Qualche mese fa, durante un rapido blitz ad Amsterdam avevamo dato una sbirciata al cantiere del nuovo ampliamento dello Stedelijk Museum, il più importante museo di arte moderna e contemporanea di Amsterdam, che accoglie opere d'arte dal 1850 ai giorni nostri.
Situato nella Museum Plein, una grande area verde su cui si affacciano il Rijksmuseum da una parte
e il Concertgebow dall'altra,
lo Stedelijk, costruito in stile neorascimentale olandese intorno al 1895, aveva subito nel tempo già svariate ristrutturazioni per problemi di spazio, tanto che nel 1973 tutto il complesso delle opere di Vincent van Gogh e dei suoi contemporanei era stato spostato nel vicino museo van Gogh appositamente realizzato.
Dal 1 gennaio 2004 infine era rimasto in parte chiuso al pubblico per un lungo restauro che ha comportato il raddoppio delle superfici espositive.
Grazie ad una amica di facebook ho saputo che finalmente ieri 23 settembre il museo ha riaperto i battenti, e leggo sul Sole 24 ore
Come ogni casa da ristrutturare, lo Stedelijk Museum ha messo a dura prova i suoi abitanti – i cittadini di Amsterdam – che da sempre lo vedono come un simbolo, lo frequentano sin da bambini, e per ben otto anni lo hanno invece trovato smantellato e chiuso. La sua riapertura .... è dunque un evento celebrato con grande intensità.......
Possedendo una collezione d'arte e design tra le più ricche del mondo, con oltre 90mila pezzi che vanno dal 1870 a oggi, lo Stedelijk aveva bisogno sia di allargare i suoi spazi espositivi sia di ripensarne il concetto. Ha fatto entrambe le cose in modo deciso. Anzi "progressive", progressista, come la direttrice Ann Goldstein ripete spesso: una parola-chiave che rende bene l'idea del bisogno che gli olandesi hanno di sentirsi al passo con i tempi........
....Per prima cosa perciò lo Stedelijk ha cambiato faccia: dopo aver approvato e poi ripudiato due progetti, dopo che la prima impresa di costruzioni è fallita a metà strada, l'operazione è ripartita con l'incarico allo studio di architettura Benthem Crouwel di Amsterdam, che ha deciso di aggiungere e collegare al palazzo storico, costruito nel 1895, un nuovo edificio ultramoderno di novemila metri quadrati, che si sommano ai diecimila già esistenti. L'intervento ha anche ha ribaltato l'affaccio del museo, che adesso si apre sul Museumplein, l'area che accoglie anche il Van Gogh Museum, il Rjiksmuseum e la Concertgebouw......
Il nuovo corpo dello Stedelijk è un gigantesco volume lungo cento metri e alto diciotto, fatto di Twaron, una fibra sintetica leggerissima che viene dall'aeronautica spaziale, e di fibra di carbonio Tenax. Il suo colore è lo stesso tono di bianco scelto nel 1938 dal curatore Willem Sandberg per rivoluzionare la fruizione del museo. Gli abitanti della città hanno subito ribattezzato questa struttura «la Vasca da Bagno»
Non posso dire che la soluzione architettonica mi convinca del tutto, ma quel che è certo è che - invidio gli architetti olandesi che hanno una enorme libertà di sperimentare senza doversi necessariamente misurare con pregiudizi e preconcetti che a casa nostra sono sempre dietro l'angolo non appena si tenta di uscire dal seminato.
Due passi più in là, il bell'ampliamento, anno 1999, del van Gogh Museum ad opera di Kisho Kurokawa: intervento che, forse a causa dei miei personali pregiudizi e preconcetti, mi sconfifera molto di più.