Dopo la sconfitta con i Prussiani e le disastrose distruzioni a seguito delle vicende della Comune gli acquedotti di Parigi sono ridotti allo sfacelo, l'acqua manca quasi dappertutto e procurarsela è diventato un affare difficile e costoso che pochi si possono permettere. Per ovviare ad una situazione che diventa sempre più insostenibile interviene nel 1872 un ricco filantropo inglese, Richard Wallace, il quale regala alla città cinquanta (ma leggendo qua e là c'è chi dice sessantotto e chi addirittura cento) fontanelle in ghisa. Il disegno iniziale pare sia opera dello stesso Wallace, il quale però molto saggiamente ne affida la supervisione ad uno scultore vero, Charles-Auguste Lebourg.
Lebourg, di cui si sa abbastanza poco e di cui non esistono immagini, realizza quattro cariatidi, Semplicità, Temperanza, Carità e Bontà che con braccia nerborute e un capitello appoggiato sopra la testa sorreggono il tamburo di una graziosa cupola decorata con elaborate volute barocche. Perché i parigini potessero dissetarsi senza per forza sbrodolarsi il bavero della redingote, dalla graziosa cupola pendeva una catenella a cui era legato un bicchiere, ma comprensibili ragioni di igiene hanno fatto intendere presto che lo sbrodolamento in fondo era il male minore, e catenella e bicchiere sono stati levati di mezzo.
Sono quasi tutte dipinte di quel bel verde scuro tipico anche dei nostri amati torinesissimi Toret
Soltanto la fontana che sta dalle parti della
Biblioteca François Mitterand esibisce uno sgargiante e discutibile rosa shocking che non le dona per niente.
3 commenti:
Anche le fontanelle....Ma quante ne sai su Parigi e quanti dettagli ci fai scoprire!
continuo a viaggiare e ad imparare cose nuove...
Preferisco decisamente il verde!
Posta un commento