lunedì 26 gennaio 2015

Den Sorte Diamant, la Biblioteca Reale di Copenhagen

Nel 1648  Federico III, appassionato collezionista di libri,   aveva  gettato le fondamenta della futura  Biblioteca Reale di Copenhagen che aveva ampliato  tra  il 1661 e 1644 acquistando altre tre  biblioteche private. Dopo aver raccolto più o meno ventimila volumi, era stato necessario trovare un edificio apposito per riunirli tutti quanti. Passano tre secoli,   la   Biblioteca Reale di Danimarca è diventata  la più importante dei paesi scandinavi e custodisce  tutte le prime edizioni dei testi pubblicati a partire dal XV secolo e nel 1906 viene edificato questo piacevole edificio immerso nel verde





che però,  dopo novant'anni,  non riesce più  a contenere l'immensa mole dei volumi che  con il tempo  si sono ancora raccolti.
Alla fine degli anni novanta si decide  di realizzarne l'ampliamento, e viene  costruito un nuovo edificio contiguo al corpo esistente


















che per mezzo di tre passerelle vetrate si salda ad un secondo corpo più grande,  posto al di là di una strada di grande traffico e affacciato sul canale.


Tutto il nuovo intervento è rivestito   di un bellissimo granito nero dello Zimbawe  e per questo è conosciuto come  Den sorte diamant,  il Diamante Nero.   Le lastre lucide si confondono con l'imponente vetrata color fumo che sulla facciata lungo il canale taglia il  diamante  in due

e moltiplica  in maniera spettacolare un paesaggio già di per sè parecchio  affascinante 


mentre  all'interno  illumina  un enorme atrio a tutta altezza, completamente bianco,  ed il   contrasto tra l'esterno nero e massiccio e la grande leggerezza degli otto piani all'interno aggiunge un ulteriore elemento di sorpresa.



































Ad  ogni piano corrono  sinuose balconate di collegamento da cui si accede alle sale di lettura.








L'edificio è di per sè  piuttosto bello e merita una visita anche da parte di chi non ha particolare  interesse per l'architettura moderna, ma  una volta tanto noi abbiamo avuto   la fortuna di capitare nel posto giusto  al momento giusto e così, oltre al contenitore,  abbiamo potuto vedere alcuni dei tanti tesori che vi sono contenuti e a cui  solitamente i visitatori non hanno accesso:  infatti era in atto una mostra dei più rari manoscritti che la biblioteca custodisce.












E anche questa è stata un'emozione 

2 commenti:

Nela San ha detto...

Questi "voli arditi" fra antico e moderno mi interessano sempre.
Quando poi si tratta di librerie e biblioteche mi incuriosiscono e mi attirano -è il caso di dirlo - più di un diamante ...vero.

Gracie ha detto...

E' uno degli edifici moderni che ho visto che mi è piaciuto di più (al primo posto il Guggenheim di NY).Grazie per avermelo fatto rivedere.

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