mercoledì 12 agosto 2015

Parigi - Il Parc Monceau


Nel 1778 Grimod de La Reynière vende  un terreno a Luigi Filippo II d'Orléans,  detto anche Philippe Égalité. Lo scrittore e architetto Carmontelle consiglia al duca di costruirci un giardino all'inglese straordinario. Filippo approva ed è così che nasce il parco. Dato che Filippo è duca di Chartres, il parco sarà inizialmente  conosciuto come  Folies de Chartres.
Nel 1847   Eusébe Girault de Saint-Forgeau nel suo    Les Quarante-huit quartiers de Paris 
(e qui urge l'aiuto di wikipedia: biographie historique, archéologique et anecdotique des rues, des palais, des monuments, des jardins, des musées, des bibliothèques, des théâtres, des hôtels, lieux et maisons célèbres de Paris, Paris, E. Blanchard -
lo descrive così:
Vi si vedeva tutto ciò che l'immaginazione può creare di meraviglioso: rovine greche e gotiche, tombe, un antico forte con le feritoie, obelischi, pagode, chioschi, serre riscaldate che formano un piacevole giardino d'inverno illuminato la sera da lanterne appese agli alberi, grotte, rocce, un ruscello con isoletta, un mulino con la casa rustica del mugnanio, cascate, altalene, un gioco d'anelli cinese, eccetera,





La piramide in pietra, anche lei costruita intorno alla fine del diciottesimo secolo,  è  autenticamente falsa come le altre rovine del parco. L'ingresso è inquadrato da due figure che, a quanto ho letto, sono un simbolo massonico riferito all'immortalità

Carmontelle realizza addirittura  una naumachia, un bacino d'acqua  a somiglianza di quelli che gli  antichi romani costruivano  per giocare alla battaglia navale

e lo contorna con un colonnato corinzio che proviene da una chiesa di Saint-Denis distrutta nel 1719




Passeggiando nel parco si incontrano anche  parecchi monumenti  in marmo, ma si tratta di un'aggiunta successiva, infatti sono stati realizzati tutti  tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, e sono dedicati a scrittori e musicisti: ci sono  Guy de Maupassant e Alfred de Musset, ma anche Charles Gounod  e Frédéric Chopin. Non sono tutti opera del medesimo scultore, ma per tutti il denominatore comune è l'aria pensosa e tormentata, e tutti hanno  intorno un drappello di fanciulle in muta adorazione.

























Ma torniamo alla storia del parco, che con la Rivoluzione viene confiscato. 
Nel 1797 André-Jacques Garnerin lo sceglie  per atterrare col paracadute dopo essersi gettato, primo uomo nella storia, da una mongolfiera.  
In seguito arriva  Napoleone che lo regala a non so chi, e finalmente dopo la Restaurazione il terreno  viene restituito alla famiglia d'Orléans. 
Scrive ancora  Eusébe Girault de Saint-Forgeau 

il parco è di proprietà di Sua Maestà Luigi Filippo I che ne consente l'accesso tutti i giovedi, durante la bella stagione,alle persone munite di biglietto
non sappiamo se il biglietto fosse a  pagamento, ma sappiamo che il re aveva fatto frazionare e messo in vendita parecchi lotti del  terreno del parco, da cui aveva ricavato  ottimi guadagni. Anche Balzac ci  aveva fatto un pensierino, tanto che scriveva alla signora Hanska
è un affare eccellente, e chiuso, spero.
In realtà, come quasi tutti gli affari di Balzac, il progetto andò a monte e   non se ne fece  nulla.

Nel Secondo Impero la lottizzazione del parco passa nelle mani dei fratelli Pereire, che vendono i terreni alla borghesia più abbiente, tanto che il posto viene  soprannominato la pianura dei banchieri.
Sorgono così palazzi e palazzotti di lusso, e se  qualcuno è piuttosto brutto, come il ridondante neogotico Hotel Gaillard ora proprietà  della Banca di Francia, 



















bisogna ammettere che per la maggior parte sono  palazzi raffinati ed  eleganti

















Le strade che li collegano, inutile dirlo,  sono tutte rigorosamente private,  vi circolano solo le auto dei proprietari e  la privacy è protetta da robusti cancelli.  Secondo la Lonely Planet 
è  molto probabile che quasi tutti coloro che oggi sono al timone dell'economia francese abbiano passato l'infanzia in questo parco



















Naturalmente sono ancora oggi quasi tutte residenze private, ma  due di questi palazzi ospitano due bellissimi musei,  che si definiscono minori ma  sono in realtà dei veri gioielli,  che raccomando caldamente di visitare: 
Il Museo Cernuschi



e il Museo Nissim de Camondo


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