versetti del Corano sono la forma più comune e più economica di trasporto
pubblico.
Originariamente li produceva una casa automobilistica francese, la Saviem – acronimo
di Société anonyme de véhicules industriels et d’équipements mécaniques
(Società anonima di veicoli industriali e attrezzature meccaniche) –
ed avevano subito dimostrato di reggere bene anche sulle strade più dissestate.
Da trentacinque anni la fabbrica, che è stata assorbita dalla Renault, non ha più sfornato modelli nuovi, ma i Car Rapide continuano a svolgere il loro onorato servizio
grazie al genio di meccanici e
carrozzieri capaci di donare l'immortalità a questi vetusti carrettoni.
Qualcuno li chiama anche 22 places (22 posti) dal numero teorico di posti disponibili, che a occhio e croce viene regolarmente superato, o anche S’en fout la mort
(Chi se ne frega della morte), e se vedete come guidano gli autisti non vi chiederete il perchè.
Da più di cinquant'anni il Car Rapide è parte integrante del panorama cittadino tanto da esserne diventato il simbolo, e da qualche mese è addirittura assurto agli onori del Musée de
l’Homme di Parigi entrando a far parte della sua collezione permanente. Ironia della sorte, contemporaneamente il Car Rapide rischia di sparire dalle strade di Dakar. Una legge infatti prevede di vietarne la circolazione a partire dal 2018 e con un progetto finanziato dalla Banca Mondiale il governo sta aiutando i vecchi proprietari ad acquistare bus nuovi di produzione cinese e indiana. Sarà certamente un passo avanti sulla strada del progresso, ma i Car Rapide di oggi rimarranno la testimonianza inconfutabile del
fatto che cavar sangue da una rapa qualche volta è possibile.
1 commento:
Il concetto di "rapide" nell'epoca dei TGV ci dimostra che, anche nel traffico, tutto è relativo.
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