giovedì 20 settembre 2012

Sulla via Francigena:- Abbazia della Novalesa: il museo e il laboratorio di restauro dei libri antichi

Dopo  la storia dell'Abbazia della Novalesa,  diciamo  due parole anche sulla sua architettura e sul museo.

La chiesa,



costruita nel secolo XVIII  sulle fondamenta di quella romanica preesistente e  dedicata ai santi Apostoli Pietro e Andrea, fu portata a termine solo nel 1715 con l'intervento dell’architetto regio Antonio Bertola. L’interno è  a una sola navata lunga una  quarantina di  metri.  





Frammenti della decorazione medioevale sono ancora ben visibili sulla parete sinistra del presbiterio


















E quella che io da lontano avevo stoltamente  preso per un allegro gioco di bambini si è  rivelato  essere in realtà la  lapidazione di santo Stefano. Mai fidarsi della prima impressione.  



Il Museo Archeologico, inaugurato nel 2009, 



raccoglie i reperti venuti alla luce  nel corso degli scavi archeologici  durante il restauro  





























e grazie a questi reperti  è possibile ripercorrere  la storia dell'edificio attraverso le sue strutture 































Nella sala di ingresso  una sorta di occhio aperto sul soffitto permette di apprezzare   gli affreschi  nascosti  alla vista dal nuovo solaio.


 

Nel  refettorio romanico, ricco di affreschi e di antichi utensili da cucina,  purtroppo è vietato fotografare e mi dispiace perché avrei voluto riprendere  almeno la grande  parete priva di figure e decorata soltanto  da un grande panneggio, scelta che la   guida mi ha spiegato essere stata  dettata non da motivazioni artistiche ma economiche. Spiego meglio: pare che all'epoca gli affreschi venissero pagati un tanto a figura e che per contenere i costi si usasse l'artificio di riempire la scena dipingendo drappi lini e drappeggi. Deduco che  monaci fossero  parecchio indigenti e che  il pittore fosse parecchio bravo,  perché nonostante l'assenza  di figure l'affresco è davvero  bello


Il Museo,   oltre ai reperti di scavo, presenta una sezione dedicata al restauro dei libri antichi e  raccoglie anche  il fac-simile in pergamena


(gli originali sono conservati all´Archivio di Stato di Torino) del Chronicon Novalicense, un rotolo  lungo più di 11 metri in cui uno sconosciuto monaco dell'abbazia nell'XI secolo ha scritto   la cronaca  del tempo mescolando con discreta disinvoltura fatti storici, come l'invasione dei saraceni,   con racconti di pura fantasia come la storia di Priscilla, una  nipote di Nerone convertita al Cristianesimo   la quale nel corso dei suoi pellegrinaggi avrebbe  visitato anche  l'Abbazia della Novalesa,  che noi  sappiamo con certezza esser stata fondata solo nel 726 dopo Cristo.

Dal percorso di visita purtroppo sono esclusi gli spazi privati  come il chiostro, (la  foto fatta da una finestrina mi è stata però autorizzata in via del tutto eccezionale)



ed il laboratorio di restauro dei libri  in cui  i monaci lavorano.
Intorno all'Abbazia si trovano poi quattro altri piccoli edifici:  la cappella del santissimo Salvatore, la cappella di san  Michele (conosciuta anche come cappella  di san Pietro), la cappella di  santa Maria e la cappella dei santi Eldrado e Nicola, la cui decorazione interna tutti dicono  splendida e benissimo conservata. Inutile dire che noi,  con la consueta lungimiranza che ci contraddistingue, siamo capitati alla Novalesa nell'unico periodo in cui le visite erano temporaneamente sospese.



Per chi volesse sapere qualcosa di più sul laboratorio di restauro  ho scovato  questo video (non mio) su Youtube


4 commenti:

Grazia ha detto...

Bella l'abbazia con la sua scuola che rinnova una tradizione antica e la fa rivivere. È sempre più necessaria una visita guidata...:-)

ivana ha detto...

Cara Dede!
Svolgi ssempre compitamente i temi che ti prefiggi!
Anche a me dispiace quando non si può fotografare...pazienza!
Mi piace la "leggerezza" delle foto, in tono con lo stile dell'Abbazia!
Ciauu!!!

Antonietta ha detto...

ciau! bel post, come il solito, esauriente e da competente, saluta Teresa!

Nela San ha detto...

A chi dice che sia "turismo minore" , vedendo tutto questo viene da rispondere che invece e' turismo "nobile" e intendo, non per lignaggio, ma per le cose interessanti che si scoprono visitandolo. Buon fine settimana.

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