ad un certo punto ti dici se mi perdo qui, non mi trovano mai più.
Dopo aver girato e rigirato sbagliando strada una mezza dozzina di volte stavamo quasi per rinunciare,
poi la nostra ostinazione è stata premiata e siamo entrati in un'oasi a dir poco incantevole.
Merito del proprietario Abellatif
Aït Ben Abdallah che, affascinato dall'architettura della città vecchia eletta Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'UNESCO, ne è diventato
uno dei difensori più accesi. In
un momento in cui i vecchi edifici della medina cadevano a pezzi e sembrava che nessuno se ne preoccupasse, lui ha iniziato col restaurare un riad, il primo di
una lunga serie, avviando un lavoro accurato e paziente per recuperare non soltanto vecchie case malandate ma ricche di storia, ma soprattutto per costruire una vetrina importante per la cultura marocchina in tutti i suoi aspetti: architettura, decorazione, cibo,
arte. Il clou di tutto questo è il Dar Chérifa, una costruzione di epoca Saadiana che risale al sedicesimo secolo e pare sia la più antica casa della Medina.
Un gioiello che il proprietario ha trasformato in caffè letterario che organizza regolarmente mostre,
concerti, conferenze e ogni genere di eventi culturali in cui è costante la presenza di interpreti e traduttori per permettere a chiunque di partecipare e capire.
Per esempio, in occasione del Festival Internazionale del Film di Marrakech che stava per svolgersi di lì a pochi giorni, il caffè letterario Dar Cherif aveva un vasto programma di documenti e testimonianze in arabo e in francese secondo un progetto denominato "cultura per tutti".
Per esempio, in occasione del Festival Internazionale del Film di Marrakech che stava per svolgersi di lì a pochi giorni, il caffè letterario Dar Cherif aveva un vasto programma di documenti e testimonianze in arabo e in francese secondo un progetto denominato "cultura per tutti".
7 commenti:
Ma che posto straordinario! E pensare che il Marocco è così vicino... uhmm, cosa aspetto?
già, cosa aspetti? :-)
Wow bellissimo!
i tuoi reportage di viaggio sono sempre curati e meravigliosi, una finestra aperta sul mondo. Grazie Dede!
Mi stampo i tuoi post per un prossimo viaggio a Marrakech. Di sicuro mi aiuteranno a riconciliarmi con la città e, forse addirittura, ad amarla.
I tesori migliori sono sempre nascosti, ma qui penso proprio valesse la pena rischiare di perdersi.
Se potessi, io farei la stessa cosa in un paesino del Portogallo e vi ospiterei tutte!
Sono stata a Marrakech solo per tre giorni e in tre giorni non si può ricavare altro che qualche emozione superficiale. Forse siamo anche capitati in un momento favorevole: pochi turisti, gente del posto amichevole e nessuna puzza in giro per la città, tutte cose che rendono molto più disposti a cogliere il lato bello delle cose. Chi può dire se ad un secondo giro non troveremmo più rispondente al vero l'impressione cha ha avuto Grazia.
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