Lungi da me l'idea di dispensare consigli in materia di shopping, sono perfettamente consapevole di non esserne all'altezza, e la prova inconfutabile è che l'esistenza delle scarpe suola-rossa-e-costo-iperbolico di Christian Louboutin è stata per me una scoperta recente e per dirla tutta, anche parecchio scioccante.
Mi limito a suggerire come riempire un paio di ore vuote quando a Parigi piove proprio il giorno in cui tutti i musei sono chiusi: andare per Grandi Magazzini. Non per comprare souvenir made in China e nemmeno per mettere in valigia la stessa maglia che potreste comprare nel negozio sotto casa: una volta tanto ai grandi magazzini andate per guardare il contenitore e non il contenuto. Vi assicuro che ne vale la pena.
A cominciare dal più famoso di tutti,
Le Galeries, costruite tra il 1908 e il 1912 da George Chedanne e Ferdinand Chanut, esibiscono una opulenza talmente fastosa e sopra le righe che non può lasciare indifferenti.
La enorme cupola vetrata, sospesa a trentatre metri di altezza, appoggia su dieci pilastri decorati così fittamente che per intravvedere i pochi centimetri di parete libera da stucchi e ghirigori bisogna mettersi d'impegno. E' un luogo di Parigi in cui il kitch tocca vette sublimi. Imperdibile.
I magazzini Les Printemps sono meno imponenti del Lafayette, ma più raffinati.
all'esterno esibiscono anche loro un bel corredo di cupole e statue
e all'interno bellissimi pavimenti in mosaico.
I magazzini hanno aperto i battenti nel 1868 ma la cupola, di qualche decennio posteriore, è stata realizzata dal mastro vetraio Briére nel 1923 e consta di tremilacentottantacinque tesserine di vetro. O almeno questo è quanto scrive la mia bibbia.
Purtroppo per vedere la cupola bisogna salire al ristorante all'ultimo piano, ma se saprete organizzarvi con accortezza vi troverete in zona all'ora di pranzo e oltre ad approfittare di una Cesar salad e un calice di bianco niente male farete un'opera meritoria anche nei confronti dei vostri poveri piedi che accoglieranno la pausa con grande sollievo.
Last but not least, il più elegante e raffinato di tutti: Le Bon Marche, che risale al 1838 ed è stato il primo grande magazzino di Francia e che resta fino ad oggi il solo grande magazzino sulla Rive Gauche. Nel suo Au Bonheur des dames, Emile Zola lo ha definito
una cattedrale del commercio per un popolo di clienti.
E' l'equivalente del newyorkese Saks, cioè, detto con parole mie: tutto ciò una persona dal reddito normale può permettersi di acquistare qui è un paio di lacci per le scarpe. L'ambiente è rarefatto ed elegante e non ha niente da spartire con la sontuosità un po' pacchiana delle Lafayette. Notevole è la scala mobile firmata da Andrée Putman, sacerdotessa indiscussa dell'interior design francese che in vita sua ha usato soltanto il bianco e il nero, ma li ha usati con una eleganza e una maestria inimitabili.
3 commenti:
Dove il contenitore, o meglio, i contenitori, valgono come il contenuto.Fare uno shopping senza comprare, ma solo guardano, gustando i dettagli, le luci, gli stucchi....tutto sommato un gran bel risparmio!
Graiza effettivamente è un bel risparmio, ed è molto più divertente
Ciao Dede! Il mio nome Patzy e vengo da Argentina. Ho iniziato a seguire il tuo blog, perché è molto interessante, soprattutto per me, perché, se Dio vuole, il prossimo anno sarò in Francia e in Italia (al secondo paese l´amo tanto che ho un blog su di esso, se vuoi lo puoi visitare). Belle le Lafayette, dove spero di essere presto, grande abbraccio.
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