domenica 8 gennaio 2012

Parigi, Passages e Gallerie






Geniale invenzione, i passages sono  gallerie pedonali coperte nate per permettere ai parigini  degli inizi ottocento di praticare la nobile arte del passeggio e dello shopping senza dover fare i conti con  noiose seccature quali il maltempo  il fango, o peggio ancora,  le cacche di cavallo che  facevano parte integrante dell'arredo urbano dell'epoca. A questo proposito, forse non tutti  sanno che   il poco elegante  "Merde!"  che    ancora oggi  si augura   in occasione  di  una prima  si riferiva  proprio all'auspicio, per niente metaforico,  di  vederne molta intorno al teatro la sera dello spettacolo: segno inequivocabile di  carrozze,  e di conseguenza di  molti spettatori.
Erano  più di centoquaranta i passages quando arrivò  il barone Haussman a radere  al suolo una bella fetta di città per far spazio ai  grandi boulevards, e dei centoquaranta che erano,  ne restarono   in piedi si e no una trentina,  che oggi squadernano un campionario  variopinto che spazia dalle griffes scicchettose  e rutilanti alle   minuscole  botteghe i cui proprietari sembrano del tutto ignari dell'esistenza di dispositivi quali  scope spazzoloni e  stracci della polvere, 

 a sordidi  anfratti   in cui è buona norma astenersi dall'andare a curiosare e meno che meno fotografare. 


Nel Passage Jouffroy, ad esempio, c'è perfino  un Hotel 
e c'è anche l'ingresso del Musée Grévin,  il museo delle cere che mi ha sempre suscitato un certo orrore, e il cui successo planetario resta per me un fenomeno del tutto incomprensibile






Questa che segue  è la Galerie Vivienne:  splendidi pavimenti a mosaico,  scale in ferro battuto,  una caterva di  negozi di moda,  belle librerie,   gallerie d'arte  e il Bistrot omonimo, 


E' stata anche set cinematografico  (minuto 1.15, vedere per credere) per questo grazioso filmetto che non sarà magari  un capolavoro,  ma  permette di trascorrere  un paio d'ore davvero piacevoli.


Librerie cartoline e souvenirs abbondano  anche  nel Passage des Panoramas, 


dove  al salon de the L'Arbre a Cannelle potrete concedervi  una sacrosanta  pausa approfittando delle sue  molte torte salate e dolci, di  mille tè diversi o di un buon bicchiere di  spremuta fresca.  


Al Passage du Grand Cerf  c'è   il ristorante   Le Pas Sage.  Non ho la minima idea se la sua cucina valga la pena o meno, io l'avrei  provato volentieri in ogni caso,  soltanto per il gioco di parole. Ma era chiuso.  









Finisco questo breve excursus con la Galerie Vero-Dodat, forse la più elegante di tutte,  tutta rivestita di legni scuri e ricca di  antiquari e di artigiani rari (ci sono  anche un riparatore di bambole antiche, un liutaio, ed una tipografia celebre per aver stampato le opere del caricaturista più feroce di Parigi, Honorè Daumier). Questi due, Vero e Dodat voglio dire,  erano due salumieri evidentemente lungimiranti,  che nel 1826, avendo capito molto in anticipo sui tempi  l'efficacia della sponsorizzazione,   si erano  accollati i costi dell'apertura della galleria  assicurandosi così  una sorta di immortalità

E qui mi corre l'obbligo di fare un umiliante outing. All'uscita dalla galleria era stato  impossibile perfino per me non notare una vetrina di scarpe  stravaganti e insensatamente costose.  





Soltanto al mio ritorno un'anima pietosa mi ha informata trattarsi di un  marchio di calzature  famoso ed esclusivo,  ancora più  di quel Manolo che già   mi era sembrato una  roba da marziani







13 commenti:

Grazia ha detto...

Bello scoprire con te passages parigini, ristoranti, librerie e scarpe miliardarie.Mi piace viaggiare con te con la fantasia, ma se qualche volta organizzassimo un viagetto " reale"....?

dede leoncedis ha detto...

Grazia mi piacerebbe davvero tanto e spero di poter fare programmi concreti a breve. Per ora non dico di più

Mav ha detto...

Non conoscere Louboutin è peccato mortale, indeed!

dede leoncedis ha detto...

Infierisci pure Mav, agita il coltello nella piaga. Ho capito e so di dover espiare

baba ha detto...

Con questi post mi stai facendo venire un’insensata voglia di iniziare a studiare il francese!
Splendidi, veramente.

Antonietta ha detto...

Louboutin è l'idolo delle ragazze del film SEX AND THE CITY...e tu non lo conosci...come una viveur comme toi!?!?!? e Manolo...miticoooooooooooooooooooo
PS io vedo solo film, ma in realtà compro scarpe italianissime, comode e a buon prezzo...
BAci!

Duck ha detto...

Leggendo questo post mi sono ritrovata all'università, durante un corso di letteratura italiana dedicato alla letteratura di viaggio. Si parlava dei passages parigini, di Baudelaire e della sofisticata arte del flaneur. Troppi anni che non vado a Parigi, che desiderio di tornarci.
Grazie, Dede, per la bellissima passeggiata!

dona ha detto...

Splendida passeggiata, grazie Dede.

marinella ha detto...

Passeggiare con te è sempre un piacere Dede, se poi è a Parigi lo è ancora di più, Un abbraccio

Nela San ha detto...

I casi sono due: o tu pubblichi un libro con questi post, oppure io me li devo stampare tutti. Non so se mi ripeto: la figliola che è stata a Parigi ha seguito i tuoi post-passi in certe zone di Parigi, ritornando con foto che mi erano già famigliari. Fra te con i viaggi, Grazia con l'arte e Duck con le ricette, la suddetta figliola ha adesso tre (e dico tre) deliziose "zie" in più! Bye&besos&saluti domenicali
PS sono d'accordo con Grazia, s'impone di organizzare qualcosa.

Fabipasticcio ha detto...

Louboutin quello della suola rossa che ha fatta causa credo ad un altro grande tipo Dior ochimaiseloricorda per l'esclusività della suola rossa...qui orami se non hai l'unicità e l'esclusività non sei nessuno ;-)
Bellissima questa pagina dedicata ad una Parigi sconosciuta ai più.
Leggerti, anche quando lo faccio in velocità, è sempre bello. Come ho detto in un mio post il nutrimento per l'anima è necessario!
Buona domenica ♥

Carla ha detto...

Cara Dede,

è meraviglioso passeggiare con te anche se virtualmente :) con tutto il sapere che hai!

...queste gallerie passaggio non nè ho vista neanche unaquando sono stata a Parigi un po' di anni fà...

ma al prossimo viaggio ne terrò conto! sono carismatiche :)

...lo sai che non sapevo che il negozio di Manolo a NYC stava di fronte al MOMA, ero proprio lì e non me ne sono accorta...ma non tanto per comprarle (ci vuole un mutuo credo) ma giusto per curiosare :)

...il negozio invece di Jimmy Choo l'ho visto ma con allestimentoperchè abvrebbe aperto nei giorni prima di Natale quindi niente visione di scarpe "Sex and city";)

se dovessi mai organizzare qualcosa in gruppo facci sapere che sarebbe stupendo girare con te!

Un saluto Carla :)

Anonimo ha detto...

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