è anche conosciuta come la piazza dei tre Dumas per via dei monumenti a loro dedicati.
Perchè i Dumas famosi sono tre e non soltanto due, come la mia ignoranza mi aveva fin qui lasciato credere.
C'è Alexandre Dumas padre,
che Gustave Dorè rappresenta seduto in poltrona, camicia slacciata e penna d'oca in mano,
mentre al piano di sotto, sull'imponente piedestallo costruito dagli architetti Joseph Antoine Bouvard e Ulisse Gravigny, un gruppo bronzeo è assorto nella lettura di una delle tante opere del Maestro,
e dall'altro lato d'Artagnan in persona, con la spada sguainata e la mano sul fianco guarda i passanti con l'aria di sfida del guascone doc
Poi c'è il monumento ad Alessandro Dumas figlio
realizzato in pietra (a giudicare dal grado di sfarinamento che non lascia presagire niente di buono per quanto riguarda la sua conservazione, credo si tratti di pietra arenaria) e inaugurato 12 giugno 1906 (le persone della foto, presa da qui , sono i familiari dello scrittore il giorno dell'inaugurazione)
in cui il Nostro è ritratto in abito da lavoro e con la penna in mano come il babbo, ed è attorniato da un gruppo di figure femminili che, se ho capito bene, dovrebbero simboleggiare sofferenza e rassegnazione. Allegria e gioia di vivere non sono state prese in considerazione.
Passeggiando per la piazza si incappa poi in due enormi catene spezzate che non possono non suscitare curiosità
E' proprio grazie a queste catene che ho scoperto la storia, di cui non avevo mai sentito parlare, del padre mulatto dell’autore dei Tre Moschettieri.
Le cose sono andate così: siamo verso la fine del settecento e Alexandre Antoine Davy de la
Pailleterie, marchese, si è stabilito nella colonia francese di Saint-Domingue, l'attuale Haiti, in cui erano stati deportati migliaia di schiavi africani per lavorare nelle piantagioni. Ha un fratello la cui professione è il poco nobile commercio di schiavi, e tra questi schiavi c'è la bella Marie Césette che viene prontamente impiegata come femme du mas, donna della masseria, col compito di provvedere ai lavori domestici. Tra un lavoro domestico e l'altro deve provvedere anche ad altre necessità del padrone di casa, dal momento che sappiamo che mette al mondo un certo numero di figli del marchese, il primo
dei quali viene chiamato Thomas Alexandre. Quando il nobiluomo
decide di rientrare in Francia vende tutti i figli come
schiavi (nel frattempo Marie Césette era morta) ma si riserva il diritto di
riscattare il primogenito, che effettivamente alcuni anni dopo ricompra. Lo manda anche a scuola e gli trasmette cognome e titolo prima di unirsi in matrimonio con la nuova cameriera. Il ragazzo non digerisce il fatto che il padre intenda convolare a nozze dopo aver rifiutato di impalmare la donna che aveva messo al mondo i suoi figli, allora se ne va di casa e si arruola col nome di Dumas, il soprannome della madre, nell'esercito di Napoleone. A trent'anni è già generale, il primo in Francia a non avere la pelle completamente bianca. La sua carriera sembra andare col vento in poppa finchè non ha l'ardire di mettersi in conflitto con Napoleone il quale, poco disposto a dare ascolto alle voci di dissenso, senza dire né a né ba lo degrada e lo caccia dall'esercito. Con Dolomieu (lo scenziato che studiò la
composizione chimica delle montagne che da lui prendono il nome di Dolomiti) si imbarca su una nave che naufraga a Brindisi, e viene
imprigionato dai Borbone. Resta in galera due anni e dopo il rientro in Francia è zoppo, sordo da un orecchio, parzialmente paralizzato e senza un soldo. Ha solo trentacinque anni e
chiede
il reintegro nell’esercito. La leggenda vuole che Napoleone gliel'abbia offerto a patto di andare a reprimere la rivolta degli schiavi neri in Africa. La proposta viene naturalmente rifiutata con sdegno e pochi mesi dopo Dumas muore. C'è chi dice per un cancro, chi per i veleni che durante la prigionia gli sarebbero stati messi nel cibo, chi semplicemente per il dolore. Gli viene rifiutata anche la Legione d'Onore e alla vedova Marie Labouret non viene riconosciuto nessun diritto alla pensione. Alexandre Dumas, suo figlio e futuro scrittore,
ha poco più di tre anni.
per Anatole France
« Le plus grand des Dumas, c'est le fils de la négresse. Il a risqué
soixante fois sa vie pour
la France et est mort pauvre. Une pareille
existence est un
chef-d'œuvre auprès duquel rien n'est à comparer. »
A onor del vero nella Place du Général Catroux dal 1913 una statua dedicata al grande generale francese esisteva, ed era questa
ma durante l’occupazione nazista, per recuperare a fini bellici il
bronzo di alcune statue, il famigerato governo razzista di Vichy aveva
emesso un decreto che suona come una lista di epurazione perchè tra le
prime ad essere fuse ci fu, guarda caso, quella del generale mezzo sangue seguita a ruota da quella di Charles Fourier, padre del socialismo utopistico.
5 commenti:
Grazie per l'interessante lezione di storia/letteratura....non conoscevo nulla di tutto ciò...proprio vero che mai niente è così semplice e lineare quanto si crede...
verissimo Gracie, niente è mai così semplice come crediamo che sia
Grazie, Dede, per quello che ci racconti e che ci svela, alle volte, quello che c'è dietro la storia ( o la letteratura)!
Saperlipopette. Sapevo qualche cosa, sbiaditi ricordi. Grazie, come al solito!
Bellissima storia, non la conoscevo affatto! E non sono mai nemmeno passata per questa piazza...voglia di tornare a Parigi a mille;-) Buona giornata!
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