La prima parte dell'itinerario si era fermata al Parc de Belleville, ora continuiamo a camminare lungo rue du Faubourg du Temple.
Strada affascinante e variegata
in cui guêpière a buon mercato e macellerie halal coabitano fianco a fianco senza apparenti conflitti,
e si può mangiare turco pakistano tunisino greco vietnamita o chissà cos'altro,
dove in uno dei mille bazar, per la modica spesa di cinque euro, ci si può assicurare uno zaino solido almeno quanto l'equivalente visto nelle vetrine del centro ad un prezzo venti volte maggiore (e non è detto che non provengano entrambi dalla medesima partita) o portare a casa un delizioso abitino con collo alla coreana in lucido poliestere rosso fuoco
Al numero 105 un edificio molto particolare attira l'attenzione con le sue vetrate ricurve e le balconate a cui si affacciano innumerevoli ateliers artigiani,
La curiosità di vedere com'è fatto dentro è irresistibile, e mentre si resta abbacinati dallo splendore delle vetrate Liberty appena restaurate
si scopre che la Java, mitico tabarin in cui Edith Piaf e Maurice Chevalier si fecero le ossa, era proprio qui e che esiste ancora. Attenzione: per non andare incontro a delusioni evitare assolutamente di metterci piede. I miti devono restare miti, c'è poco da fare.
Lungo il faubourg du Temple, più o meno dalle parti dell'incrocio con avenue Parmentier,
e non molto lontano dalla stazione Goncourt,
attira l'attenzione un curioso edificio con un bizzarro elefante di legno sulla facciata: è il Palais des Glaces ora riconvertito in teatro. (visita virtuale qui)
Alla fine della strada, l'incrocio con il Canal st Martin e i suoi bateaux mouches carichi di gente.
Da solo vale la passeggiata, non fosse altro perchè mette su un piatto d'argento l'occasione per stendere anche il più agguerrito dei cinefili con uno sfoggio di cultura mica da ridere: questo è il famoso
dell'omonimo film del 1938 di Marcel Carne con Arletty e Jean Gabin,
e sempre qui Audrey Tatou e la sua frangetta lanciano sassi dal ponte nel Favoloso mondo di Amélie
2 commenti:
Parte di questa passeggiata l'avevo già percorsa. Ma sono sicura che con te sarebbe un'altra cosa.
Pensavo di averbe abbastanza di Parigi, l'ultoma volta è stato nel 2004, ma mi sa che mi hai fatto cambiare idea....chissà....
Posta un commento